di Sabrina Korner
Dall’Italia al Sud Africa, dal Canada alle Filippine, dal Brasile a Israele, ogni nazione è stata coinvolta dalla pandemia trovandosi ad affrontate l’emergenza sanitaria e quella economica dovuta all’inevitabile lockdown con dinamiche che, secondo le testimonianze dei relatori riportate durante il Summit, si sono rivelate allineate nonostante le specificità dei singoli mercati nazionali. Prima fra tutte il ricorso alla tecnologia. Se infatti in poche aree, come alcuni Stati degli USA, il Real Estate è stato tra le attività essenziali che hanno continuato a operare, nella maggior parte dei casi le agenzie immobiliari hanno dovuto chiudere i propri uffici. Nonostante questo, il network RE/MAX non ha mai smesso di operare, mettendo in campo le proprie competenze e attivando strumenti tecnologici già da tempo in fase di sviluppo per proseguire l’attività in smart working. “Essendo stato il secondo Paese dopo la Cina, l’Italia si è trovata impreparata ad affrontare l’emergenza sanitaria”, ha raccontato Dario Castiglia – CEO di RE/MAX Italia: “Nonostante ciò, grazie alla nostra vocazione fortemente hi-tech, abbiamo lavorato da casa utilizzando questo tempo, da un lato per alimentare il dialogo con i clienti, dall’altro per investire sulla formazione del nostro network con un intenso programma di training che, sposando la Solidarietà Digitale, abbiamo offerto anche a tutti i professionisti del Real Estate”. Prerequisiti, secondo Castiglia, per prepararsi ai nuovi scenari del “day after”. Dello stesso avviso Cesar Caceres, CEO di RE/MAX Paraguay: “Già prima della pandemia, per anni abbiamo investito in formazione e tecnologia e questo ci ha permesso di essere operativi al 90% durante il lockdown”.
Le agenzie del futuro
Testimonianze che confermano come questa emergenza abbia accelerato la digital transformation di molte industry tra cui il Real Estate, evidenziandone i vantaggi su cui puntare nel nuovo scenario. “Questa emergenza ha offerto l’occasione di utilizzare metodologie di lavoro più efficienti, non solo in ottica di maggiore produttività, ma di ottimizzazione del tempo a beneficio della vita privata”, ha commentato Castiglia. “Le agenzie del futuro saranno sempre più hi-tech. La nuova tendenza vedrà sedi più piccole e maggiori investimenti in tecnologie”, ha sottolineato Concorda Adrian Goslett, CEO di RE/MAX Sud Africa. Previsione condivisa anche da Peixoto Accyoli, CEO di RE/MAX Brasile che ha precisato: “Gli strumenti tecnologici per gli agenti immobiliari saranno imprescindibili, al punto che chi non li utilizzerà, difficilmente potrà operare nel nuovo mercato”.
L’evoluzione del rapporto tra clienti e agenti immobiliari
Una trasformazione che riguarderà anche il rapporto tra clienti e intermediari immobiliari e che modificherà il ruolo delle agenzie. Su questo punto Liz Duenas, CEO di RE/MAX Filippine & Micronesia, ha sottolineato la differenza tra il contatto e la relazione: “Dovendo necessariamente ridurre gli incontri personali, la tecnologia contribuirà certamente a gestire il face-to-face business, ma rimarrà inalterata l’importanza della relazione con il cliente, che sempre di più sentirà l’esigenza di affidarsi ai professionisti dell’intermediazione immobiliare”. Della stessa opinione anche Ján Repa – AREA VP di RE/MAX LLC – USA: “Negli Stati Uniti la gente spesso gestisce in autonomia le compravendite utilizzando i diversi portali disponibili. Prevediamo che questa abitudine cambierà a favore della consulenza professionale di agenzie immobiliari”. Una previsione condivisa anche da Chris Alexander – VP di RE/MAX INTEGRA – CANADA e Bernard Raskin, CEO di RE/MAX Israele, che confermano l’esigenza di professionalità già manifestata dei clienti per gestire il distanziamento sociale nelle compravendite.
