di Patrizia Sinclair
I dati non sono ancora certi, ma ieri il presidente messicano Andrews Manuel Lopez Obrador ha annunciato che anche nel suo Paese potrebbe essere arrivato il primo caso di Coronavirus. il sospetto paziente, attualmente sotto osservazione, si trova a Tamaulipas, una regione che si affaccia sulla punta meridionale del Texas. Allarmi di contagio arrivano anche dalla Colombia, il caso riguarda un cittadino cinese di 19 anni che ha viaggiato a Bogotà dalla Turchia su un volo della Turkish Airlines mercoledì. “RCN Radio”, scrive il Daily Mail, “riferisce che, quando l’aereo è atterrato, il passeggero ha subito ha riferito alle autorità di sentirsi male ed è stato portato alla Clinica Colombia.
Ieri in Cina le morti per il nuovo virus cinese sono salite a 17 con più di 540 casi confermati. E ora la paura di contagio è altissima. Pare che l’infezione provenga da animali selvatici commercializzati illegalmente. Si ritiene che il ceppo di coronavirus simile all’influenza, precedentemente sconosciuto, si sia proliferato da un mercato di animali nel centro di Wuhan, con casi ora rilevati lontano negli Stati Uniti. Martedì, il primo caso è stato confermato nello stato di Washington e anche in Australia una persona attualmente è monitorata con il sospetto che possa avere preso il virus. In Cina questa volta contrariamente a quanto è accaduto in passato con la SARS nel 2002 e nel 2003 che uccise quasi 800 persone l’aumento della mobilità del pubblico ha oggettivamente aumentato il rischio di diffusione dell’epidemia a causa dell’imminente Capodanno cinese ha messo in guardia il viceministro della National Health Commission, che a sua volta ha allertato tutta la popolazione. Il rischio di epidemia è serio. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) si è riunita per affrontare il fenomeno come un’emergenza sanitaria globale. Ma quali sono i sintomi? In genere sono febbre, tosse e difficoltà respiratorie, ma alcuni pazienti hanno sviluppato polmonite, un’infezione potenzialmente pericolosa per la vita che provoca infiammazione delle piccole sacche d’aria nei polmoni. Gli scienziati cinesi hanno riconosciuto la sua somiglianza con due virus che si sono trasformati in assassini globali: SARS e MERS. E anche la SARS o sindrome respiratoria acuta grave, è causata dal coronavirus. La sindrome respiratoria MERS, o Medio Oriente, è nata nella regione da cui prende il nome, alla fine ha ucciso 787 persone e appartiene alla stessa famiglia di coronavirus della SARS.
I sintomi della SARS, che possono essere simili a quelli del nuovo coronavirus, includono:
- temperatura elevata (febbre)
- estrema stanchezza (affaticamento)
- mal di testa
- brividi
- dolore muscolare
- perdita di appetito
- diarrea
Dopo questi sintomi, l’infezione inizierà a colpire i polmoni e le vie respiratorie (sistema respiratorio), provocando:
- tosse secca
- difficoltà respiratorie
- una crescente mancanza di ossigeno nel sangue, che può essere fatale nei casi più gravi
Finora, sebbene il coronavirus sia stato rapidamente diagnosticato non esiste un metodo efficace per sconfiggerlo.
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