di Patricia Sinclair
Dopo le polemiche sollevate in seguito alla decisione di Victoria Beckham di collocare 30 suoi dipendenti in cassa integrazione, che com’è noto sarebbe stata pagata per l’80% dai contribuenti, l’ex Spice Girl, ha comunicato il suo portavoce, ha deciso di rinunciare a questo contributo. I giorni scorsi la richiesta della Beckham aveva scatenato un acceso dibattito nel corso del programma ‘Good Morning Gran Bretagna‘. I conduttori della trasmissione, Piers Morgan e Susanna Reid, avevano discusso a lungo riguardo la decisione della designer di chiedere contributi dello stato per 30 dei suoi dipendenti. Piers, in particolare, aveva incolpato la Beckham di chiedere sussidi statali non tanto per una reale perdita di incassi, ma per un’attività già in perdita. Quindi per Piers quelli sarebbero stati soldi dei contribuenti buttati al vento. E quello che secondo il presentatore è risultato ancora di più inaccettabile, è stato vederla la sera prima assieme al marito David, nel carosello di star che si sono unite per raccogliere fondi per il sistema sanitario britannico. “Mi dispiace, ma questo mi fa vomitare. Se ti preoccupi così tanto del SSN, @victoriabeckham – allora perché stai prendendo i soldi dei contribuenti di cui il SSN ha un disperato bisogno – e NON ti serve – per fare pubblicità al tuo staff e so.stenere la tua impresa fallita”, aveva scritto in un post su Twitter
Ma questo è stato solo uno dei suoi ultimi gesti eclatanti perché Victoria a marzo ha deciso anche di auto sospendersi lo stipendio fino giugno. E visto quello che guadagna, anche se è molto ricca, (N.d.R. di più grazie al marito) a modo suo ha sempre tentato di fare un gesto di solidarietà. Ma visto che le polemiche non si sono placate la Beckham tramite il suo portavoce ha dichiarato: “Victoria Beckham Ltd ha lavorato duramente per proteggere la sua gente, adattandosi alle misure cautelative richieste per l’impatto del Covid-19 dal governo, la nostra decisione di chiedere sostegno per una piccola parte del nostro personale sembrava l’opzione più appropriata e in linea con quello che hanno fatto molte altre aziende. La situazione è dinamica e, con il sostegno dei nostri azionisti, ora crediamo di poter affrontare questa crisi senza attingere al programma di rilascio del governo. La nostra richiesta è stata presentata nel migliore interesse di cercare di proteggere il nostro personale, e questo è ancora il nostro obiettivo assoluto. Stiamo facendo tutto il possibile per assicurarci di poterlo raggiungere senza ricorrere all’assistenza del governo”. Insomma alla fine Piers, dopo essersi calato nei panni di Robin Hood, l’ha spuntata. E Victoria pure.
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