di Colin Anthony Groves
Sabato il presidente cinese, Xi Jinping durante una tavola rotonda con i delegati del settore economico della Conferenza consultiva politica popolare cinese (CPPCC) ha affermato che l’economia del paese si dimostrerà resistente nel lungo termine, sebbene abbia subìto una contrazione del 6,8 per cento nel primo trimestre e il Fondo monetario internazionale abbia già previsto che l’economia globale si ridurrà del 3 per cento quest’anno, trasformando il lockdown causato dal Covid-19 nella peggiore recessione dalla Grande Depressione degli anni ’30. Xi, ha riportato l’agenzia di stampa statale Xinhua, per l’occasione ha anche sottolineato i vantaggi di cui gode l’economia cinese: “Il nostro paese ha l’ecosistema industriale più completo e più vasto del mondo, con una forte capacità produttiva … [Abbiamo] oltre 100 milioni di aziende, oltre 170 milioni di lavoratori istruiti e formati e oltre 400 milioni di persone con reddito medio, costituendo un enorme mercato di consumo domestico in un paese di 1,4 miliardi di persone. Di fronte al futuro, dobbiamo considerare la domanda interna come il punto di partenza e punto d’appoggio mentre acceleriamo la costruzione di un sistema di consumo interno completo e promuoviamo fortemente l’innovazione nella scienza, nella tecnologia e in altri settori”. Di prassi sono due gli incontri chiave ogni anno durante i quali vengono resi pubblici dati e orientamenti economici del Paese, scrive il South China Morning Post, quelli del CPPCC e del National People’s Congress. Presentando il suo rapporto annuale sul lavoro del governo venerdì, il premier Li Keqiang non ha fissato un obiettivo di crescita per quest’anno affermando che il Paese ha dovuto affrontare “una grande incertezza sulla pandemia di Covid-19 e sull’ambiente economico e commerciale mondiale”. “Dovremo anche affrontare un’economia mondiale che entra in una profonda recessione, una forte contrazione del commercio e degli investimenti internazionali, turbolenze nei mercati finanziari globali, interruzione degli scambi internazionali, respingimenti sulla globalizzazione, protezionismo e unilateralismo che sono dilagati in alcuni paesi e aumento dei rischi geopolitici “, ha affermato il presidente cinese, sostenendo che la Cina deve essere ferma nella difesa di un sistema commerciale mondiale aperto e reciproco. “Sebbene il protezionismo sia attualmente in aumento in tutto il mondo, dobbiamo stare dalla parte giusta della storia [su questo tema]”, ha detto Xi senza identificare alcun paese per nome”.
E in Europa?
Oggi il Presidente del Parlamento Europeo David Maria Sassoli intervistato dal network di donne corrispondenti Brux-Elles, ha detto rispondendo a una domanda a proposito delle proposte di Austria, Danimarca, Olanda e Svezia sul fronte aiuti ai Paesi più colpiti dal Covid-19: “Faccio un appello alla loro responsabilità. Non esistono Paesi frugali ed altri spendaccioni. Piuttosto esistono Paesi consapevoli delle sfide che abbiamo di fronte e Paesi inconsapevoli. Per questo chiedo a tutti di essere all’altezza di questo momento storico. Tutti si avvantaggiano dei benefici del Mercato europeo e anche i paesi che hanno sollevato obiezioni ne sono tra i principali destinatari. Mi auguro che tutti siano consapevoli. Non è il tempo della rigidità ma della ricostruzione, altrimenti saremo costretti ad un’Europa a diverse velocità”.
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