di Paola Gallo
Casa Savoia apre alle donne. Dopo mille anni di storia, la svolta di Casa Savoia è stata annunciata al Corriere. «Addio legge Salica. Oggi sarà comunicato per scritto alle sorelle dopo una telefonata in serata, alla Consulta dei senatori del regno e agli Ordini dinastici, un cambio delle regole di successione che era tempo di aggiornare», hanno annunciato Vittorio Emanuele e suo figlio Emanuele Filiberto. Una decisione che ha provocato molti rumors visto che guarda caso ora, dopo l’annuncio, la prima in linea di successione risulterebbe proprio la figlia di Emanuele Filiberto, Vittoria, che ha 16 anni. Il principe tra l’altro avendo un’altra figlia femmina diciamo che non fa la figura di quello proprio super partes, ma di quello che mette le mani avanti, e a chi glielo ha fatto notare lui ha risposto dicendo che sono solo illazioni, aggiungendo che in realtà lui e la moglie Clotilde potrebbero ancora avere un maschio…”. Il fatto è che secondo il principe “era anacronistico, in una società che vuole riconoscere la parità di genere, pensare che in Casa Savoia si discriminassero le donne. Può suonare anacronistico anche parlare di successione al trono, in una Repubblica, ma i Savoia ci sono ancora e vogliono innovarsi”.
Ma l’Unione monarchica bolla l’iniziativa come una boutade
L’Unione Monarchica Italiana è la più “antica” realtà associativa monarchica italiana, difatti è stata fondata il 29 Agosto 1944, ieri, dopo avere saputo la notizia dai media, ha pubblicato sul suo sito e diramato un comunicato stampa comunicando a nome del suo presidente Nazionale l’avvocato Alessandro Sacchi, quanto segue: “Sembra evidente a chiunque abbia una pur limitata conoscenza del diritto, e di quello costituzionale in specie, che la materia della successione al trono di uno stato retto da una monarchia costituzionale vada necessariamente ricercata nella Carta fondamentale dello Stato, cioè nella sua Costituzione. Infatti lo Statuto Albertino reca all’art. 2 la regola della successione al trono affermando che “il trono è ereditato secondo la legge salica”. Se ne deduce che solo una nuova carta costituzionale del Regno, da approvare nelle forme proprie di uno Stato “retto da un Governo Monarchico Rappresentativo” (sempre all’art. 2) potrebbe modificare la regola della successione al trono. In sostanza la regola non è nella disponibilità della Famiglia Savoia, ma degli organi dello Stato Rappresentativo, cioè del Parlamento in funzione costituente. Se ne deduce che l’iniziativa preannunciata oggi costituisce una boutade priva di qualunque effetto giuridico”.
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