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CONTE AL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA UIL SALUTA BARBAGALLO E PARLA DEGLI SFORZI COMPIUTI DAL GOVERNO. CENTRO-DESTRA IN PIAZZA A ROMA


di Matteo Ciacci

Oggi il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto al Consiglio Confederale nazionale Uil, al Roma Convention Center “La Nuvola” per fare il suo saluto al Segretario generale uscente, Carmelo Barbagallo, “un’occasione per condividere un momento, una riflessione, perché abbiamo avuto tanti tavoli di lavoro, ci siamo confrontati in tantissime occasioni sin dal mio primo mandato come Presidente del Consiglio”, ha detto il premier.

“Durante le settimane dell’emergenza epidemiologica, questa situazione d’emergenza ancora di più ha posto al centro dei nostri pensieri in ruolo del lavoro e l’importanza che riveste nella vita di ciascuno di noi”, ha proseguito Conte. “Nelle settimane del lockdown siamo stati costretti a chiudere molte filiere produttive, a sospendere tantissime attività, ecco, è stata una decisione che non è mai stata presa nella storia repubblicana, una decisione che ci ha sfidato tanto come donne e uomini di Governo, dal punto di vista giuridico, economico, sociale e anche morale. È stata una decisione che abbiamo ritenuto inevitabile con conseguenze drammatiche, scelte che hanno inciso profondamente sulla dimensione di vita, sull’esistenza di ciascuno di noi. Senza il lavoro di coloro che peraltro hanno operato nel campo della sanità, della logistica, dell’agricoltura, dei servizi essenziali, il Paese non avrebbe potuto attraversare questo guado.
In questo contesto”, ha proseguito Conte, “devo riconoscere, a tutte le forze sindacali, di avere svolto un ruolo fondamentale per la tutela delle lavoratrici, della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, per la definizione anche delle principali misure di sostegno della nostra economia. Penso, ed è stato ricordato da Carmelo Barbagallo, al protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro che il Governo con le parti sociali hanno siglato lo scorso marzo, quando la rapida diffusione del virus ci ha costretto a operare queste restrizioni anche di libertà fondamentali, di attività essenziali del Paese a quel punto, ecco, che occorrevano istruzioni chiare, istruzioni condivise per poter applicare e garantire adeguati livelli di protezione alle persone che restavano sul posto di lavoro. Io ricordo dei giorni drammatici, in cui non avevamo ancora adottato le misure e giustamente in fabbrica non si entrava perché non ci si sentiva sicuri e questo non è assolutamente accettabile. Il vostro ruolo è stato fondamentale e ci ha consentito di attraversare una fase importante e superare una fase importante tutelando e quindi a beneficio di tutti i cittadini. Con la stipula del protocollo per l’anticipo della Cassa integrazione, coinvolgendo anche Abi, e anche per l’adozione di numerosi provvedimenti contenuti per il lavoro inseriti nel ‘Cura Italia’, ‘Liquidità’, ‘Rilancio’ definite all’esito di una profonda condivisione con tutte le parti sociali. Penso anche al blocco dei licenziamenti, all’erogazione di indennità per diverse categorie di lavoratori autonomi, lavoratori dello spettacolo, agricoli, domestici, all’aumento a 30 giorni dei congedi di cui possono fruire i genitori dipendenti del settore privato con figli minori di 12 anni. Penso alla proroga dei sussidi per disoccupazione Naspi e Discoll, penso all’estensione della Cassa integrazione per tutti i dipendenti del privato, una misura che purtroppo sappiamo ha scontato dei profondi ritardi soprattutto per quanto riguarda la Cassa integrazione in deroga, anche a causa di complicazioni amministrative che hanno coinvolto più livelli istituzionali, ivi comprese le regioni“. E proprio sul discorso delle problematiche incontrate con l’erogazione della cassa integrazione Conte ha precisato: “Ora siamo ancor più consapevoli e determinati a intervenire per riformare anche istituti che si sono rivelati, anche per la stratificazione del corso del tempo, particolarmente farraginosi, con la Ministra Catalfo siamo d’accordo di rivedere… anche perché effettivamente anche il meccanismo della Cassa integrazione ordinaria, straordinaria, quella residuale, fis, fondo agricolo, fondi bilaterali… insomma un meccanismo che richiede, come dire, una manutenzione, una revisione in termini anche di maggiore efficacia ed efficienza. Consapevole poi di questa complessità e anche farraginosità di alcuni meccanismi, il Governo”, ha aggiunto Conte è intervenuto, come sapete, con il ‘decreto Rilancio’ per semplificare la procedura, per introdurre la possibilità di anticipo dell’INPS del 40% per le Casse integrazioni a pagamento diretto, sappiamo che ci sono ancora difficoltà per esempio per le aziende plurilocalizzate, dove occorre evidentemente, essendo dislocate in varie regioni, ancora la procedura è un po’ lenta. C’è stato uno sforzo straordinario però dobbiamo esserne consapevoli e voi che conoscete bene la realtà di questo Paese, conoscete bene la situazione in cui eravamo, lo avete compiuto con noi. Uno sforzo straordinario a tutti i livelli, anche della Pubblica amministrazione per gestire un grandissimo numero – oltre 11 milioni di richieste – gestite in pochissimo tempo, anche con piattaforme digitali che semmai non erano state approntate per rispondere in tempi così brevi a richieste così numerose. È stato uno sforzo incredibile e uno sforzo che ancora ci vede impegnati nel monitorare, vigilare la situazione affinché non si ripetono ulteriori ritardi, si risolvano le criticità che restano”.

