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BIDEN OGGI INIZIA IL SUO VIRTUAL TOUR MENTRE TRUMP VA ALLA CACCIA DI VOTI DE VISU IN MINNESOTA, WISCONSIN E ARIZONA


Il presidente Usa Joe Biden
(AP Photo/Susan Walsh)

di Peter Sheridan

Mancano 78 giorni alle elezioni generali e il democratico Joe Biden si porta avanti inaugurando la prima convention politica nazionale online. A mali estremi, estremi rimedi e visto che ieri in tutto il mondo alle ore 9,03 sul fronte Covid-19 sono stati registrati 21.262.082 contagi, per la precisione 5.348.556 negli Usa, 3.275.520 in Brasile, 2.526.192 in India solo per citare i primi 3 paesi con il maggior numero di infezioni.

Biden in virtual tour

Per quattro notti consecutive a partire da oggi, i democratici negli Usa si riuniranno davanti ai loro computer, agli schermi televisivi e degli smartphone, per ascoltare i discorsi di Biden. E questa per lui sarà la prova decisiva per convincere gli americani che lui è l’uomo giusto per prendere il posto di Trump.

Il presidente Donald Trump non sembra molto preoccupato anche dell’arrivo al fianco di Biden di Kamala Harris. E oggi contrariamente alla scelta virtuale del rivale Joe, inizierà il suo tour de visu che prevede soste in tre stati, incluso il Wisconsin, dove il consenso politico nei suoi confronti è un po’ latente. Per la precisione, la campagna di Trump ha annunciato due apparizioni di persona oggi, lunedì 17 agosto e una terza domani martedì 18 agosto, rispettivamente in Minnesota, Wisconsin e Arizona.

Trump no al voto per posta

Il fatto che il  servizio postale degli Stati Uniti stia lottando con ritardi significativi che minacciano di privare del diritto di voto milioni di americani che preferiscono votare per posta a causa della pandemia provocata dal Covid-19, dà ragione a Trump che più che problemi di ritardi ha sempre eccepito problemi legati alla sicurezza del voto mettendo in dubbio la capacità del servizio postale di consegnare le schede e quella dei funzionari elettorali di contarle.

Quali gli ospiti illustri della comizio online di Biden?

Biden affronterà questa sfida politica virtuale del Partito Democratico con la partecipazione di ospiti illustri quali l’ex presidente Barack Obama e la first lady Michelle Obama, l’ex presidente Bill Clinton e la moglie Hillary , che ha sfidato Trump alle precedenti presidenziali, la senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren, che Trump aveva ironicamente chiamato all’inizio della sua candidatura alla corsa presidenziale Pocahontas, per le sue tanto sbandierate origini native americane, il senatore del Vermont Bernie Sanders, solo per citarne alcuni.

Trump non teme l’avvento della Harris

Sebbene la Harris sia planata al fianco di Biden nel miglior momento storico che potesse scegliere, quello delle ‘Black lives matter‘ entusiasmando decine di migliaia di e persone di colore nelle comunità afroamericane e indiane facendo raccogliere a Biden nelle 48 ore successive all’annuncio 48 milioni di dollari, Trump non lascia intravedere alcuna titubanza. Coerentemente con il suo stile. Che piace a chi al contrario approva i commenti razzisti e sessisti del presidente in carica che ha persino descritto nei giorni scorsi la Harris come una “pazza” e in una conferenza stampa della Casa Bianca ha affermato di “non crede sia idonea a ricoprire un ruolo da vice presidente proprio perché i suoi genitori erano immigrati.  Aggiungendo che poiché è nata in California, non sarebbe idonea, come stabilito dalla Costituzione, a ricoprire questo ruolo.

E se la Harris fa spallucce, molte sono le star di Hollywood che su Instagram manifestano il loro favore per Biden e la Harris. Da Jamie Lee Curtis, a Mia Farrow, Kristen Bell, Mark Ruffalo, famoso per aver indossato i panni dell’eroe Marvel Hulk, il registra Michael Moore, Julian Lennon, che già si erano schierati contro Trump quando abrogò il Daca (Deferred Action for Childhood Arrival), il piano voluto da Obama per i figli degli immigrati clandestini.

Vero è che i discorsi un po’ smargiassi di Trump tanto indignano molti americani quanto piacciono alla restante parte. Perché rappresentano una delle due facce dell’America. E poi lo stile di Trump piace perché è sicuro di sé quando dice anche quelle cose che nessuno, tantoméno un presidente degli Stati Uniti, dovrebbe dire.

A molti lo stile edulcorato di Biden piace meno, anche perché l’idea del potere molti la incarnano nei toni forti e non in quelli sempre politically correct.

Un presidente degli Stati Uniti non deve avere paura di niente e di nessuno e Trump riesce a dare proprio questa impressione a quella parte di America, non poca, che del buonismo e delle uguagliante se ne fa un baffo.

Non a caso i sondaggi danno come preferito Trump anche sul fronte dell’età sebbene tra i due ci sia una differenza di soli 4 anni. Trump lo scorso 14 giugno ha compito 74 anni, Biden il prossimo 20 novembre ne compirà 78. Molti lo considerano troppo vecchio.

Tra l’altro Trump ha dimostrato di essere un maestro nel manipolare la copertura dei media per assicurarsi di essere al centro dell’attenzione, anche se quell’attenzione non è sempre positiva. E ora essendo disposto a recarsi in stati che Biden non visita da mesi, Trump ancora una volta dimostra di saperci mettere la faccia sempre e comunque.



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