Le previsioni per il Real Estate nel Day After
I testimonial del Real Estate World Connection hanno manifestato complessivamente un certo ottimismo per il prossimo futuro con specificità per i singoli mercati. In Canada, dove da 10 anni il Real estate è il motore dell’economia, durante il lockdown si è registrata una contrazione delle vendite del 70-75%. Già da inizio giugno, però, il mercato si sta riattivando e prezzi sono tornati a salire. Segnali che secondo Alexander fanno prevedere una veloce ripresa e un buon andamento già dall’estate. Visione ottimistica anche per l’Israele, dove Raskin ipotizza un ritorno alla normalità in 2/3 mesi. Per le Filippine e Micronesia secondo Liz Duenas, ci saranno dinamiche diverse per l’immobiliare commerciale e quello residenziale. Se da un lato, infatti, sta ripartendo il turismo proveniente da Giappone e Corea, dall’altro sono molti gli esercizi commerciali che dopo il lockdown non riapriranno l’attività. In queste aree, dove i prezzi delle case nelle grandi città sono molto elevati, si prevede una “migrazione” verso le periferie con vantaggi quali più spazio a costi più accessibili con il valore aggiunto di una migliore qualità della vita. Una tendenza che si sta già manifestando anche in Italia. “Questa emergenza ci ha insegnato molto cose. La prima è che la casa è l’asset più importante di ogni famiglia”, ha affermato Castiglia. “Abbiamo imparato a conoscere meglio la nostra casa e i suoi limiti e da questo sono nate nuove esigenze dell’abitare che sicuramente porteranno già nel breve termine a una certa dinamicità nel mercato immobiliare”. E se RE/MAX Italia è già fortemente operativa con eventi tra cui il Last Minute Casa, in programma dal 27 giugno al 18 luglio nell’inedita Digital Edition, con Virtual Open House, presidi e servizi come la sanificazione degli immobili, Castiglia ricorda quanto sia importante comunicare con le persone senza abbandonare il physical touch: “Non abbiamo mai smesso di comunicare, tra noi e con i clienti. Oggi più che mai è importate trasmettere messaggi relativi alla sicurezza, infondendo fiducia e tranquillità in chi deve vendere o comprare casa e che trova nelle agenzie RE/MAX interlocutori professionali, skillati e dotati di tutte le tecnologie che permettono di comprare e vendere casa in totale sicurezza”.
Anche Tecnocasa crede nella ripresa
Anche le agenzie Tecnocasa e Tecnorete, operative in remoto grazie a strumenti studiati ad hoc dal Gruppo, hanno riportato segnali importanti legati a questo periodo di lockdown. Pare infatti che li acquirenti abbiano acquisito una maggiore consapevolezza del bene casa in generale e della propria in particolare, mettendone in luce pregi e difetti. “Molti fattori come la luminosità, la presenza di spazi esterni vivibili, la possibilità di avere un angolo in casa per lavorare in tranquillità o la connessione veloce”, spiega Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, “stanno assumendo un valore più importante. Ma anche l’isolamento acustico e termico potrebbero essere riconsiderati. Questi nuovi driver di scelta potrebbero penalizzare le abitazioni che ne sono prive e che vedrebbero i loro prezzi ribassarsi e allo stesso tempo dare indicazioni importanti su come eventualmente concepire le nuove case o ristrutturare le esistenti”.
Gli stessi elementi potrebbero essere validi anche per chi cerca la casa in affitto
“Il segmento che ha già subito un effetto immediato è quello degli affitti brevi”, prosegue Megliola, “dove molti investitori si erano indirizzati) essendo legato al comparto turistico, altamente penalizzato in questo momento. Sul segmento dell’abitazione principale tutto dipenderà da come reagiranno le famiglie e le imprese. Non dimentichiamo che il mercato immobiliare ha vissuto i suoi momenti più difficili in corrispondenza di crisi economiche con impatti importanti sull’occupazione e sulla fiducia. L’incertezza, soprattutto se relativa al posto di lavoro, è una delle variabili che induce prudenza e tende a far procrastinare decisioni importanti come può essere l’acquisto della casa. Ancora una volta, un ruolo decisivo lo avranno gli istituti di credito, in particolare con il loro atteggiamento verso l’erogazione del credito post epidemia. La durata di quest’ultima, delle conseguenti restrizioni e l’efficacia delle manovre di sostegno, non solo nel nostro Paese, saranno tutti elementi decisivi per l’economia perché disegneranno scenari futuri adesso difficilmente immaginabili e prevedibili”.
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