Parola d’ordine per il premier: sburocratizzazione. Poi Conte ha parlato degli scioperi, dei primi incontri con i sindacati e ha detto: “Nell’ambito di questo confronto, ci avete fatto anche degli scioperi, non mi sono mai lamentato, il Governo non si è mai lamentato, li ha accettati. L’ultimo ce l’avete fatto sulla scuola, dove ci fate molto penare, dove l’attenzione del Governo è massima, dove il confronto forse è ancora più serrato che in altri comparti, ma anche lì nel rispetto delle posizioni. Però grazie alla vostra sollecitazione, il Governo per la scuola ha deliberato di stanziare un ulteriore miliardo, oltre a quelli che erano stati già stanziati per non rischiare di doverci ritrovare a settembre ad avviare un anno scolastico senza garantire la massima sicurezza anche ai nostri alunni e ai nostri figli. Adesso, quello che ci aspetta, un progetto nuovo”, ha proseguito il premier, adesso dobbiamo affrontare una nuova fase, dobbiamo ridefinire insieme un modello di sviluppo che si è rivelato foriero di diseguaglianze reddituali, territoriali e di genere, che rischiano peraltro – e ne siamo tutti consapevoli e ne dobbiamo essere tutti consapevoli – di essere amplificate a seguito del Covid-19. Proprio ieri”, ha sottolineato Conte, “l’Istat ha certificato nel suo rapporto annuale che l’epidemia ha maggiormente colpito le persone più vulnerabili in termini di reddito e istruzione, e che i rischi occupazionali saranno proporzionalmente maggiori per alcune categorie: donne e giovani. Il Piano, che abbiamo elaborato in questo ciclo di incontri che abbiamo chiamato Progettiamo il Rilancio, è basato su alcuni chiari obiettivi strategici”, ha spiegato Conte, “infrastrutture più sicure ed efficienti; transizione ecologica; investimento nella ricerca, nella formazione; modernizzazione della Pubblica Amministrazione; azione di potenziamento e di sostegno delle filiere produttive e una complessiva riforma del nostro ordinamento giuridico e, in particolare, del nostro sistema fiscale”. Sono obiettivi che riteniamo prioritari nell’azione di Governo e che avevamo già individuato, perché questo Governo nasce già alla base con questi obiettivi. Però adesso li abbiamo affinati meglio alla luce dell’esperienza di Governo già compiuta e li abbiamo anche ulteriormente definiti alla luce delle emergenze che abbiamo affrontato e che stiamo affrontando”.

