Dopo l’uccisione di George Floyd a Minneapolis e poi quella di un altro afroamericano Rayshard Brooks in Georgia, ammazzato nel corso di uno scontro con la polizia sulla cui morte ora sta indagando il Georgia Bureau of Investigation nei mesi scorsi sempre in Georgia un terzo afroamericano, il 25enne Ahmaud Arbery, è stato l’involontario protagonista di un altro episodio razziale. Anche questa una morte in diretta, raccontata da un video che nessuno di noi avrebbe mai voluto vedere. E ora, come se il violento arresto di Floyd fosse oramai acqua passata, ci tocca di nuovo parlare di un altro arresto violento di un capo di una comunità indigena in Canada che ha scioccato il Paese, contribuendo a rinfocolare le accuse di razzismo nei confronti della polizia. Le immagini, riferisce la Bbc online, mostrano l’arresto di Allan Adam, capo della comunità nativo-americana di Athabasca Chipewyan, fermato perché aveva la patente scaduta. L’uomo viene bloccato a terra e preso a pugni da parte di un agente della Polizia reale a cavallo. L’episodio è avvenuto il 10 marzo a Fort McMurray, in Alberta. Il video, di quasi 12 minuti, è stato registrato dalla telecamera montata sull’auto dell’agente, parcheggiata dietro il camion di Adam, nel parcheggio di un casino. Le scene di violenza avvengono dopo un alterco di quasi cinque minuti, in cui Adam affronta l’agente con frasi offensive, affermando tra l’altro: “Sono stanco di essere molestato dalla polizia”. Il premier canadese Justin Trudeau ha definito “scioccante” il video dell’arresto di un capo di una comunità indigena in Alberta chiedendo subito che sia aperta “un’indagine indipendente”. “Sappiamo che non si tratta di un episodio isolato”, ha insistito il premier. “Molti canadesi neri o indigeni non si sentono al sicuro con la polizia. È inaccettabile e dobbiamo cambiare le cose”, ha detto. (B.P.)
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