di Paola Parodi
Tutti contro le riaperture delle discoteche. Il premier Giuseppe Conte oggi in un’intervista a Il Fatto, ha detto di non avere mai autorizzato la riapertura delle discoteche. Precisando: “Abbiamo sempre ritenuto indispensabile che in una discoteca si potessero mantenere le distanze e indossare le mascherine. Alcune Regioni tuttavia, hanno voluto adottare protocolli sanitari ritenendoli compatibili con la riapertura”. Stamani però, dopo la reiterata decisione di chiusura delle sale da ballo, il Tar del Lazio ha detto “no” al ricorso presentato da Maurizio Pasca, presidente nazionale del Silb Filp, l’Associazione Italiana Imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, almeno per ora. Ma è notizia di queste ore, riporta Ansa, che per il 9 settembre è già stata fissata l’udienza in Camera di Consiglio per la valutazione collegiale del ricorso.
“Nelle premesse del provvedimento impugnato si richiama la comune volontà della Conferenza dei presidenti delle Regioni e del ministero dello Sviluppo economico di aprire con immediatezza un tavolo di confronto con le Associazioni di categoria, al fine di individuare interventi economici di sostegno nazionale al settore interessato” si legge nel decreto del Tar in merito al ricorso.
Al momento però stando all’ordinanza ministro della Salute Roberto Speranza, niente ballo (in discoteca) in tutta Italia: dal 17 agosto e almeno fino al 7 settembre senza alcun tipo di deroghe a questa decisione.
Diverse le reazioni in relazione alla decisione del governo: il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha palesato la sua contrarietà al provvedimento, anche se, e questa è l’unica nota positiva e un’ancóra di salvezza per acuni, chi potrà contare su attività alternative come ristorazione e/o bar potrà restare aperto.
Il governo, attraverso i ministri Speranza e Patuanelli, ha fatto sapere che “sarà fatto il possibile per dare un sostegno economico alle attività che avranno delle perdite”. Ma intanto i gestori, per dirla alla genovese, mugugnano.
Stefano Rosina, patron del Covo di Nord-Est storica discoteca della Liguria, tra Santa Margherita e Portofino dice: «Abbiamo riaperto il 19 giugno. Post Covid abbiamo ridotto le entrate da 1.200 a circa 700 persone. Siamo stati alle regole chiedendo alle persone di restare distanti almeno 1 metro quadrato fuori pista e 2 metri quadrati sulla pista. Insomma abbiamo davvero adottato tutte le misure cautelative fondamentali e direi che ci siamo spinti anche oltre». A luglio però i carabinieri nel corso di un maxi controllo del Tigullio, tra Santa Margherita, Chiavari e Sestri Levante per verificare che venissero rispettate le norme anti-contagio vi hanno fatto chiudere per mancato rispetto delle regole… «Sì i carabinieri ci hanno sanzionato, ma abbiamo fatto ricorso e abbiamo vinto e il Tar della Liguria ci ha dato ragione. Non ci siamo adoperati per l’attivazione delle procedure necessarie previste dal protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19, abbiamo implementato la sorveglianza per fare rispettare le regole, poi se la gente non le rispetta non sono i locali che devono farne le spese, ma vanno sanzionate le persone”. Quali le perdite economiche ad oggi? «In Italia non ho idea, ma per quanto ci riguarda basta dire che calcolando che il mese di agosto copre il 50% dell’incasso totale, tenendo conto che si lavora al 60% della capienza e si sono persi già 4 mesi dei 6 lavorativi, i conti sono presto fatti». Sarà possibile recuperare? «No è praticamente impossibile».
Nel frattempo SIAE sul suo sito ha pubblicato alcuni chiarimenti facendo riferimento all’Ordinanza del Ministero della Salute del 16 agosto.
Ecco il testo:
Con l’emanazione dell’Ordinanza del 16 agosto 2020 del Ministro della Salute sono state adottate, ferme restando le disposizioni di cui all’articolo 1 del DPCM 07.08.2020, ulteriori prescrizioni ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19.
In particolare, l’art.1, punto 1. b) della suddetta Ordinanza prevede quanto segue:
“sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”.
Aggiunge il punto 2 dell’art.1 che “le Regioni possono introdurre ulteriori misure solo in termini più restrittivi rispetto a quelle di cui ai punti a) e b)”.
Pertanto, per effetto di quanto disposto dalla citata Ordinanza del Ministro della Salute, gli Uffici territoriali SIAE sull’intero territorio nazionale non potranno rilasciare permessi per attività di ballo a partire dal 17 agosto 2020 e sino all’adozione di un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ai sensi dell’articolo 2, comma 1, del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito con modificazioni dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, e comunque non oltre il 7 settembre 2020” (art.2, punto 2).
Conseguentemente, nel periodo di vigenza delle citate prescrizioni, non potranno essere evase eventuali richieste di Permessi per trattenimenti danzanti che dovessero pervenire tramite POP (Portale Organizzatori Professionali) e verrà provvisoriamente disabilitata la possibilità di utilizzo del Portale Feste Private.
I Permessi per feste private e per trattenimenti senza ballo potranno essere richiesti durante il suddetto arco temporale unicamente presso gli sportelli della Filiale o della Mandataria competente per territorio, sempre previa compilazione e sottoscrizione, da parte del richiedente, della dichiarazione di ottemperanza alla prescrizioni del DPCM 07.08.2020, dell’Ordinanza del 16.08.2020 del Ministro della Salute, nonché a quelle eventualmente previste da ordinanze regionali e delle province autonome, con conseguente assunzione di ogni responsabilità.
Il rilascio del permesso da parte di SIAE non costituisce deroga alle previsioni del DPCM 07.08.2020, dell’Ordinanza citata del Ministro della Salute, nonché delle eventuali ordinanze regionali e delle province autonome. Si raccomanda agli organizzatori la stretta osservanza delle regole indicate dalle predetti fonti normative.
Gli organizzatori che abbiano già richiesto e ottenuto un Permesso SIAE per attività di ballo in relazione ad eventi in programma dal 17 agosto al 7 settembre p.v. potranno richiedere o di modificare il genere della manifestazione da effettuare (ad esempio, concertino, ovvero mero ascolto di musica dal vivo o registrata, in luogo del ballo) o il rimborso di quanto versato in acconto. La richiesta di modifica del genere della manifestazione dovrà pervenire all’ufficio competente per territorio via email, almeno 12 ore prima dell’orario programmato dell’evento.
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