Per prevenire enormi perdite di posti di lavoro e una profonda recessione, la commissione per l’occupazione e gli affari sociali del PE ha chiesto che vengano prese misure radicali per aiutare le imprese e i lavoratori dell’UE a uscire dalla crisi. “Gli Stati membri devono adottare misure radicali per attutire l’occupazione e lo shock sociale causati dalla pandemia”, ha detto José Gusmão (GUE / NGL, PT) e adottata mercoledì dalla commissione per l’occupazione e gli affari sociali . Il testo invita la Commissione a rivedere gli orientamenti per l’occupazione tenendo conto delle conseguenze della pandemia”.
Supportare la mobilità dei lavoratori e l’assistenza finanziaria per le imprese dell’UE
Ma cosa dice il testo? Il testo in pratica premia le società che rispettano i contratti collettivi applicabili, che non pagano dividendi o bonus e ovviamente quelle non registrate in paradisi fiscali, offrendo loro l’opportunità di richiedere assistenza finanziaria attraverso il meccanismo SURE, che è lo strumento che già conosciamo, creato per combattere l’emergenza COVID-19 nelle regioni più colpite e che assicura circa 100 miliardi di euro (garantiti da tutti gli stati membri), per combattere la disoccupazione.
E cosa dire della “clausola generale di fuga” , che offre flessibilità fiscale agli Stati membri durante gravi shock economici?
Il patto di stabilità e crescita contiene due clausole che consentono agli Stati membri di impegnarsi con adeguate misure di bilancio, nell’ambito del Patto, di fronte a circostanze eccezionali. La prima è nota come “clausola sugli eventi insoliti”, mentre la seconda è definita “clausola generale di fuga”. In sostanza, le due clausole consentono la possibilità di affrontare una grave recessione economica, come quella che ha colpito molti Paesi a causa del Covid-19, applicando un correttivo delle spese del bilancio precedentemente previste.
Per creare nuove opportunità di lavoro, i deputati propongono agli Stati membri di sostenere un’equa mobilità del lavoro in tutta Europa e rafforzare ulteriormente il programma di mobilità ERASMUS + , di digitalizzare i servizi pubblici più rapidamente, in particolare quelli legati al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale . Peccato che proprio sul fronte Erasmus le criticità a causa della pandemia causata dal Coronavirus non sono risolte. Il ministro dell’Istruzione, Azzolina giorni fa ha detto: “Erasmus va avanti nonostante la pandemia, scuole e università guardano al futuro”. Peccato che due studentesse siciliane Elisa Zuccaro, 22 anni, studentessa in Farmacia, e la sua coetanea Giorgia Pellerito, iscritta a Medicina, si trovino ancora bloccate da settembre nella cittadina di Hradec Kralove, a circa 140 chilometri da Praga, per il progetto Erasmus della durata di 10 mesi. Erano partite a settembre e per Natale erano tornate nelle rispettive case di Monreale e Palermo. Ma ora non possono rientrare per riabbracciare le loro famiglie.
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