di Colin Anthony Groves
Evidentemente il presidente degli Usa Donald Trump ha un feeling particolare con i rapper. Lo aveva già dimostrato lo scorso luglio intervenendo di persona per chiedere la liberazione del rapper americano A $ AP Rocky, dichiarando addirittura di essere disposto a pagare di persona la cauzione per farlo uscire dal carcere, dove era tenuto in custodia dalla polizia in Svezia da settimane per via di un suo presunto coinvolgimento in uno scontro a Stoccolma che si era verificato prima della sua apparizione in un festival musicale. I video pubblicati sui social media all’epoca sembravano mostrare una persona che veniva violentemente lanciata a terra da Rocky. Ma successivamente l’avvocato del rapper affermò che il suo cliente aveva agito per legittima difesa.
Ora invece sulle cronache si sta iniziando a parlare di un’altra storia che coinvolge Trump e un altro rapper, Kanye West, marito della super star Kim Kardashian perché Kanye ha appena annunciato ufficialmente che alle elezioni presidenziali di novembre voterà per Donald Trump. Per molti non è una gran sorpresa perché che West avesse una grande simpatia per “the president” già si sapeva. Come si sapeva pure – perché il rapper non ne ha fatto mistero nemmeno durante l’intervista di prossima uscita a GQ – che aveva continuato ad essere filo-Trump. Non a caso ha dichiarato ironicamente: “Sappiamo chi voterò … non mi verrà detto dalle persone che mi circondano e dalle persone che hanno il loro programma che la mia carriera finirà per questo!”, mettendola sul ridere visto che è arcinoto che Trump non godi delle simpatie del gotha del cinema hollywoodiano.
Quando a West è stato chiesto se dopo questa dichiarazione fosse preoccupato di essere emarginato dalla liberale Hollywood a causa delle sue preferenze politiche, West ha risposto: “Le celebrità hanno paura! Le celebrità non dicono sempre quello che pensano … Io sì. Che senso ha essere una celebrità se non puoi avere un’opinione? E poi i miei genitori mi hanno insegnato a lottare per le mie idee”. E poi riguardo alla Clinton ha aggiunto: “Mi è stato detto che la mia carriera sarebbe finita se non fossi stato dalla sua parte”. Ma il rapper non cita soltanto Hillary, ma fa anche il nome di George Bush, facendo riferimento a una frase che disse nel 2005 all’indomani dell’uragano Katrina affermando che il presidente Bush “non si era preso cura dei neri”. “Dire che George Bush non si preoccupa delle persone di colore” precisa ora Est, “è una dichiarazione da vittima. E io non voglio fare la vittima. Ogni giorno voglio guardarmi allo specchio come se fossi Robert De Niro e dire a me stesso che non sono uno schiavo”.
Kanye nel diventare un cristiano sono rinato
Il rapper che ha detto di avere trovato nella fede in Dio la forza per essere un cristiano migliore. Parlando a raffica della sua vita, West ha anche citato Kobe Bryant, la leggenda del LA Lakers, dicendo di lui: ‘Era la mia versione di basket, e io ero la sua versione rap, e questo è un dato di fatto!”, ha concluso West.
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