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GRAN BRETAGNA, SALGONO A 20 I CASI DI CORONAVIRUS


di Colin Anthony Groves

Il 20 ° caso di coronavirus è stato confermato stasera nel Regno Unito, lo scrive il Daily Mail, aggiungendo che è la prima volta che un paziente contrae l’infezione sul suolo britannico, segnando un “nuovo capitolo” di quella che oramai possiamo chiamare crisi sanitaria anche oltre Manica. L’uomo del Surrey, è stato prima curato al Haslemere Health Center e poi è stato trasferito all’ospedale di  Guy e St. Thomas a Londra.  Ancora non è noto se l’uomo abbia contratto il virus. Tra l’altro si ritiene che un altro paziente, sempre del Surrey, che nei giorni scorsi è stato a Milano per lavoro sia stato contagiato. Sono in corso degli accertamenti. Nel frattempo gli operatori sanitari stanno lavorando per contattare chiunque sia stato in stretto contatto con persone che hanno il coronavirus. Il National Health Service – NHS ossia il Servizio Sanitario Nazionale Britannico in queste ore sta pubblicando consigli utili sul suo sito per evitare allarmismi, ma nel contempo per informare tutte le persone.

Controlla se hai bisogno di assistenza medica

NHS 111 ha un servizio di coronavirus online che può dirti se hai bisogno di assistenza medica e consigliarti cosa fare.

Utilizzare questo servizio se:

  • pensi di poter avere il coronavirus
  • sei stato di recente in un paese o in una zona ad alto rischio di coronavirus – consulta i nostri consigli sul coronavirus per i viaggiatori
  • sei stato in stretto contatto con qualcuno con coronavirus

Utilizzare il servizio 111 coronavirus

Non andare in ambulatorio, farmacia o ospedale. Chiama il 111 se hai bisogno di parlare con qualcuno.

Assistenza in Scozia, Galles o Irlanda del Nord

  • Scozia: chiama il tuo medico di famiglia o chiama 111 se il tuo intervento non è aperto
  • Galles: chiama 111 (se disponibile nella tua zona) o chiama 0845 46 47
  • Irlanda del Nord: chiama il numero 0300 200 7885

Un uomo sulla quarantina, di Swansea, una contea del Galles meridionale, ad est della penisola di Gower, dopo essere tornato da una vacanza sulla neve in Italia, precisamente dal Passo del Tonale, ieri si è sentito male e dopo i primi accertamenti è risultato positivo al Coronavirus. Ora circa una dozzina di suoi amici sono stati messi in quarantena a casa.

Boris rompe il silenzio sulla crisi del coronavirus 

 Oggi Boris Johnson, dopo essere stato etichettato come “primo ministro part-time” per avere peccato di poco tempismo nell’affrontare l’emergenza Coronavirus, dopo una valanga nazionale di critiche, ha rotto il silenzio sulla crisi sanitaria globale e ha detto che prevenire una grande epidemia nel Regno Unito è una priorità, respingendo le accuse di leadership debole. Johnson ha anche rassicurato il pubblico sul fatto che il SSN è attrezzato per affrontare un’epidemia di coronavirus. Il numero totale di casi in Inghilterra ora è fermo a 18. Due invece sono quelli segnalati dall’Irlanda del Nord e dal Galles. Un uomo britannico a bordo della nave da crociera Diamond Princess è stato il primo britannico a morire durante la crisi.

Il 20 ° paziente coronavirus del Regno Unito è stato confermato, segnando il primo caso per aver contratto l'infezione sul suolo britannico
fonte: Daily Mail
fonte: Daily Mail

Ora anche in Gran Bretagna, come in Italia, sarà fondamentale capire da dove proviene l’infezione per cercare di prevenire una diffusione più estesa. Oggi la Svizzera, che ha già confermato 15 casi di virus, ha vietato tutti gli eventi che coinvolgono più di 1.000 persone, il Giappone ha chiuso le scuole per due settimane e l’Italia, da quando i casi sono aumentati, ha bloccato 50.000 persone in 11 città. La crisi ha messo in ginocchio l’industria del turismo italiano. “Le stime più prudenti prima della diffusione”, ha detto la Lalli al Corriere della Sera, ” parlavano di una perdita di 5 miliardi di euro, ma adesso ci troviamo nella condizione di non poter più nemmeno stimare l’impatto a causa della drammatica evoluzione in corso”. Tra l’altro secondo la Lalli ora è quasi impensabile riuscire a correre ai ripari. “La stagione oramai è compromessa: oltre alle migliaia di cancellazioni, si aggiungono le mancate prenotazioni per tutto il secondo semestre 2020, normalmente già a buon punto in questa parte dell’anno. Alla luce di questi recenti sviluppi e a nome di un comparto che rappresenta oltre il 10% del Pil e oltre 4 milioni di lavoratori, abbiamo scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiedendogli lo stato di crisi per il settore del turismo e di attivare tutte le misure di supporto a tutela dei posti di lavoro e della vita stessa delle nostre imprese». Anche il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha manifestato non poche preoccupazioni «In pochissimo tempo la situazione è precipitata. Sino a qualche giorno fa, l’Italia risultava sostanzialmente indenne dall’epidemia, con un numero limitatissimo di pazienti sotto osservazione, per contagi contratti all’estero. Oggi siamo nell’occhio del ciclone e il danno d’immagine si è già trasformato in danno economico». Un portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che il virus potrebbe eventualmente infettare tutti i paesi del pianeta e che “ha un potenziale di pandemia”.



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