“Con la frase enfatica potrei dire che ‘ha vinto l’Europa’, ma in concreto dico che è andata abbastanza bene all’Italia, i fondi che arrivano sono più del previsto di quelli che si prevedeva sulla base della proposta di più di un mese fa dell’Unione Europea. La quantità di trasferimenti è più o meno uguale, aumenta quella che viene da prestiti molto lunghi, a tassi di interesse molto bassi”, questo il commento di Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio dei conti pubblici italiani a 24 Mattino su Radio 24, sull’accordo appena raggiunto. “Ora”, ha proseguito Cottarelli, “ci sono alcuni aspetti che vanno valutati per vedere se ci sono altre forme di condizionalità”. Poi riguardo al Mes ha aggiunto:“Quelli del Mes sono soldi che arriverebbero quest’anno, è chiaro che con la discesa dei tassi di interesse che c’è stata in previsione di un accordo, il Mes conviene sempre però c’è meno vantaggio nel prenderlo perché bisogna valutarne i tassi di interesse. Ieri su 10 anni erano scesi a meno dell’1,1% e forse scenderanno anche oggi, vedremo”.
Marco Zanni, europarlamentare della Lega
Per Zanni, europarlamentare della Lega: “Accordo inutile e dannoso. Conte non ha difeso interessi Italia”
“Il giudizio è purtroppo negativo e, a nostro avviso, il premier Conte non ha difeso gli interessi degli italiani. Ha portato a casa un accordo che, nel migliore dei casi, sarà abbastanza inutile, nel peggiore, sarà dannoso con le condizionalità che deciderà Bruxelles sulle riforme e le raccomandazioni che saranno imposte all’Italia per l’utilizzo di questi fondi”, ha detto Marco Zanni, europarlamentare della Lega ospite a 24 Mattino su Radio 24 a proposito dell’esito dell’Euco. Per Zanni: “Questo accordo non prevede solo lo strumento del Recovery Fund – o Next Generation EU – ma anche il bilancio settennale dell’Unione, che andrà dal 2021 al 2027 e partirà l’anno prossimo. Se faccio i conti, anche se tutti gli elementi non ci sono e non ci saranno prima di alcuni anni per quanto riguarda alcuni aspetti, il beneficio netto per l’Italia tra quello che riceveremo e quello che dovremo ripagare non sarà così alto, perché ricordiamo che i 750 miliardi non sono soldi raccolti dagli alberi, si tratta di indebitamento dell’Unione europea garantito e pagato poi dagli stati membri”. (M.C.)
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