di Álvaro Bernárdez Díaz
Luis Sepúlveda è morto oggi a 70 anni, stava lavorando a un nuovo romanzo che avrebbe dovuto intitolarsi ‘Agua mala‘. Ad annunciarlo la sua casa editrice italiana, Guanda, che pur non avendo nel frattempo ricevuto il suo manoscritto, un romanzo fortemente ambientalista che apriva in Sud America nuove sfide, dalla grande industria della pesca e dell’allevamento, e ai sovranismi marcati dal radicalismo religioso, ne aveva parlato alla sua traduttrice italiana, Ilide Carmignani nell’ottobre scorso a Milano, quando era venuto per la festa organizzata da Guanda per i suoi settant’anni.
La sua morte oggi ha scosso l’intero mondo letterario e non solo. Risultato positivo al test del Coronavirus il 25 febbraio scorso, due giorni dopo il rientro da un festival letterario a Póvoa de Varzim, in Portogallo, Sepulveda è stato il primo caso di contagio da Covid-19 registrato in Spagna, confermato il 1 marzo dalle autorità sanitarie delle Asturie. Lo scrittore era tornato a Gijón dal Portogallo, dove aveva soggiornato dal 18 al 23 febbraio per partecipare al festival letterario Correntes d’Escritas. I primi sintomi, secondo il quotidiano La Voz de Asturias, sono comparsi il 25, ma Sepúlveda ha chiesto aiuto al suo medico solo giovedì 27. Lo scrittore ha combattuto per diverse settimane contro il virus, ma le sue condizioni sono apparse gravi fin dai primi giorni di ricovero. Nato in Cile, lo scrittore ha lasciato il suo Paese al termine di un’intensa stagione di attività politica, che si è conclusa drammaticamente con l’incarcerazione da parte del regime del generale Augusto Pinochet. Dopo avere vissuto in molte parti del mondo, ad Amburgo e a Parigi, con la moglie, la poetessa Carmen Yáñez, ha scelto di vivere definitivamente in Spagna, nelle Asturie. Autore di libri di poesia, romanzi e racconti, ha conquistato la scena letteraria con il suo primo romanzo, ‘Il vecchio che leggeva romanzi d’amore’, apparso per la prima volta in Spagna nel 1989 e in Italia nel 1993. Successivamente ha pubblicato numerosi altri romanzi, raccolte di racconti e libri di viaggio, tra i quali il più popolare è stato la ‘Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare’.
La moglie, Carmen Yáñez, celebre poetessa, nata a Santiago del Cile nel 1952, con lui ha vissuto una storia d’amore tanto bella quanto complicata. I due, dopo le prime nozze e la nascita del figlio Carlos, si sono lasciati per ritrovarsi diversi anni dopo. Carmen a seguito del golpe del 1973, ha vissuto in clandestinità fino al 1981, optando per l’esilio in Svezia. Lì ha iniziato una prolifica attività poetica. Tra le raccolte più celebri ‘Migrazioni’, ‘Cardellini della Pioggia’ e ‘Latitudine dei Sogni’. I suoi componimenti sono stati pubblicati anche da diverse riviste svedesi e tedesche. In Svezia, Paese dove ha vissuto fino al 1997, la Yáñez si è occupata dell’organizzazione di numerosi laboratori letterari. I due si sono uniti in matrimonio per la prima volta nel 1971 con una cerimonia celebrata a Santiago del Cile. Nel 2004, a seguito del divorzio di lui dalla seconda consorte, una donna tedesca, si sono detti di nuovo sì. Il rito civile ha avuto luogo a Gijon (Spagna) con Carlos nel ruolo di testimone della sposa. Prima di questo ritorno di fiamma, Carmen ha avuto un’altra relazione dalla quale è nato il suo secondo figlio. Tornando alle cronache di questi giorni mentre Carmen dopo il ricovero, in seguito all’accertata sintomatologia da Covid-19, ha avuto una rapida ripresa per Luis le cose sono andate via via peggiorando e oggi lo scrittore ha perso la sua battaglia contro il Covid. Già purtroppo questa volta è toccato a lui volare via, e non alla sua gabbianella, strappato alla vita dal Covid-19, per un viaggio senza ritorno.
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