Sono state ben 6 le statuette, che Marco Bellocchio ha vinto per ‘Il Traditore’, per il film, la regia, l’attore protagonista, Pierfrancesco Favino, quello ‘non protagonista’ Luigi Lo Cascio, la sceneggiatura originale e il montaggio. Al suo seguito ‘Pinocchio’ di Matteo Garrone con cinque David tutti tecnici (scenografia, effetti visivi, trucco, costumi e acconciatura). Ferzan Ozpetek per il suo film ‘La Dea Fortuna’ ha vinto due statuette, il premio al produttore e quello a Jasmine Trinca, come migliore attrice. Valeria Golino è stata premiata come miglior attrice non protagonista per il film ‘5 è il numero perfetto’ di Igort mentre ‘Il primo re’ di Matteo Rovere ha vinto per la fotografia, (Daniele Ciprì), e la produzione.
Un’edizione inedita la 65a, dei David di Donatello presentata in diretta su Raiuno da Carlo Conti, perché tutti i candidati erano collegati alla manifestazione in remoto dalle proprie abitazioni. Tanti gli appelli per sostenere il cinema, come quello con l’hashtag #siamotutticinema. Sul fronte riaperture, il ministro della Cultura e del turismo, Dario Franceschini ha detto: “Lo decide il comitato tecnico scientifico ci sarà un incontro lunedì. Per ora nella prossima estate contiamo sulle arene, piazze grandi dove è più facile gestire la sicurezza e il distanziamento”. Tra i momenti più belli della serata la premiazione di Franca Valeri che alla soglia dei cento anni (li farà a luglio), ha ricevuto giorni fa nella sua casa il David Speciale 2020: “La comicità quando è fatta bene può anche commuovere”, ha detto la Valeri. E ancora molto bello il ricordo di Christian De Sica di Sordi nel centenario della nascita: “Quando entrava in casa era una gioia. A differenza di molti comici non era per niente lugubre”. (C.V.)
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