di Colin Anthony Groves
Il procuratore generale degli Stati Uniti, William Barr, a capo del Dipartimento di Giustizia ieri in un’intervista con Associated Press, ha annunciato che cercherà di ripristinare la pena di morte per Dzhokhar Tsarnaev, l’uomo che era stato condannato all’ergastolo per l’attentato alla maratona di Boston del 2013.
“Verrà chiesto l’appello per la sentenza dei giudici che il mese scorso hanno respinto la sua condanna a morte”, ha detto Barr, sottolineando che poiché l’uomo, ha ucciso tre persone e ferito più di 260 persone, deve passare di nuovo sotto lo scanner della giustizia.
“Faremo tutto il necessario”, ha detto Barr. “Lo porteremo alla Corte Suprema e continueremo a perseguire la pena di morte”.
Barr ha ricordato che è dovere del Dipartimento di Giustizia eseguire le condanne inflitte dai tribunali, inclusa la pena di morte, e rendere giustizia alle famiglie delle vittime.
A luglio, una giuria di tre giudici del primo tribunale del circuito degli Stati Uniti aveva fatto notare che il giudice a capo del processo del 2015 non aveva interrogato adeguatamente i potenziali giurati su ciò che avevano letto o sentito riguardo al caso.
La difesa ha riconosciuto la paternità dell’atto, (N.d.R. :ben 30 i capi di imputazione), compiuto il 15 aprile 2013 citando Dzhokhar Tsarnaev e suo fratello maggiore, Tamerlan Tsarnaev, come diretti responsabili. Però poi ha anche sottolineato la dipendenza psicologica del fratello minore nei confronti di quello maggiore, nel tentativo di alleggerire le sue colpe.
Dopo il processo in carcere è finito solo Dzhokhar, perché suo fratello maggiore, Tamerlan è morto in seguito allo scontro a fuoco con la polizia investito da suo fratello mentre fuggiva. La polizia, poche ore dopo, ha poi catturato Dzhokhar insanguinato e ferito nel sobborgo di Watertown, a Boston, dove si era nascosto sotto una barca parcheggiata in un cortile.
Dzhokhar, che ora ha 27 anni, è stato condannato per quasi tutte le accuse, meno di 30, contro di lui, tra cui anche la cospirazione e uso di un’arma di distruzione di massa e l’uccisione di un agente di polizia del MIT durante la fuga.
David Patton, l’avvocato del ragazzo, ha detto che “ora spetta al governo decidere se sottoporre Dzhokhar a un nuovo processo al termine del quale il giudice potrebbe decidere o la sua morte oppure lasciarlo in prigione senza possibilità di rilascio”.
Sulla barca dentro la quale Dzhokhar si era nascosto, aveva scritto: “Smettila di uccidere i nostri innocenti e ci fermeremo”. Un monito verso il governo degli Usa colpevole di avere autorizzato molte guerre contro gli islamici.
Nell’attentato di Boston sono stati uccisi: Lingzi Lu, uno studente cinese di 23 anni, appena laureato all’Università di Boston, Krystle Campbell, 29 anni, manager di un ristorante di Medford e Martin Richard di 8 anni, che era andato a vedere la maratona con la sua famiglia. E un agente di polizia ucciso, che si chiamava Sean Collier.
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