di Patricia Sinclair
John Lewis, iconico attivista per la non violenza e i diritti civili negli Stati Uniti che marciò anche al fianco di Martin Luther King, è morto all’età di 80 anni. Lo ha reso noto la Camera dei rappresentanti Usa, di cui era membro. Nato in Alabama, Lewis dopo gli studi nel Tennessee si è dedicato all’attivismo politico. Le sue lotte contro le discriminazioni razziali ne fecero uno dei leader del movimento per diritti civili afroamericani. Nel 1963 fu uno dei Big Six che parteciparono alla Marcia su Washington per il lavoro e la libertà.
Nel 1977 entrò in politica affiliandosi al Partito Democratico e si candidò alla Camera dei Rappresentanti, ma perse le primarie contro Wyche Fowler. Dopo la sconfitta, Lewis accettò un incarico nell’amministrazione presidenziale di Jimmy Carter e nel 1981 venne eletto all’interno del consiglio comunale di Atlanta. Quando nel 1986 Fowler lasciò la Camera dopo essere stato eletto al Senato, Lewis decise di concorrere nuovamente per il seggio, riuscendo a vincere e a allora venne sempre rieletto con elevate percentuali.
Ideologicamente Lewis era schierato come progressista. Nel 2011, a Lewis venne conferita la medaglia presidenziale della libertà. Il 29 dicembre 2019 annunciò pubblicamente di avere un cancro al pancreas allo stadio IV.
Tanti i messaggi di cordoglio espressi da alte cariche. Primo fra tutti l’ex presidente Usa Barak Obama che ha detto: “Considerando il suo enorme impatto sulla storia di questo Paese, ciò che ha sempre colpito coloro che hanno incontrato Giovanni è stata la sua dolcezza e umiltà. Nato con mezzi modesti nel cuore di Jim Crow South, ha capito di essere solo uno dei tanti eroi nella lotta per la giustizia razziale. All’inizio ha abbracciato i principi della ‘resistenza nonviolenta’ e della ‘disobbedienza civile’ come mezzo per realizzare un vero cambiamento in questo Paese, comprendendo che tali tattiche avevano il potere non solo di cambiare le leggi, ma anche di cambiare i cuori e le menti “.
“John Lewis era un titano del movimento per i diritti civili la cui bontà, fede e coraggio hanno trasformato la nostra nazione”, ha detto il Presidente della Camera dei rappresentanti Usa, Nancy Pelosi. “Dalla determinazione con cui ha affrontato la discriminazione ai Freedom Rides, al coraggio che ha mostrato da giovane affrontando la violenza e morte su Edmund Pettus Bridge e per la leadership morale rappresentata al Congresso per più di 30 anni”.
I Freedom Riders iniziano il loro tour nel sud degli USA il 4 maggio 1961 come forma di protesta contro il mancato rispetto o il completo boicottaggio della legge che riconosceva la segregazione sui mezzi di trasporto come anticostituzionale. I primi attivisti per i diritti civili salirono su un autobus a Washingotn DC con destinazione New Orleans. Durante questo tipo di protesta molti dei Freedom Riders furono picchiati o arrestati dalla polizia degli Stati del sud ed in Alabama alcune divisioni del KKK cooperarono con le forze dell’ordine per impedire agli afroamericani di utilizzare i loro diritti
“Da una piccola fattoria in Alabama, ha volto la sua vita al servizio del movimento per i diritti civili, ai tre decenni al Congresso, il suo è sempre stato un ‘cammino con il vento’, guidato da una bussola morale che lo ha sempre guidato nel decidere quando doveva affrontare alcune lotte e quando doveva affrontare questioni spinose che lo hanno portato a navigare in acque agitate. Sempre fedele alla sua parola, alla sua fede e ai suoi principi, John Lewis è diventato la coscienza della nazione”, ha detto di lui l’ex presidente Usa ed ex segretario di Stato della moglie Hillary, Bill Clinton.
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