di Patricia Sinclair
C’era da immaginarselo che la cerimonia dei César ossia degli Oscar francesi alla Salle Pleyel, che si svolta ieri sera a Parigi è diventata il teatro delle proteste degli attivisti per i diritti delle donne, soprattutto quando è diventata nota la notizia che il regista Roman Polanski, accusato di violenze sessuali, si è aggiudicato il premio come miglior regista per il suo ultimo film ‘J’accuse’. All’annuncio del premio per Polanski come miglior regista, alcuni fischi sono arrivati dal pubblico composto da team cinematografici e professionisti del cinema. Polanski ovviamente ha preferito evitare i bagni di folla, e visto che quello che è accaduto ieri sera, sarebbe stato un déjà vu, e a dirla tutta anche una scelta da veri masochisti, che alcuni tra l’altro avrebbero potuto giudicare davvero male, e così ha deciso di saltare la cerimonia di premiazione facendo sapere alla vigilia della cerimonia che non sarebbe stato presente. E dopo di lui, anche il team di produzione e cast del film, compreso il candidato al miglior attore Jean Dujardin, ha rifiutato di partecipare alla cerimonia. Dujardin ha pubblicato un messaggio su Instagram in cui si diceva: “Realizzando questo film, ho creduto e credo ancora di aver fatto più bene che male”. Il film di Polanski ha vinto altri due premi per il miglior costume e il miglior adattamento.
La cerimonia presentata da Florence Foresti ha visto alternarsi molti vip sul palco. Tra questi Chiara Mastroianni e Fanny Ardant (premiata come miglior attrice non protagonista per ‘La belle epoque’), che tra fischi e grida hanno cercato di contenere l’imbarazzo.
Le accuse contro Polanski
Polanski, il regista franco-polacco, che oggi ha 86 anni, da anni è ricercato dalla giustizia americana per un’accusa di stupro nei confronti di una minorenne che risale al 1977. Di recente, è stato oggetto di nuove accuse di violenze sessuali da parte questa volta di una fotografa francese Valentine Monnier, che sostiene di essere stata da lui picchiata e violentata nel 1975 in Svizzera quando aveva 18 anni. Come lei, altre donne hanno accusato Polanski di violenze negli ultimi anni per fatti che oramai sono risultano tutti prescritti.
Il #metoo francese
Le nomination avevano già scosso il mondo del cinema francese, tanto che l’intera direzione del premio César ha dovuto rassegnare le dimissioni. All’annuncio del premio per la miglior regia – eventualità che il ministro della Cultura aveva già definito «un simbolo negativo» – gli occhi di tutti sono andati verso Adele Haenel, l’attrice protagonista del film ‘La jeune fille en feu’. Lei, diventata il simbolo della protesta del nuovo cinema francese del dopo #meetoo dopo aver denunciato le molestie del regista Christophe Ruggia quando era una adolescente, si è alzata ed ha lasciato gridando: “Trionfo per ‘Les Miserables'”, che è un bellissimo film che racconta le tensioni tra polizia e minoranze in un povero sobborgo di Parigi. Il film, che ha vinto anche il premio della giuria al Festival di Cannes lo scorso anno.
Dopo di lei ha abbandonato la sala la regista del film, Celine Sciamma. Ultimo a salire sul palco, per il finale, quasi a sorpresa, Ladj Ly, il regista di Les Misérables, (che ha ottenuto il César come miglior film) che ringraziando tutti ha detto: “Il vero nemico non è l’altro, ma la miseria”.
I PREMIATI
Miglior film
I miserabili (Les Misérables), regia di Ladj Ly
Miglior regista
Roman Polanski – L’ufficiale e la spia (J’accuse)
Miglior attore
Roschdy Zem – Roubaix, une lumière
Migliore attrice
Anaïs Demoustier – Alice e il sindaco (Alice et le Maire)
Migliore attore non protagonista
Swann Arlaud – Grazie a Dio (Grâce à Dieu)
Migliore attrice non protagonista
Fanny Ardant – La belle époque
Migliore promessa maschile
Alexis Manenti – I miserabili (Les Misérables)
Migliore promessa femminile
Lyna Khoudri – Non conosci Papicha (Papicha)
Migliore sceneggiatura originale
Nicolas Bedos – La belle époque
Migliore adattamento
Roman Polanski e Robert Harris – L’ufficiale e la spia (J’accuse)
Migliore fotografia
Claire Mathon – Ritratto della giovane in fiamme (Portrait de la jeune fille en feu)
Miglior montaggio
Flora Volpelière – I miserabili (Les Misérables)
Migliore scenografia
Stéphane Rozenbaum – La belle époque
Migliori costumi
Pascaline Chavanne – L’ufficiale e la spia (J’accuse)
Migliore musica
Dan Levy – Dov’è il mio corpo? (J’ai perdu mon corps)
Miglior sonoro
Nicolas Cantin, Thomas Desjonquères, Raphaëll Mouterde, Olivier Goinard, Randy Thom – Wolf Call – Minaccia in alto mare (Le Chant du loup)
Miglior film straniero
Parasite, regia di Bong Joon-ho – Corea del Sud
Migliore opera prima
Non conosci Papicha (Papicha), regia di Mounia Meddour
Miglior documentario
M, regia di Yolande Zauberman
Miglior film d’animazione
Dov’è il mio corpo? (J’ai perdu mon corps), regia di Jérémy Clapin
Miglior cortometraggio
Pile Poil, regia di Lauriane Escaffre e Yvonnick Muller
Miglior cortometraggio d’animazione
La nuit des sacs plastiques, regia di Gabriel Harel
César del pubblico
I miserabili (Les Misérables), regia di Ladj Ly
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