di Matteo Walker
Il giornalista Piers Morgan dopo l’affondo contro Victoria Beckham se la prende con il principe Harry e la moglie Meghan Markle. “Mi dispiace di avere riso a crepapelle quando ho letto, la frase, nel titolo del libro dei duchi del Sussex (N.d.R. che uscirà l’11 agosto) “Alla ricerca della libertà” che dovrebbe sottolineare la veridicità della loro fuga dal Regno Unito”. Morgan fa notare che non passa più di qualche giorno senza che non si parli di loro sulle cronache mondiali per i più svariati motivi.
La tanto lamentata violazione della privacy
Non ultimo il disappunto dei duchi per quella che definiscono una reiterata violazione della loro privacy, in particolare ci tengono a sottolineare (e vogliono fare valere nelle aule dei tribunali) di quella del figlio Archie per fortuna ancora inconsapevole di essere oggetto di così tanto clamore mediatico. E poi il giornalista britannico sottolinea “che Harry e Meghan non si lamentano solo dei media, ma di qualsiasi persona e cosa, facendo cause a destra e a manca. Sono diventati vittime seriali”, aggiunge, “intenti a dipingersi come le persone più difficili della terra di Dio. Una coppia”, aggiunge Morgan, “incredibilmente ossessionata da se stessa”.
Il parallelismo con Mandela
Poi il giornalista britannico fa notare che per il titolo del loro libro hanno ovviamente preso spunto dall’autobiografia di Nelson Mandela “Long Walk To Freedom”, che è uno dei libri più importanti, significativi, mai scritti sulla riconquista della libertà”.
Per 18 dei suoi 27 anni dietro le sbarre, il leader più iconico del Sudafrica ha vissuto in una cella di cemento di 2 metri per 2, sull’isola di Robben con solo una stuoia di paglia su cui dormire. I bisogni poteva farli solo in un secchio di ferro all’interno della cella, aveva coperte sottili nel suo letto per ripararsi dal freddo e poteva ricevere una visita una volta l’anno. Insomma una bella differenza rispetto alla vita dei duchi del Sussex.
Ogni giorno Mandela lavorava in una cava di calce, rompendo pietre mentre le guardie armate lo sorvegliavano. Quindi, la libertà che ha sperimentato quando è finalmente uscito di prigione è stata molto diversa da quella a cui anelano i duchi del Sussex.
Serviti e riveriti a Buckingham Palace
Morgan fa inoltre notare che Meghan e Harry dopo un sontuoso matrimonio che ha attirato l’attenzione mondiale, hanno vissuto nella casa reale che è finanziata dai contribuenti dove non hanno mai dovuto fare un granché essendo sempre stati serviti da camerieri, spostandosi tra l’altro da una parte all’altra del continente con jet privati e partecipando a sfarzose anteprime cinematografiche come veri e propri divi di Hollywood.
Morgan parla di comportamento ipocrita
Così Morgan affonda il coltello maggiormente nella piaga. Sottolineando che il fatto che i duchi definiscano la loro vita dorata una “prigione” che li rende infelici e non un privilegio è davvero inascoltabile. Anche perché Mandela nonostante tutte le sofferenze patite in prigione e per così tanto tempo, quando è uscito dal carcere aveva una straordinaria positività, lasciando intendere che nasceva da latri principi e presupposti. Evidentemente, ha lasciato intendere lui, ben diversi da quelli di Harry e Meghan.
“Gli estratti pubblicati su vari giornali ci hanno mostrato quanto pateticamente si autocommiserano Harry e Meghan”, dice Morgan.”Questa era una coppia che aveva tutto, ma l’ha buttato via in una massiccia impennata di pietà guidata dall’ego. La loro quantità di narcisismo è sorprendente: basta pensare alle loro perplessità riguardo al fatto che William e Kate, ricevessero un trattamento preferenziale rispetto loro.
Un estratto del libro racconta come Meghan, seduta su FaceTime con la sua amica in una vasca da bagno, ha confessato di aver inviato a suo padre un ultimo messaggio la notte prima del suo matrimonio a maggio 2018
Meghan: “Ho rinunciato a tutta lamia vita per questa famiglia”
Poi il giornalista segnala un altro passo del libro dove Meghan dice: “Ho rinunciato a tutta la mia vita per questa famiglia”. Ed ironico lui aggiunge: “Niente male, hai rinunciato esattamente a tre anni della tua vita per questa famiglia, poi hai rubato il principe preferito della Gran Bretagna lo hai portato a Hollywood, dove ora ti lamenti ancora più di prima”. Ovviamente non poteva mancare una battuta ironica dell’anchorman sulla dimora hollywoodiana dei duchi, un’umile dimora da da 20 milioni di dollari.
Pochi difendono i duchi del Sussex
Insomma i duchi, dalla bocca del giornalista britannico ne escono con le ossa rotte. Chissà se dopo l’uscita del libro, ossia dopo l’11 agosto, andrà un po’ meglio. Molti londinesi non ne sono affatto convinti. Paula S., consulente finanziario, dice: “Non ne posso più sentire parlare, sembra che abbiano i mali di tutto il mondo, invece di ritenersi una coppia davvero fortunata. Spesso sono ingiustificabili”. George T., Marketing product manager, aggiunge: “Le loro lamentele? Tutta pubblicità voluta”. Mary Q. dei duchi del Sussex sottolinea la loro mancanza di coerenza: scappano dal Regno Unito per fare una vita ritirata e poi ora sono più di prima sulle prime pagine dei giornali”: Poi quelli a favore. Paula T.: “Dopo la perdita della mamma Diana, Harry va giustificato. È avvenuta in un modo terribile. Io me lo ricordo nel video trasmesso in mondovisione, dei funerali della mamma, la principessa Diana, l’espressione dei loto volti. Riguardo a Meghan che peccato c’è a non volere fare la duchessa ma a volere vivere serenamente come una persona qualsiasi solo con una maggiore disponibilità economica?”.
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