Il premier poi ha parlato di progetti specifici, Fra questi ‘la riforma e la semplificazione degli ammortizzatori sociali‘, ‘l’istituzione di un salario minimo‘, ‘la lotta senza quartiere alla contrattazione pirata‘, ‘la detassazione dei rinnovi contrattuali‘, ‘la creazione di un documento unico di regolarità contributiva su appalti, subappalti per il costo del lavoro“, “il contrasto al caporalato“, “la lotta senza quartiere al lavoro nero“. E poi della ‘rimodulazione dell’orario di lavoro anche in vista di un ricorso allo Smart Working, destinato a trasformare spazi, tempi, relazioni di lavoro‘. Conte ha poi ricordato che il primo passo in questa direzione è stato compiuto con il ‘Fondo nuove competenze‘ inserito nel Decreto Rilancio, per favorire la possibilità di rimodulare l’orario di lavoro attraverso percorsi formativi. “L’investimento nelle persone, nella loro capacità di inventare e reinventarsi costantemente, resta la chiave di volta per riattivare la crescita, lo sviluppo sociale, in un mondo in continuo cambiamento”, ha detto Conte ricordando di avere già rimodulato col Ministro Provenzano i Fondi europei, i fondi strutturali.  “Abbiamo impiegato già 5,4 miliardi, dobbiamo assolutamente invertire una linea di tendenza che ci vede assolutamente fragili, incapaci nella spesa per investimenti. Non vi sarà sfuggito leggendo le proposte del nostro Piano di Rilancio”, ha sottolineato Conte, “che alcuni progetti sono di immediata applicazione, altri nel breve periodo; ma quel piano di rilancio è molto ambizioso perché abbraccia anche una prospettiva temporale più ampia e lunga. Ed è importantissimo quello che stiamo facendo in queste ore. Con il Decreto Semplificazioni – lo approveremo all’inizio della prossima settimana – introdurremo misure volte a dare ‘nuovo impulso agli investimenti’, senza far venir meno i controlli più rigorosi. Anzi stiamo mettendo a punto controlli ancora più efficaci, per assicurare maggiore trasparenza, per assicurare il contrasto ancora più efficace alle infiltrazioni mafiose”. Il premier ha anche sottolineato che questo è il momento del coraggio. Pur con tutte le cautele del caso, dobbiamo osare per restituire fiducia a tutti ai nostri cittadini, ai nostri lavoratori, alla nostra economia. E un’altra tappa importante sarà quella della riforma fiscale. “Una riforma fiscale organica manca da 50 anni nel nostro Paese. Col Ministro Gualtieri siamo d’accordo: la settimana prossima, a Chigi, partirà il tavolo della riforma fiscale. Il nostro intervento fiscale procederà lungo tre direzioni: la semplificazione, il contrasto all’evasione fiscale e anche tramite la promozione dei pagamenti digitali e l’aumento dei redditi disponibili in favore di chi lavora, di chi produce”. Conte ha poi acceso i riflettori sul ‘taglio del cuneo fiscale‘, entrato in vigore proprio questa settimana. “16 milioni di lavoratrici e lavoratori avranno una busta paga un po’ più pesante già a luglio”, ha assicurato Conte, “E questa misura noi l’abbiamo voluta rendere strutturale”.

Oggi il leader della Lega, Matteo Salvini in piazza del Popolo a Roma assieme a Giorgia Meloni, leader di Fdi, ha detto: “Mai con il Pd. La via maestra sono le elezioni: diamo la parola agli italiani a settembre”, e sul Mes ha aggiunto. “La trappola del Mes? Sarebbe la sconfitta dei nostri figli e di tutti gli Italiani”. Ieri Silvio Berlusconi, leader di FI, su Facebook ha scritto sul Centro-Destra: “Non siamo un unico partito, siamo partiti distinti che sono riusciti sempre a trovare la sintesi per bene dell’Italia. Il centro-destra è una forza unita che non si potrà dividere mai”.



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