di Patricia Sinclair
Non sempre nella vita, come nelle in tutte le favole che ci hanno raccontato da bambini, quelli che hanno più potere e lo usano per fare del male agli altri hanno la peggio. Ma questa volta per Harvey Weinstein soldi e potere non sono bastati per evitare il carcere. Il verdetto dei giudici è senza se e senza ma: Weinstein è stato dichiarato colpevole di due violenze sessuali, non di tutte e tre, solo di quelle più recenti ossia l’aggressione all’assistente di produzione Mimi Haleyi nel suo appartamento nel 2006 e lo stupro di terzo grado di una donna nel 2013. Secondo la CNBC, Weinstein potrebbe ora essere condannato a una pena totale di 30 anni.
Il verdetto è arrivato dopo che i giudici hanno ascoltato testimonianze spesso imbarazzanti sugli incontri di Weinstein con le sue vittime costrette a subire secondo l’accusa violenze di ogni genere per soddisfare gli appetiti sessuali dell’ex magnate di Hollywood. Una storia molto simile allo scandalo sessuale che ha coinvolto Roger Ailes, l’ex presidente e CEO di Fox News e Fox Television Stations, finito nel mirino della giustizia per aver commesso molteplici atti di molestie sessuali con 23 vittime conosciute, tra queste , Gretchen Carlson, l’anchorwoman di FOX News che nel 2016, dopo averlo accusato per prima di molestie sessuali nei suoi confronti, venne allontanata dal canale TV, ma poi ebbe la meglio costringendo lui a licenziarsi.
Una condanna quella di Weinstein che non lascia così sorpresi perché la giuria che doveva giudicarlo ieri aveva fatto sapere che per due casi si era già espressa in maniera unanime. E una vittoria anche per il movimento #MeToo, nato per incoraggiare le donne a farsi avanti e a denunciare le violenze patite anche da uomini molto importanti senza più temere le loro minacce e contraccolpi nella loro vita. La giuria di sette uomini e cinque donne ha impiegato cinque giorni per dichiararlo colpevole. Weinstein durante il processo non ha mai testimoniato, ha preferito lasciare parlare i suoi avvocati che hanno sempre sostenuto che qualsiasi contatto sessuale era consensuale e che quelle donne che ora lo accusano erano andate a letto con lui per fare carriera e ottenere ruoli di maggiore prestigio.
Weinstein ora dovrà affrontare altre accuse nei tribunali di Los Angeles. L’accusa più grave anche in questo caso riguarda un altro stupro, avvenuto durante le notti della settimana degli Oscar nel 2013. Tra le accusatrici anche nomi famosi come quelli delle attrici Gwyneth Paltrow, Salma Hayek e Uma Thurman che hanno descritto l’ex produttore come un personaggio stile Jekyll e Hyde che all’inizio interpretava il ruolo dell’uomo incredibilmente affascinante, facendo battute e mostrando interesse umano verso le sue vittime, poi ad un tratto diventava un uomo brutale e coercitivo.
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