di Afareen Shamlu
Dopo che il regime iraniano ha ammesso di aver abbattuto per errore un aereo passeggeri, centinaia di iraniani si sono radunati per le strade di Teheran per chiedere le dimissioni dell’Ayatollah Seyed Ali Khamenei. “Morte ai bugiardi”, questi i cori che si udivano per le strade già nelle prime ore di stamattina, una protesta che a detta delle autorità locali si è poi trasformata in oltraggio, al punto da fare reagire la polizia antisommossa con gas lacrimogeni. “Ci siamo sentiti presi in giro”, ha detto a What-u un ragazzo che non desidera rivelare la sua identità nemmeno dicendo il suo nome di battesimo. “Da giorni chi ci governa, tutti sapevano e hanno continuato a dire bugie. Quell’aereo trasportava almeno 130 cittadini iraniani e in totale sono morte 176 persone. Quello che è accaduto è ingiustificabile”. All’università di Amirkabir, i manifestanti hanno cantato “Abbasso il dittatore” e “vergogna per l’IRGC [Guardia rivoluzionaria]”. Alla Sharif University, folle di iraniani hanno gridato cori che invocavano le dimissioni dell’Ayatollah. I manifestanti hanno anche chiesto che i responsabili dell’abbattimento dell’aereo civile vengano processati e condannati a pagare le spese ai famigliari per avere ucciso i loro cari. La folla ha anche condannato la forza paramilitare della sicurezza interna della Repubblica islamica, cantando “Death to Basij”.
L’incontro di Conte con il presidente del Consiglio di Presidenza del Governo di Accordo Nazionale della Libia
Oggi il Presidente del Governo Giuseppe Conte ha incontrato a Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio di Presidenza del Governo di Accordo Nazionale della Libia, Fayez al Serraj, per scambiarsi riflessioni riguardo l’escalation degli eventi in Libia definita una vera e propria polveriera. “Temiamo su tutta la regione mediterranea il conflitto interno. L’Italia vorrei ricordarlo ha sempre linearmente coerentemente costantemente lavorato per una soluzione politica quindi per contrastare l’opzione militare. Non abbiamo agende nascoste, riteniamo che l’intervento dell’Unione Europea per le caratteristiche per la vocazione per gli obiettivi politici che la casa comune Europea persegue sia la massima garanzia che si possa offrire oggi. Io personalmente, anche con il coordinamento del ministro degli Esteri di Maio voglio raggiungere l’obiettivo di un immediato cessate il fuoco, per indirizzare questo conflitto verso una soluzione politica nuova. Ho già programmati dei colloqui telefonici con vari omologhi leader di governo che hanno un coinvolgimento in questo scenario. L’Italia continuerà a lavorare in modo convinto in modo determinato a sostegno del Popolo libico per offrire tutte le garanzie per un futuro di pace di serenità di benessere”.
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