Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 48.882 milioni nel 2019, rispetto al 2018 si registra un calo delle erogazioni pari a -3,2%, per un controvalore di -1.626 milioni di euro. Questo è quanto emerge dai dati riportati nel report Banche e istituzioni finanziarie – IV trimestre 2019 pubblicato da Banca d’Italia a fine Marzo.
«Riguardo al quarto e ultimo trimestre dell’anno si registra una crescita dei volumi erogati rispetto allo stesso periodo del 2018 pari a un +9,3% con 15.307 milioni erogati», Renato Landoni, Presidente Kìron Partner S.p.A., Gruppo Tecnocasa. «Come nelle attese, l’ultimo trimestre del 2019 vede la riduzione nella contrazione dell’erogazione di mutui che si era accumulata soprattutto nel secondo e nel terzo trimestre dell’anno», spiega Landoni.
«Approfondendo i dati relativi alle erogazioni di mutui si nota che le operazioni di mutuo a supporto di un acquisto immobiliare sono tornate in positivo (+1,3%). Nel terzo trimestre il calo era del -6,6%. Nel mese di agosto 2019 il crollo dei tassi ha determinato un successivo boom di richieste a settembre, che, come preventivato, ha dato vigore all’ultimo trimestre dell’anno. In particolare le operazioni di surroga hanno registrato un incremento di volumi di ben il 68% (trimestre precedente -37,2%). Nel quarto trimestre del 2019 le operazioni di surroga hanno rappresentato oltre il 18% del mercato. La fotografia di chiusura del 2019», prosegue Landoni, «vede un mercato solido e ben impostato, che sarà condizionato nei prossimi mesi da un andamento economico e finanziario influenzato dall’emergenza sanitaria causata dal virus covid-19. Attualmente», precisa Landoni, «possiamo solo affermare che l’erogazione di mutui dovrebbe registrare un calo nel primo trimestre 2020. La fase di lockdown del sistema Italia non potrà che impattare sull’erogazione del credito, in virtù del fatto che ad oggi le stipule degli atti sono possibili solo nei casi di estrema urgenza. Pertanto si ipotizza una diminuzione tra i 3 e i 4 mld di euro solo nel primo trimestre. Una volta ritornati in un regime di normalità», conclude Landoni, «si dovranno interpretate le politiche del credito degli istituti eroganti. Fondamentale sarà l’indice di fiducia delle famiglie riguardo alle proprie aspettative economiche e finanziarie».
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