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MCDONALD’S CHIEDE UN MILIONARIO RISARCIMENTO ALL’EX CEO PER LE SUE PRESUNTE LOVE STORY SUL POSTO DI LAVORO


Stephen Easterbrook nel 2015 quando era CEO di McDonald’s

di François Dupont

McDonald’s ha citato in giudizio Stephen Easterbrook, l’amministratore delegato che ha licenziato l’anno scorso per il semplice fatto che aveva intrecciato una love story con una dipendente. I detrattori hanno sempre detto che le relazioni sentimentali intrecciate dall’uomo sono state più di una, e questi sono gli elementi sui quali gli avvocati di McDonald’s stanno valutando un risarcimento.

“McDonald’s non tollera comportamenti da parte dei dipendenti che non riflettono i nostri valori”, ha dichiarato l’attuale presidente e CEO di McDonald’s Chris Kempczinski, che ora svolge anche le funzioni di Easterbrook.

Parole dure che forse nascondonio un po’ di vecchia acredine tra i due.

McDonald’s, scrive AP, ha licenziato Easterbrook lo scorso novembre dopo aver scoperto che il CEO aveva iniziato una love story con una dipendente. Tutta colpa della mancanza di discrezione della donna che ingenuamente, ha mostrato alcuni SMS dell’uomo ai colleghi che sono subito andati a fare la spia.

Easterbrook e sua moglie hanno divorziato nel 2015, lo stesso anno in cui è diventato CEO di McDonald’s. L’uomo che ha sempre avuto un comportamento ineccepibile e si è difeso dicendo che si trattava di una relazione consensuale. Ma McDonalds non ha voluto sentire ragioni.

A quanto ammontava la buona uscita dell’ex CEO?

Il consiglio di amministrazione di McDonald’s ha approvato un accordo di separazione “senza motivo” che ha consentito a Easterbrook di ottenere quasi 42 milioni di dollari in benefici azionari e 26 settimane di paga, pari a un risarcimento di circa $ 670.000.

Amori nascosti

A luglio McDonald’s ha confermato di avere ricevuto un suggerimento anonimo riguardo altre due love-story intrecciate dall’ex CEO con alcune dipendenti.

McDonalds ha anche aggiunto che Easterbrook ha rimosso le prove di queste relazioni, comprese foto e video sessualmente espliciti inviati da account di posta elettronica aziendali, dal suo cellulare, impedendo agli investigatori di venirne a conoscenza prima del suo licenziamento. Quanto avrebbe influito tutto ciò sulla quantificazione della sua buonauscita è difficile da immaginare.

Quello che è certo è che McDonald però pare non avere dubbi sulla strada da perseguire: quella di chiedere un milionario risarcimento danni.



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