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PAESI DELL’AREA EURO, BCE E COMMISSIONE EU PROMETTONO DI DARCI UNA MANO, MA SAREMO AIUTATI PER DAVVERO?


La presidente della BCE Christine Lagarde

La Banca Centrale Europea ha implementato nuove misure di stimolo mirate per attutire lo shock dell’economia dallo scoppio del virus, ma il suo presidente ha detto che la politica monetaria non può farcela da sola e ha chiesto una risposta “decisa e determinata” dai governi. La presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato che l’economia sta affrontando uno “shock grave” e che la banca centrale è “determinata a sostenere le famiglie e le imprese di fronte alle attuali perturbazioni economiche e alla maggiore incertezza”. Ma ha anche aggiunto che è urgentemente necessaria una risposta più forte da parte dei governi della zona euro per evitare che la zona euro cada in recessione: “Per sostenere le imprese e i lavoratori a rischio è necessaria una risposta di politica fiscale ambiziosa e coordinata”. Ha detto che l’azione dovrebbe arrivare “nelle prossime settimane e non nei mesi”. Il consiglio direttivo della banca ha deciso un pacchetto di incentivi che include l’acquisto di obbligazioni fino a 120 miliardi di euro (132 miliardi di dollari) in più quest’anno. Denaro che appena creato verrà inserito nel circuito finanziario per un valore di 20 miliardi di euro al mese che dovrebbe essere finalizzato alle obbligazioni societarie, che dovrebbero aiutare a mantenere il credito disponibile per le aziende. Ta i piani della Banca centrale europea c’è anche quello di volere fornire prestiti bancari più economici ea lungo termine per assicurarsi che abbiano la liquidità di cui hanno bisogno. E la BCE faciliterà temporaneamente alcuni requisiti patrimoniali per le banche per aiutarle a continuare a prestare. Tutto ha lo scopo di aiutare le aziende a ottenere i finanziamenti di cui hanno bisogno e stimolare l’attività per compensare la recessione da tutte le chiusure e le restrizioni dovute allo scoppio del virus, scrive Ap.

La banca centrale non ha tagliato i tassi di interesse come molti analisti si aspettavano. I tassi sono già bassi e gli economisti hanno affermato che tagli più profondi potrebbero non essere di grande aiuto

Molti economisti affermano che l’impatto dell’epidemia causata dal virus è difficile da affrontare con la politica monetaria, ma hanno anche aggiunto che un credito più abbondante e mirato potrebbe aiutare le imprese a superare un periodo di interruzione senza chiudere l’attività.

Ieri la Bank of England ha tagliato il suo benchmark chiave allo 0,25% dallo 0,75%; la Federal Reserve americana ha tagliato il suo benchmark di mezzo punto percentuale all’1,0-1,25% il 3 marzo. I governi hanno annunciato alcune misure limitate di sostegno fiscale. L’Italia ha stanziato 25 miliardi di euro ($ 28 miliardi) in nuove spese e la Gran Bretagna ha dichiarato che renderebbe disponibili 30 miliardi di sterline ($ 39 miliardi)

In Germania, il Governo ha messo a punto un programma che aiuta a pagare i lavoratori ai quali viene ridotto l’orario allo scopo di aiutare le aziende a superare la crisi causata dal Coronavirus, evitando tra l’altro anche i licenziamenti

Insomma, in questo scenario dove ognuno cerca la propria ancóra, molti Paesi dell’area Euro sono preoccupati perché temono che le norme europee che limitano il debito e i deficit potrebbero arginare il margine di azione dei governi anche se la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha affermato che sarà applicata la massima flessibilità disponibile nelle norme. Ad alzare l’asticella dell’allerta si è aggiunta anche l’economista Rosie Colthorpe della Oxford Economics, che ha detto che eventuali cambiamenti non arriveranno prima del 2021. “Questo lascia la zona euro mal preparata a fornire una risposta fiscale forte e coordinata al Coronavirus incombente. Esiste la possibilità che una grave recessione possa innescare riforme significative, ma per ora l’onere rimarrà sulla BCE, nonostante il suo sempre più impoverito arsenale”, ha affermato Colthorpe ad Ap.



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