Il Parlamento sta lavorando con gli Stati membri per approvare rapidamente 40 dei 50 milioni di euro, unendo le forze nell’ambito dell’accordo sugli appalti congiunti per l’acquisto di attrezzature mediche di terapia intensiva, come i ventilatori, i dispositivi di protezione personale, mascherine riutilizzabili e articoli necessari per i test sul Coronavirus . In questo modo, l’UE avrà una posizione negoziale più forte sul mercato mondiale. “La scorsa settimana, l’Europa ha preso diverse decisioni storiche per contrastare il COVID-19, compreso l’impatto sull’economia dell’UE. Non lo diciamo abbastanza e non lo diciamo abbastanza forte. L’Europa sta facendo tutto il possibile per salvare delle vite umane”, ha detto il presidente della commissione parlamentare per l’ambiente, la salute pubblica e la sicurezza alimentare, Pascal Canfin (Renew, FR): “Il meccanismo di protezione civile dell’UE ha già salvato i cittadini dell’Unione europea in passato, nel bel mezzo di terremoti, uragani, inondazioni e incendi boschivi. Ora, per la prima volta, stiamo usando i fondi dell’Unione Europea per sostenere gli sforzi degli Stati membri per combattere il virus, assicurandoci di avere le attrezzature mediche e protettive di cui abbiamo bisogno. È la solidarietà dell’UE in azione”, ha concluso.
È iniziata la raccolta di tamponi, ventilatori, mascherine
Il Parlamento europeo ora è al lavoro affinché l’UE possa acquistare tamponi, ventilatori, mascherine e le altre attrezzature mediche necessarie da mettere a disposizione degli ospedali di tutta l’UE. La settimana scorsa, la Commissione ha istituito un programma per raccogliere attrezzature mediche (attraverso rescEU) e garantire così che le forniture necessarie per combattere il COVID-19 arrivino rapidamente agli Stati membri che devono affrontare una carenza di attrezzature.
Che cos’è il RescEu
RescEU fa parte del meccanismo di protezione civile che rafforza la cooperazione tra gli Stati partecipanti in materia di protezione civile al fine di migliorare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle catastrofi. La proposta rafforza la riserva di risorse rescEU prevista dal meccanismo di protezione civile dell’UE, che può già contare su aerei ed elicotteri per la lotta agli incendi boschivi. Tramite il meccanismo, la Commissione europea svolge un ruolo fondamentale nel coordinamento della risposta alle catastrofi in Europa e in altre parti del mondo.
Una scorta strategica rescEU per aiutare tutti i paesi dell’UE nel contesto della pandemia di COVID-19
- attrezzature mediche destinate alla terapia intensiva, ad esempio ventilatori,
- dispositivi di protezione individuale, ad esempio mascherine riutilizzabili,
- vaccini e sostanze terapeutiche,
- forniture per laboratori.
Come funzionerà
- La scorta sarà ospitata in uno o più Stati membri. Lo Stato ospitante sarà responsabile dell’acquisizione delle attrezzature.
- La Commissione finanzierà la scorta al 90 %. Il Centro di coordinamento gestirà la distribuzione delle attrezzature per garantire che siano inviate dove sono più necessarie.
- Il bilancio iniziale dell’UE per la scorta ammonta a 50 milioni di €, 40 dei quali devono essere approvati dalle autorità di bilancio.
“Costituendo la prima riserva comune europea di attrezzature mediche di emergenza”, ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, “diamo prova concreta della solidarietà dell’UE. Ne beneficeranno tutti gli Stati membri e tutti i cittadini. Aiutarsi gli uni gli altri è l’unica via percorribile”.
“L’UE si sta mobilitando per far arrivare più attrezzature agli Stati membri”, ha detto il Commissario per la Gestione delle crisi Janez Lenarčič: “Stiamo costituendo una scorta rescEU che consentirà di ottenere rapidamente le forniture necessarie per contrastare il coronavirus. La scorta sarà utilizzata per aiutare gli Stati membri che necessitano di attrezzature per curare i pazienti contagiati, proteggere gli operatori sanitari e rallentare la diffusione del virus. Intendiamo agire immediatamente.”
Quando uno stato membro ne potrà fare uso?
Quando l’entità di un’emergenza supera le capacità di risposta di un paese, questo può chiedere assistenza tramite il meccanismo.
Ad oggi tutti gli Stati membri dell’UE partecipano al meccanismo, oltre a Islanda, Norvegia, Serbia, Macedonia del Nord, Montenegro e Turchia. Dal suo varo nel 2001, il meccanismo di protezione civile dell’UE ha risposto a oltre 330 richieste di assistenza all’interno e all’esterno dell’UE.
Il Parlamento sta facendo tutto il possibile per velocizzare l’attuazione delle misure proposte. Durante la sessione di giovedì prossimo 26 marzo, gli eurodeputati discuteranno e voteranno le seguenti proposte:
- L’Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus, che metterà a disposizione dei paesi dell’Ue 37 miliardi di euro dai Fondi di coesione per affrontare le conseguenze della crisi
- Una proposta legislativa per estendere il campo d’applicazione del Fondo di Solidarietà dell’Ue alle emergenze sanitarie
- Una proposta della Commissione europea per fermare i cosiddetti voli ‘fantasma’ causati dall’epidemia del COVID-19
Per l’entrare in vigore, queste proposte dovranno essere approvate anche dal Consiglio. Generalmente gli eurodeputati devono essere presenti per le votazioni, ma a causa dell’emergenza è stato adottato in via straordinaria il voto a distanza.
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