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LA REGINA ELISABETTA PARLA AL SUO POPOLO E DICE: “CI INCONTREREMO ANCORA…”. UN’ORA DOPO JOHNSON RICOVERATO D’URGENZA PER COVID-19


La regina Elisabetta stasera 5 aprile 2020 durante il suo discorso di conforto al Regno Unito e al Commonwealth

di Colin Anthony Groves

La regina, che il 21 aprile compirà 94 anni, stasera ha parlato a milioni di britannici in tutto il Regno Unito e al Commonwealth, con parole di incoraggiamento e conforto in questi giorni in cui il focolaio epidemico del Coronavirus non dà pace al suo Paese. Un discorso, il quinto in 67 anni di regno, ossia da quando Elisabetta è ascesa al trono in seguito alla morte di suo padre, Re Giorgio VI, il 6 febbraio 1952 (N.d.R. l’incoronazione avvenne più di un anno dopo la salita al trono, il 2 giugno 1953, in rispetto della tradizione che richiede un periodo di lutto in ricordo del precedente monarca) inaspettato, ma proprio per questo motivo ancora più gradito, perché ancora una volta la regina ha dimostrato la toccante vicinanza a tutti. Senza parole cerimoniose, ma semplicemente esortando gli inglesi “a rimanere risoluti e uniti per superare assieme questo periodo di grande incertezza“. Elisabetta ha anche citato la cantante Dame Vera Lynn, attiva durante la Seconda Guerra Mondiale, che proprio in quel periodo registrò la sua più celebre canzone, ‘We’ll Meet Again’ con la quale si prodigò per portare conforto ai soldati inglesi al fronte e visitando gli ospedali dove erano ricoverate le numerosissime vittime dei bombardamenti. E come lei, parlando dal Castello di Windsor, dove si è isolata assieme al Principe Filippo, ha detto a milioni di britannici che la guardavano da casa: “We meet again” , ci incontreremo ancora.

La nostalgica canzone ‘We’ll Meet Again’ durante la Seconda Guerra Mondiale diventa il simbolo e l’incoraggiamento per quelle persone che unite da un forte amore, ma separate dalla guerra, desideravano con tutto il cuore potersi un giorno incontrare di nuovo

L’intervento straordinario di Sua Maestà arriva in una giornata che vede il bilancio delle vittime della pandemia nel Regno Unito avvicinarsi a quota 5.000 (N.d.R. per la precisione 4.934), con 621 nuovi decessi registrati solo in data odierna. Elisabetta ha poi riservato dei ringraziamenti speciali al personale sanitario che in questo periodo si sta prodigando in ospedale per salvare molte vite. E ha detto: ‘Voglio ringraziare tutti coloro che sono in prima linea nel SSN, così come gli operatori sanitari e coloro che svolgono ruoli essenziali e che disinteressatamente continuano le loro attività quotidiane fuori casa a sostegno di tutti noi. Sono certo che la nazione si unirà a me per assicurarvi che ciò che fate è apprezzato e ogni ora del vostro duro lavoro ci avvicina al ritorno a tempi più normali. Poi la regina ha aggiunto: “Spero che negli anni a venire tutti saranno orgogliosi di come hanno risposto a questa sfida. E quelli che verranno dopo di noi diranno che i britannici di questa generazione erano forti come tutti. Che gli attributi dell’autodisciplina, della calma risolutezza e del buonumore caratterizzano ancora questo paese. L’orgoglio per ciò che siamo non fa parte del nostro passato, definisce il nostro presente e il nostro futuro”. Poi la regina ha anche voluto sottolineare gli sforzi del governo per convincere le persone a rimanere a casa al fine di ridurre al minimo la diffusione di COVID-19, facendo presente che è solo mettendo insieme e incoraggiando tutti a fare la loro parte che il paese vincerà questa nuova, insidiosa guerra.

“Voglio anche ringraziare quelli di voi che stanno a casa, contribuendo in tal modo a proteggere le persone vulnerabili e risparmiando a molte famiglie il dolore già avvertito da coloro che hanno perso i loro cari”, ha detto. “Mi ricorda la prima trasmissione che ho realizzato, nel 1940, aiutata da mia sorella. Da bambini, abbiamo parlato da qui a Windsor con i bambini che erano stati evacuati dalle loro case e mandati via per la loro sicurezza. Oggi, ancora una volta, molti sentiranno un doloroso senso di separazione dai loro cari. Ma ora, come allora, sappiamo, nel profondo, che è la cosa giusta da fare”. La regina ha poi concluso il suo discorso sottolineando “che la Gran Bretagna non è sola ad affrontare una minaccia così indiscriminata e senza precedenti, ma che l’unità aiuterà il mondo a combattere un nemico comune”.

Un nemico comune e invisibile contro al quale al momento si ipotizzano molte soluzioni in attesa di un vaccino che possa salvare molte più vite. Da quando è iniziato il lockdown nel Regno Unito il numero delle morti ha impressionato l’opinione pubblica perché le persone che sono morte non erano solo persone anziane con patologie pregresse, ma anche molte persone giovani tra i 13 e i 35 anni. Il Dipartimento della Salute ha anche affermato che, a partire dalle 9 di domenica, sono state testate 195.524 persone, rispetto alle 183.190 del giorno precedente, portando il numero di test effettuati quotidianamente a oltre 12.000. E ha anche aggiunto che il Regno Unito deve ancora toccare il picco dei contagi.

Appena un’ora dopo il discorso della Regina Elisabetta è arrivata la notizia del ricovero del premier Boris Johnson, 55 anni, che era già risultato positivo al Covid-19. Il primo ministro britannico è stato ricoverato in ospedale per sottoporsi a test più accurati, un “passo precauzionale” visto che ha continuato ad avere sintomi sempre più persistenti e oggi ha avuto un picco di febbre elevata che ha fatto preoccupare i suoi medici.

Questa la nota di Downing Street

“Su consiglio del suo medico, stasera il primo ministro è stato ricoverato in ospedale per i test. Questo è un passo precauzionale, poiché il primo ministro continua ad avere sintomi persistenti del Coronavirus da dieci giorni, dopo essere risultato positivo al virus”, ha aggiunto la nota.

“Anche se mi sento meglio e ho fatto i miei sette giorni di isolamento, purtroppo ho ancora uno dei sintomi, il sintomo minore, ho ancora un po’ di febbre”, ha detto Johnson venerdì con il viso stanco, seduto su una sedia durante il video messaggio postato su Twitter venerdì. Downing Street ha sottolineato che questa non era un’ammissione di emergenza e che Johnson rimarrà comunque responsabile del governo.



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