di Patricia Sinclair
La condanna di Harvey Weinstein, dichiarato colpevole per le accuse di molestie che diverse donne, appartenenti perlopiù al mondo dello showbiz, un caso, che ha visto la luce nel 2017, ha avuto come protagoniste anche molte attrici di Hollywood come è già noto. Alcune nonostante il clamore anche della successiva condanna di Weinstein hanno preferito continuare a non rivelare la loro esperienza altre, altrettanto famose, come per esempio Salma Hayek, hanno invece esternato la loro soddisfazione per l’evoluzione del ‘caso’.
“Sono solo felice che la gente ora sappia che ci sono conseguenze, perché per lungo tempo non ce ne sono state molte e molte persone hanno pensato di riuscire a cavarsela”, aveva detto l’attrice messicana, due anni fa anni al New York Times, ha affermato che Weinstein era anche il suo mostro.
Le dichiarazioni di Salma e dozzine di donne che hanno accusato Harvey, sono iniziate contestualmente alla nascita del movimento Me Too, che ebbe una grande presenza non solo a Hollywood, ma a livello internazionale. “Ora questo cambierà molte cose e penso che le donne si sentiranno autorizzate a dire la loro verità e chiederanno di essere rispettate”, ha dichiarato la moglie di François-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato di Kering dal 2005, è presidente di Groupe Artémis dal 2003. Anche Kate Blanchett intervistata al Festival di Berlino ha detto la sua sulla condanna dell’ex magnate di Hollywood. “Penso che si tratti di andare avanti e andare avanti senza guardare indietro e con progressi reali”, ha detto l’attrice aggiungendo: “Nessuno è interessato alla vendetta, ma tutti sono interessati alla giustizia e al vero cambiamento “, ha detto.
Anche Quentin Tarantino ha fatto causa all’ex magnate
Quentin Tarantino e Harvey Weinstein sono stati amici per tanti anni e quindi per il noto regista non è stato facile gestire successivamente i rapporti con Harvey. Anche perché dopo che la società di produzione The Weinstein Co. è stata dichiarata fallita, Tarantino ha dovuto prendersi cura dei suoi interessi e di fatto ha dovuto rompere tutti i tipi di rapporti con l’ex magnate di Hollywood, intentando una causa in cui afferma che Weinstein gli doveva circa 4 milioni di dollari per vari film . Quentin non è stato l’unico a battere cassa per i debiti accumulati da Weinstein, a lui poi si sono uniti Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence e Jake Gyllenhaal, insomma una caduta libera, dal potere agli inferi, per l’ex potente di Hollywood che tuttora non vede la sua fine.
Ora Harvey dovrà affrontare nuove accuse
Il destino di Harvey Weinstein è ora ufficialmente di nuovo nelle mani della giustizia. Non più in quelle del panel di sette uomini e cinque donne e del giudice James Burke della Corte Suprema di Manhattan che nel processo per stupro lo hanno giudicato colpevole per aver le accuse dell’ ex assistente di produzione “Project Runway” Miriam “Mimi” Haleyi, che ha affermato di essere stata costretta a fare sesso orale con lui il 10 luglio 2006, nel suo appartamento di Soho e dell’aspirante attrice Jessica Mann, che ha detto che Weinstein l’aveva violentata il 18 marzo 2013, al DoubleTree Hotel di Midtown, ma perché la Procura di Manhattan ha presentato tre nuove accuse per aggressione sessuale. Weinstein ora rischia dai 5 ai 25 anni di carcere per la violenza commessa contro la Haley, la più grave secondo la legge americana (stupro di primo grado), e 4 anni di libertà vigilata per quella commessa contro Jessica Mann (stupro di terzo grado) ma si dovrà aspettare l’11 marzo per sapere quanti anni di prigione gli infliggerà il giudice. E per le nuove accuse l’avvocato del produttore, Ben Brafman, ha già anticipato che Weinstein si dichiarerà, di nuovo, non colpevole. E dire che finora l’ex produttore della Miramax ha schivato il peggio perché è stato condannato solo per due capi d’accusa ed è stato assolto per le altre tre accuse che pendevano sulla sua testa, le più gravi come quelle di aggressione sessuale predatoria che avrebbero potuto costargli di già l’ergastolo. Fra queste quella dell’attrice de“The Sopranos” Annabella Sciorra, che ha accusato Weinstein di averla violentata nell’inverno 1993-1994 nel suo appartamento di Gramercy Park ma poi è stata considerata non più giudicabile per decadenza dei termini.
Ora l’ex produttore della Miramax ha schivato il peggio perché è stato condannato solo per due capi d’accusa ed è stato assolto per le altre tre accuse che pendevano sulla sua testa, le più gravi come quelle di aggressione sessuale predatoria che avrebbero potuto costargli l’ergastolo.
Weinstein tre giorni fa (N.d.R. 25 febbraio) dopo la lettura della sentenza del tribunale di Manhattan che lo ha riconosciuto colpevole di aggressione sessuale e stupro, si è sentito male. Secondo quanto riferito dai suoi legali, l’ex re di Hollywood ha accusato dolori al petto è stato trasferito dal tribunale a Rikers Island, il carcere di New York, dove gli è stata prestata assistenza medica. I suoi legali hanno detto che aveva la pressione alta e che stava molto male. E dire che Weinstein le ha provate proprio tutte per farsi assolvere. Ha assoldato una squadra di avvocati tra i più agguerriti, una squadra di mastini come li ha definiti lui a un amico, con a capo guarda caso e non proprio a caso proprio una donna, Donna Rotunno, che ha persino implorato la giuria di assolverlo. Ma non è servito nemmeno questo. Una dura lezione per l’ex produttore che se finora non è riuscito a fare i conti con la sua coscienza, ora è costretto a farli per forza con le sue, per fortuna, ex vittime e i giudici. Chissà se ora avrà capito che non sempre con il potere e i soldi si può avere e fare tutto.
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