Brunello Cucinelli, il re del cashemere, lascia la guida della sua azienda che ha fondato nel 1978, si sfila dai panni di Ceo, per mettersi quelli di direttore creativo, continuando a gestire stile, creatività e comunicazione. A prendere le redini della Brunello Cuccinelli arrivano due giovani manager che ne saranno gli amministratori delegati, Luca Lisandroni e Riccardo Stefanelli, nominati ieri durante l’assemblea degli azionisti.
«È con grande emozione e speranza che guardo al futuro dell’umanità e della nostra industria» ha commentato Cucinelli. «Immagino che questi due giovani quarantenni, uomini di grande valore professionale e innamorati dei grandi concetti universali di verità, bellezza e umanità, possano condurre l’impresa per lungo tempo come esempio di custodia per le future generazioni»
Lisandroni (arrivato 4 anni fa da Luxottica, dopo esperienze anche in Accenture e L’Oréal) si occuperà dell’area Mercati, Stefanelli, che è il marito della figlia maggiore dell’imprenditore, Camilla Cucinelli, vanta 14 anni di esperienza all’interno dell’azienda, e seguirà la sezione Prodotto e Operations. Durante l’assemblea degli azionisti, è stato nominato il nuovo Consiglio di amministrazione, presieduto da Cucinelli, che resterà in carica fino al 2022. Il nuovo CdA è composto Brunello Cucinelli (che ne è anche il Presidente), Riccardo Stefanelli, Luca Lisandroni, Camilla Cucinelli, Carolina Cucinelli, Giovanna Manfredi, Stefano Domenicali (indipendente), Annachiara Svelto (indipendente), Andrea Pontremoli (indipendente), Ramin Arani (indipendente), Maria Cecilia La Manna (indipendente), tratti dalla lista presentata dall’azionista di maggioranza Fedone S.r.l., la società di cui Brunello Cucinelli è Presidente e AD che possiede il 51% del capitale sociale della griffe, a sua volta posseduta da Spafid Trust S.r.l. in qualità di trustee nell’ambito del Trust Brunello Cucinelli, istituito il 25 giugno 2014. L’ultima ad entrare nel Board è Emanuela Bonadiman (indipendente) tratta dalla lista presentata da un gruppo di società di gestione del risparmio e investitori istituzionali.
«Nella prima parte della mia vita ho vissuto in campagna, facevamo i contadini. Non avevamo la luce in casa. Andavo a scuola, eravamo vestiti da campagnoli, ci umiliavano, ci offendevano» ha detto il tycoon al Dreamforce del 2018, nella Silicon Valley. «Gli occhi del mio babbo, quei suoi occhi lucidi, sono stati la mia fonte di ispirazione». (P.N.)
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