di Paul Smith
La Gran Bretagna, la Francia e la Germania oggi hanno aumentato le pressioni sull’Iran cercando di riprendere il filo discorso interrotto quando nel maggio 2018 l’Iran ha annunciato di volere rinunciare ai suoi impegni nell’ambito dell’accordo, formalmente noto come Piano d’azione comune congiunto (JCPOA) determinando poi la decisione di Washington di recedere dall’accordo nel luglio del 2018. Per chi ha la memoria corta il JCPOA è un accordo internazionale sull’energia nucleare in Iran che è stato concluso a Vienna il 14 luglio 2015 tra l’Iran, il P5+1, ossia i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite – Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Stati Uniti – più la Germania e l’Unione europea in base al quale l’Iran aveva accettato di eliminare le sue riserve di uranio a medio arricchimento, di tagliare del 98% le riserve di uranio a basso arricchimento per tredici anni in cambio della cessazione delle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (emanate con la risoluzione 1747) a causa del suo programma nucleare.
Ora però dopo le continue trasgressioni dell’Iran, le Nazioni Unite minacciano sanzioni. Gran Bretagna, Francia e Germania che hanno firmato l’accordo internazionale nel 2015 insieme a Stati Uniti, Russia e Cina, hanno dichiarato in una lettera al capo della politica estera dell’Unione europea che non hanno altra scelta che richiamare l’Iran ai suoi doveri senza più concedergli altro tempo respingendo le argomentazioni di Teheran secondo cui l’Iran era giustificato nel violare l’accordo perché gli Stati Uniti hanno rotto l’accordo ritirandosi unilateralmente nel 2018. Il capo della politica estera europea Josep Borrell, che coordina l’accordo a nome delle potenze mondiali, ha voluto precisare che la pressione dell’Europa sull’Iran non significa che le sanzioni internazionali verranno automaticamente applicate alla Repubblica islamica. L’obiettivo della mossa di Francia, Germania e Gran Bretagna è “trovare soluzioni per obbligare l’Iran al rispetto dell’accordo. Il portavoce del ministero degli Esteri Abbas Mousavi ha dichiarato all’agenzia di stampa ufficiale IRNA che l’Iran è “completamente pronto a rispondere a qualsiasi sforzo costruttivo e di buona volontà” che preserva l’accordo sul nucleare”. In realtà L’Iran invece di invertire la rotta, ha scelto di ridurre ulteriormente la conformità”, si legge in una nota. L’Iran ha respinto la mossa europea, ma ha dichiarato che sarebbe disposto a prendere in considerazione gli sforzi per rafforzare l’accordo fragile. “La Repubblica islamica dell’Iran, come in passato, è completamente pronta a sostenere qualsiasi [atto di] benevolenza e sforzo costruttivo per salvare questo importante accordo internazionale”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Abbas Mousavi. Josep Borrell, capo della politica estera dell’Unione europea, ha affermato che l’obiettivo non è quello di aprire una disputa ma è quello di “trovare una soluzione per il ritorno alla piena conformità” con l’accordo, anch’esso firmato da Russia e Cina, attraverso un dialogo diplomatico costruttivo”.
Il segretario agli Esteri britannico Dominic Raab ha dichiarato al Parlamento che “il governo iraniano ha una scelta”.“Il regime può prendere le misure per ridurre le tensioni e aderire alle regole di base del diritto internazionale. O affondare sempre più in profondità nell’isolamento politico ed economico “, ha detto. “Esortiamo l’Iran a lavorare con noi per salvare l’accordo”. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha definito l’accordo con Teheran sul nucleare “il peggiore della storia”. Il primo ministro britannico Boris Johnson oggi ha dichiarato che sarebbe disposto a lavorare su un “accordo proposto da Trump” per sostituire l’accordo precedente con i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e la Germania. Johnson ha affermato che un “accordo Trump” sarebbe “una grande strada da percorrere”, ma non ha specificato i dettagli della proposta. “Sappiamo esattamente cosa succede nel programma nucleare iraniano. Teheran pensa che avrà armi nucleari ma lo dico di nuovo: Israele non consentirà all’Iran di ottenere queste armi”, ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Oggi l’intelligence militare israeliana ha stimato che l’Iran potrà raggiungere una quantità sufficiente di uranio arricchito per la produzione di una bomba nucleare alla fine di quest’anno.
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