di Matteo Ciacci
“I nuovi orari di Milano saranno un passaggio chiave per ripartire e riavviare progressivamente la città”, ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. “Ieri mi sono sentito con il sindaco Sala e gli ho confermato la disponibilità a partecipare a un tavolo di confronto con il mondo delle imprese che rappresentiamo e con le altre parti sociali. In questa fase dell’emergenza sanitaria è assolutamente importante pianificare tempi e modi della ripartenza di Milano e il tema della gestione degli orari è centrale. Altrettanto importanti sono le aperture del Sindaco sulla sospensione di alcuni tributi locali e sulla disponibilità di valutare altre agevolazioni che riguardano imprese e cittadini. Questa crisi drammatica”, ha proseguito Sangalli, “nasce da un’emergenza sanitaria e dovranno essere gli scienziati a dare le indicazioni per ripartire in sicurezza, poi la politica dovrà fare sintesi e prendere delle decisioni. Milano, così come il Paese, deve essere pronta a mettere in campo nuove soluzioni e nuove azioni per ritornare progressivamente alla normalità. Un tavolo di confronto e di ascolto su questi temi è il primo passo necessario”.
E la risposta del sindaco Giuseppe Sala non si è fatta attendere anche via Social. “Stiamo lavorando a un progetto per la riapertura che presenteremo la settimana prossima, ma per riaprire sono necessarie tre condizioni. La data esatta, la sicurezza nel trasporto pubblico e soprattutto una nuova regolamentazione degli orari di scuole e negozi“, evidenzia. Sul fronte trasporto pubblico il primo cittadino ha detto al Corriere della Sera: “Stiamo lavorando per mettere in sicurezza il trasporto pubblico con un sistema che controlla gli ingressi nelle stazioni del metrò e li blocca quando si supera un certo numero. Sul pavimento delle carrozze disegneremo dei cerchi per garantire la distanza. Questo però ridurrà al 30 per cento la capienza nelle ore di punta”. E sul fronte negozi e scuole ha aggiunto: “Se il commercio non si mette d’accordo sullo scaglionare gli orari dei negozi, se il ministero dell’Istruzione non regola gli orari delle lezioni, il sistema non regge. Bisogna lavorare sui tempi della città. Per quanto riguarda le scuole, Sala ha aggiunto che sarà “necessario scaglionare ingressi e uscite. Faccio un esempio: i ragazzi non devono entrare tutti alle 8, ma dalle 8 alle 10. Bisognerebbe pensare a doppi turni perché le classi non potranno essere più così numerose come adesso”. E poi parlando delle aziende ha proseguito: “Le aziende mi preoccupano di meno in quanto sono abituate a una certa flessibilità e sono in grado di garantire ingressi scaglionati o continuare nello smart working. Mi preoccupa più il commercio che prevede la presenza fisica del personale nei negozi. Non possono avere gli stessi orari di adesso. Il Comune non avrebbe nessun problema a immaginare di avere i negozi aperti la sera. Ci facciano una proposta”.
Test anticorpale decisivo per il rientro al lavoro
Riguardo le modalità di rientro al lavoro, Sala ha detto a radio Rtl. “La malattia colpisce dai vent’anni in su, è più letale all’aumentare dell’età. In teoria dovrebbero rientrare al lavoro prima i giovani. Qualcuno obietta: se il giovane vive con uno più anziano malato ed è un portatore sano?… allora entra il gioco il test anticorpale, che a differenza del tampone rivela se si è immuni. Dobbiamo immaginare una situazione in cui useremo scienza, tecnologia e digitale. Non sono contrario a cifrare i nostri movimenti, non si tratta di una sospensione dei diritti, ma se non si riparte in fretta è un problema”.
