La decisione è stata annunciata nel tardo pomeriggio, dopo l’annuncio del rinvio della consultazione sul taglio dei parlamentari previsto per il 29 marzo. “Abbiamo stanziato 7,5 miliardi a sostegno delle famiglie e delle imprese che stanno affrontando l’emergenza del Coronavirus”, ha detto il premier Giuseppe Conte oggi nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Sono misure straordinarie e urgenti di natura sanitaria e socio-economica indispensabili”. Il Consiglio dei Ministri ha approvato la “Relazione al Parlamento per il 2020”, (redatta ai sensi dell’articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243), da presentare alle Camere, ai fini dell’autorizzazione dell’aggiornamento del piano di rientro verso l’Obiettivo di medio termine (OMT) rispetto a quello già autorizzato con la Relazione al Parlamento 2019, allegata alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019.
Il pacchetto di misure che il Governo intende adottare prevede un incremento delle risorse destinate al sistema sanitario pubblico, al sistema della protezione civile e alle forze dell’ordine per assicurare la necessaria dotazione di strumenti e mezzi che consentano, rispettivamente, di fornire assistenza alle persone colpite dalla malattia e applicare le politiche di prevenzione e mitigazione del rischio.
Si prevedono, inoltre, misure e interventi di contrasto ai disagi sociali ed economici conseguenti al rallentamento e, in alcuni casi, alla sospensione delle attività produttive, che consisteranno nello stanziamento di nuove risorse finanziarie destinate al sostegno dei redditi, alla salvaguardia dell’occupazione e al potenziamento degli ammortizzatori sociali, nonché misure di sostegno alle aziende dei territori e dei settori produttivi interessati con particolare intensità dagli effetti dell’emergenza sanitaria in termini di riduzione del livello di attività e di fatturato, con conseguente impatto sulla liquidità delle imprese, anche attraverso la concessione di garanzie sui debiti delle stesse.
Queste iniziative avranno un impatto sull’indebitamento netto dell’anno in corso di circa 6,35 miliardi di euro
Rispetto allo scenario programmatico della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019, tali misure determineranno un peggioramento dell’obiettivo di indebitamento netto previsto per l’esercizio in corso che sarà di circa 6,35 miliardi di euro, corrispondenti a circa 0,3 punti percentuali di PIL. Il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato potrà aumentare fino a 87 miliardi di euro nel 2020 in termini di competenza e a 136,5 miliardi di euro in termini di cassa, con un incremento di 7,5 miliardi sia in termini di competenza che di cassa.
“Il Governo, sentita la Commissione europea e in considerazione della temporaneità della deviazione dal sentiero di aggiustamento, si è impegnato, nelle more dell’aggiornamento delle valutazioni che sarà condotto in sede di presentazione del DEF 2020, a riprendere il percorso di convergenza verso l’Obiettivo di medio termine come previsto dalla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019”, ha precisato Conte, “con una riduzione del deficit nominale a -1,8 per cento del PIL nel 2021 e al -1,4 per cento del PIL nel 2022, tenuto anche conto del risultato 2019 dell’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, che, attestandosi all’1,6 per cento del PIL, ha registrato una significativa diminuzione rispetto alla previsione del 2,2 per cento indicata nelle ultime stime ufficiali diffuse”.
Gualtieri moratoria crediti alle imprese
Nel prossimo decreto sul Coronavirus ci saranno anche “misure per sostenere una moratoria dei crediti alle imprese da parte del sistema bancario”, questo è l’impegno che il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri si è preso con l’Italia oggi nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Cdm, confermando che ci saranno “risorse per il Servizio sanitario nazionale, la protezione civile e le forze dell’ordine, misure che ci consentiranno di sostenere i redditi e salvaguardare l’occupazione e potenziare gli ammortizzatori sociali “perché nessuno” ha detto, “deve perdere il lavoro per il coronavirus”
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