di Patrizia Sinclair
A 22 anni dalla scomparsa di Linda McCartney, non solo moglie devota del noto ex Beatles, non a caso Mr McCartney ha scritto e le ha dedicato una delle sue più belle canzoni, ‘Maybe I’m amazed‘ (e non solo quella), ma anche fotografa di grande talento, sono iniziati i tributi alla sua memoria. A cominciare dalla collezione di Polaroid e foto vintage degli anni Sessanta e Settanta, alcune esposte per la prima volta, al C/O BERLIN nella mostra intitolata “The Polaroid Diaries”, organizzata dalla figlia Mary McCartney, anche lei eccezionale fotografa e dall’ex marito Paul con Sarah Brown, curatore della Linda McCartney Archive e Felix Hoffmann, che rivelano l’intimità della vita familiare dei McCartney lontana dalla Beatlemania visitabile fino al 6 giugno. Linda ha scattato più di 5.000 foto che sono istantanee della sua attività artistica. La selezione, inizialmente è stata fatta dalle figlie Mary e Stella, la nota stilista, che ha trasformato la sua attività in un’impresa al 100% green, che ha messo ancora più in luce il genio di questa artista. Un lavoro non facile da fare ma che è stato lo spunto per pubblicare due libri “Sun Prints”, testimone dell’interesse di Linda per gli aspetti tecnici e storici della fotografia e “Road Works”, una serie di foto di scene urbane prese da autobus turistici e automobili, un conglomerato di 250 Polaroid.
Non tutti sanno che Linda McCartney, prima di incontrare Paul McCartney, era un’eccezionale e contesa fotografa. Linda Eastman (questo il suo cognome da nubile), dopo la morte della madre e la separazione dal marito padre, con il quale ebbe il suo primo figlio, anzi figlia, la dolce Heather, si laureò in Storia dell’Arte, e presso il Tucson Art Center e successivamente seguì un corso in fotografia di Hazel Archer. Tornata a New York, in qualità di fotografa lavorò per la rivista ‘Town and Country’ e grazie alle sue amicizie nel mondo del rock, divenne una personalità abituale del backstage del Fillmore East, alla ricerca di scatti di volti noti che la facessero crescere in celebrità. A fine giugno del 1966 Linda fu invitata a bordo del Sea Panther, lo yacht in cui i Rolling Stones, in trasferta statunitense, fecero la loro prima conferenza stampa. Lei fu l’unica fotografa ad essere ammessa a bordo dello yacht e le sue foto, si rivelarono preziose per il suo futuro, dato che furono distribuite a tutti gli altri suoi colleghi che non avevano avuto accesso all’evento e vennero così pubblicate sulle maggiori testate, costituendo il trampolino di lancio della sua carriera come fotografa dei musicisti di rock’n’roll. Fra i tanti artisti della scena musicale, ebbe l’occasione di fotografare i Cream, Simon & Garfunkel, i Mamas and Papas, Jackson Browne, i Blue Cheer, Jim Morrison, Frank Zappa, solo per citarne alcuni.
“Ero l’unica fotografa ammessa sullo yacht. Ho solamente continuato a scattare, loro si sono divertiti e anche io mi sono divertita. In breve mi sono resa conto che scattare fotografie era un bel lavoro e un bel modo di vivere”, disse successivamente Linda
Nel 1966 fu presente alla conferenza stampa che i Beatles tennero a New York in occasione del loro ultimo tour. Suo padre, in ogni caso, non era molto contento che Linda aspirasse a diventare una fotografa. Le chiese di frequentare almeno un corso con dei professionisti. Ma lei ha sempre ammesso di non averne mai avuto voglia perché preferiva seguire il suo istinto.
“Beh, non ho mai avuto la pazienza di farlo” ha detto in seguito Linda, “preferisco fidarmi delle mie sensazioni”
Oramai fotografa affermata, nel 1967 volò a Londra per immortalare alcuni gruppi inglesi, fra i quali gli Animals e i Traffic e in quei giorni, grazie anche al fatto che conosceva Peter Brown, il fido assistente di Brian Epstein, fu invitata come fotografa all’esclusivo party di presentazione del nuovo disco dei Beatles ‘Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band’. In quella circostanza Linda rivide Paul McCartney dopo che quattro giorni prima i due avevano fatto conoscenza al club Bag O’Nails e quello che accadde dopo lo sappiamo tutti. Linda e Paul per due anni si videro dapprima a singhiozzo, poi convissero per un certo periodo a Londra finché, anche a causa della gravidanza di Linda, decisero di sposarsi. La cerimonia ebbe luogo nella mattinata piovosa del 12 marzo 1969 presso l’ufficio municipale di Marylebone, Londra. Dopo lo scioglimento dei Beatles nel 1970, Paul insegnò a Linda a suonare la tastiera. Assieme produssero un album, ‘Ram’ e in seguito Paul ha voluto che Linda fosse un membro del suo nuovo gruppo musicale, gli Wings, di cui faceva parte anche il chitarrista e bassista inglese Denny Laine. Il gruppo ricevette alcuni Grammy, diventando una delle migliori band inglesi degli anni ’70. Gli Wings, che sono rimasti in attività fino al 1981, hanno realizzato 12 singoli che hanno raggiunto la top-10 (di cui uno il primo) nel Regno Unito, e 14 (inclusi sei primi posti) negli Stati Uniti. Gli Wings ebbero diversi cambiamenti nella formazione nel corso degli anni; i batteristi furono quattro e i chitarristi tre. Paul McCartney, Linda e Laine rimasero gli unici membri fissi.
Retrospettiva di un’artista immortale
Liverpool
25 aprile 2020 – 31 agosto 2020
Duecento immagini iconiche legate alla scena musicale degli anni ’60, ma anche scatti di vita familiare con Paul, sono le immagini catturate da Linda McCartney, che saranno tutte esposte dal 25 aprile al 31 agosto 2020 alla Walker Art Gallery di Liverpool. Un’importante retrospettiva sulla sua fotografia per ricordare anche a Liverpool, città natale di Paul, il contributo artistico che Linda ha dato alla fotografia grazie al suo amore per il mondo naturale, il suo surreale, il senso dell’umorismo e un occhio eccezionale per catturare il spontaneo, che hanno dato al suo lavoro uno stile inimitabile. La mostra includerà una selezione di immagini scattate a Liverpool e sul Wirral che non sono mai state esposte al pubblico prima.
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