Contrazione del Pil
“Quest’anno avremo una contrazione del Pil che non c’è stata dal ‘45 in poi e che non si può affrontare con un governo di parte. Ci aspettano scelte pesanti e c’è bisogno di un governo di unità nazionale politico. Berlusconi è disponibile, la questione riguarda la Lega, capire se vuole dare un contributo per ricostruire il paese o fare la forza irresponsabile che gioca sullo sfascio dell’Italia. In quest’ultimo caso il rischio per il Paese è enorme”, ha detto l’europarlamentare e fondatore di Azione, Carlo Calenda. Riguardo le nomine Calenda ha aggiunto: “La continuità in momenti di questo tipo è una cosa positiva, inoltre si tratta di professionisti di grande qualità. Ma nel governo ci sono state tensioni sintomo di un problema più profondo”. Calenda su Twitter ha criticato aspramente le dichiarazioni di Alessandro Di Battista asserendo che “oltre ad essere pieno di imbecillità è un ulteriore segnale dell’impossibilità di governare, scrivendo in aggiunta nel post, che “occorre lavorare per costruire un vero governo di unità nazionale. Ora”.
L’intervento di @ale_dibattista su @fattoquotidiano oltre a essere pieno di imbecillità è un ulteriore segnale dell’impossibilità di governare un passaggio drammatico per L’Italia con questa maggioranza. Occorre lavorare per costruire un vero governo di unità nazionale. Ora.
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) April 19, 2020
Giorgia Meloni, leader di Fdi, su Twitter incalza il premier Conte sottolineando il fatto che nonostante lo staff di Conte ora conti “65 membri più staff, segretari generali, capi gabinetto, segreterie tecniche, uffici legislativi, dirigenti, 15 task force, 450 esperti/consulenti, ad oggi non c’è ancora nessuna traccia del decreto aprile.
Governo Conte comprende 65 membri più staff, segretari generali, capi gabinetto, segreterie tecniche, uffici legislativi, dirigenti, 15 task force, 450 esperti/consulenti. E ancora nessuna traccia del decreto aprile. Cosa fa quest’esercito di persone? Famiglie e imprese aspettano
— Giorgia Meloni ?? ن (@GiorgiaMeloni) April 19, 2020
Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri butta acqua sul fuoco e scrive su Twitter: “Sforzo straordinario del Governo nell’incontro di oggi con Comuni e Province: fondo da 3,5 miliardi nel #decretoaprile per accogliere le richieste dei sindaci in prima linea nel contrasto agli effetti del #Covid_19. Insieme supereremo la crisi”.
Sforzo straordinario del Governo nell’incontro di oggi con Comuni e Province: fondo da 3,5 miliardi nel #decretoaprile per accogliere le richieste dei sindaci in prima linea nel contrasto agli effetti del #Covid_19.
— Roberto Gualtieri (@gualtierieurope) April 17, 2020
Insieme supereremo la crisi.
Il senatore Matteo Renzi, leader di Italia Viva, accende i riflettori sul fronte scuola. “Da giorni insisto sulla #scuola. Gli esami vanno fatti, sul serio. E se davvero hanno deciso che si tornerà sui banchi a settembre utilizziamo questo tempo per mettere a posto le scuole, senza burocrazia. I soldi ci sono, serve la volontà politica”.
Da giorni insisto sulla #scuola. Gli esami vanno fatti, sul serio. E se davvero hanno deciso che si tornerà sui banchi a settembre utilizziamo questo tempo per mettere a posto le scuole, senza burocrazia. I soldi ci sono, serve la volontà politica. Proviamoci tutti insieme
— Matteo Renzi (@matteorenzi) April 18, 2020
Il senatore Matteo Salvini, leader della Lega, su Twitter se la prende con il Pd reo in questo momento di emergenza di disconoscere i risultati finora ottenuti dala regione Veneto e dal suo governatore Zaia.
PD senza vergogna, invece di ringraziare per tutto il lavoro fatto cercano altre poltrone… Ma prima o poi si voterà, e allora vedremo. pic.twitter.com/PSxR2b3evI
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) April 20, 2020
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.