“Dopo una trentina d’anni di ritardi, a due anni di colpevolissimo ritardo dal Morandi e dopo il lockdown passato invano, a maggio si è deciso di cambiare modalità e tempistica dei controlli. Credo sia perché nessuno ha la volontà di prendersi la responsabilità su cosa è importante, cosa meno, su cosa occorre lavorare immediatamente, su cosa si può spalmare”, ha detto il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, a 24 Mattino su Radio 24, “riguardo i disagi registrati sulle autostrade liguri a causa dei tanti cantieri di ispezione e messa in sicurezza delle gallerie.
Autostrade: “Non conosciamo piano interventi di Mit e Aspi”
E sempre sul piano di ispezioni e interventi di messa in sicurezza delle gallerie autostradali del territorio sugli interventi di Mit e Aspi ha precisato: “Potevamo metterci d’accordo? No, non potevamo metterci d’accordo su niente perché noi questo piano nemmeno lo conosciamo. Come è noto, non abbiamo alcuna competenza sulle concessioni statali che attraversano la regione. Quindi non solo non ci ascoltano, ma nemmeno conosciamo il piano nel dettaglio. Io ho chiesto informazioni con 3 lettere iniate via posta via Pec ad Aspi e Mit a cui non ci è stato risposto, tant’è vero che ieri abbiamo fatto un’ordinanza chiedendo un piano diverso entro 3 giorni da ieri. Non so più come farmi rispondere. Si pretende di fare in 2-3 mesi tutti i lavori che non fatti in 30 anni. Questo non è un piano di salvataggio della rete della Liguria è un piano per salvare la responsabilità di qualcuno in modo totalmente sguaiato”, ha proseguito Toti. “Si sta cancellando ogni possibilità di ripresa della regione e mettendo a rischio la vita e l’incolumità dei nostri cittadini”, ha sottolineato Toti, facendo presente che a suo avviso sarebbe stato compito del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture mettere a punto un piano “in cui si dice che nella galleria A si interviene subito perché c’è un problema serio, in quella B si può intervenire tra 10 giorni, nella galleria C si può intervenire a ottobre quando la stagione turistica è finita e i nostri porti sono in un periodo di tradizionale “stanca”. Questo”, ha aggiunto Toti, “è un piano serio concordato con i sindaci, gli enti locali, le imprese, i sindacati. Questo fa un ministero”.
Toti ha poi annunciato che stretto giro sarà firmata un’ordinanza regionale che disponga che Mit e Aspi «rivedano il piano di lavori in corso nelle autostrade liguri incompatibile con la sicurezza, il diritto alla mobilità, il diritto alla libertà di impresa». In particolare, Toti ha spiegato che il documento «ordina al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, nonché alla Società Autostrade per l’Italia di predisporre immediatamente e comunque non oltre tre giorni dalla pubblicazione della presente ordinanza un piano di manutenzione dell’infrastruttura autostradale ligure che contemperi le primarie esigenze di sicurezza della circolazione con il diritto fondamentale alla mobilità». Si sono mossi anche i Comuni: per affrontare il caos che stanno creando cantieri e ispezioni alle gallerie autostradali, l’ufficio di presidenza di Anci Liguria ha chiesto e ottenuto un incontro in videoconferenza per oggi con la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli.
Dal vertice tra Mit e Aspi, è emerso che ci saranno verifiche più rapide sullo stato di sicurezza delle gallerie, anche attraverso tecniche non invasive, nessuna chiusura dell’A26 e prime aperture a partire dal 3 luglio. Contestualmente, per le gallerie non ispezionate si procederà a verifiche strumentali indirette che consentiranno di acquisire una conoscenza sullo stato di sicurezza, garantendo il transito del traffico veicolare. Inoltre questo metodo di indagine non renderà necessaria la chiusura dell’autostrada A26, che sarà interrotta soltanto nelle ore notturne. A partire dal 3 luglio verranno progressivamente liberate le arterie stradali dai cantieri con l’obiettivo di arrivare al 10 luglio garantendo su tutta la rete viaria ligure due corsie aperte.
La Juve raggiunge lo stadio ligure in aereo
Il club nero azzurro ha sceltodi arrivare nel capoluogo ligure (i chilometri sarebbero stati in auto circa 180 chilometri) con un aereo privato e non in pullman come fa di solito a causa dei grandi problemi sulla rete autostradale ligure. I tanti cantieri aperti, infatti, stanno rendendo difficili gli spostamenti lungo le arterie della regione, A7, A10 e A26, e in particolare attorno al nodo di Genova: i tempi di percorrenza si sono moltiplicati a dismisura, come le code e i disagi, che interessano anche la viabilità ordinaria. (C.S.)
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