di Chen Ai
La Cina oggi ha messo in quarantena Wuhan, una città di oltre 11 milioni per cercare di contenere i rischi di epidemia a causa del coronavirus che si è propagato proprio dal mercato del pesce della città contagiando venditori e clienti per poi diffondersi nel resto della Cina e all’estero. Le strade normalmente animate, i centri commerciali, i ristoranti e gli altri spazi pubblici di Wuhan stamattina sono stranamente silenziosi. I cinema hanno cancellato tutte. Polizia e truppe paramilitari hanno sorvegliato la stazione ferroviaria della città, dove le barriere di metallo hanno bloccato gli ingressi alle 10 in punto. Solo i viaggiatori in possesso dei biglietti per gli ultimi treni potevano entrare, mentre quelli prenotati per i treni successivi venivano respinti. “Per quanto ne sappia, cercare di contenere una città di 11 milioni di persone è una novità per la scienza”, ha detto Gauden Galea, rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità in Cina, in un’intervista presso l’ufficio dell’OMS a Pechino. “Non è mai stato provato prima come misura di sanità pubblica. In questa fase non possiamo dire che funzionerà o non funzionerà. “Le autorità locali hanno chiesto a tutti i residenti di indossare maschere nei luoghi pubblici e hanno esortato il personale del governo a indossarle al lavoro e ai negozianti di pubblicare cartelli per i loro visitatori, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Xinhua. Oltre alle stazioni ferroviarie anche l’aeroporto, le metropolitane, i traghetti e i bus navetta a lunga percorrenza sono stati fermati in città. Diciassette persone sono morte, tutte a Wuhan e dintorni. La loro età media era di 73 anni, con i più vecchi 89 e i più giovani 48. La stragrande maggioranza di casi di infezione, sono stati segnalati a Wuhan. Altri casi sono stati segnalati in Tailandia, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud. Un caso è stato confermato giovedì a Hong Kong dopo che uno è stato precedentemente confermato a Macao. La maggior parte dei casi fuori dalla Cina erano persone di Wuhan o che avevano viaggiato di recente lì. Il significativo aumento delle malattie riportato proprio questa settimana si verifica proprio in prossimità delle celebrazioni del Capodanno cinese. Oggi l’OMS ha in programma un’altra riunione di esperti scientifici per decidere se dichiarare l’epidemia un’emergenza sanitaria globale, che costituisce un rischio per altri paesi e richiede una risposta internazionale coordinata. Molti paesi stanno sottoponendo a screening i viaggiatori provenienti dalla Cina per malattie, in particolare quelli che arrivano da Wuhan. La Corea del Nord ha vietato l’ingresso a tutti i turisti stranieri, un passo fatto anche durante l’epidemia di SARS e negli ultimi anni a causa dell’Ebola.
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