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BIDEN IN SOFFERENZA, TRUMP FA LA VOCE GROSSA DOPO L’UCCISIONE DI UN SUO SOSTENITORE A PORTLAND


di John Harrison

La battaglia per le presidenziali offre ogni giorno nel bene e nel male, (l’uccisione di un altro uomo di colore) nuovi spunti che infiammano le polemiche di chi è pro e conto democratici e repubblicani. Oramai la linea di attacco improntata da entrambe le parti è chiara. I democratici accusano il presidente Donald Trump di cercare di infiammare le tensioni razziali e incitare alla violenza a beneficio della sua campagna dopo aver elogiato i suoi sostenitori che si sono scontrati con i manifestanti a Portland, nell’Oregon. Mettendo addirittura benzina sul fuoco e annunciando che si recherà a Kenosha, nel Wisconsin, dove la rabbia della popolazione è alle stelle per l’uccisione di un altro uomo questa volta di razza bianca pare da parte della polizia. La polizia per contro ha detto che l’uomo è stato colpito al petto e non è chiaro chi gli abbia sparato.

Gli scontri a Portland

Joey Gibson, capo e fondatore del gruppo di destra ‘Patriot Prayer’, pro-Trump a partire dal 2017, ha detto che sabato sera era a Portland quando i sostenitori del presidente Donald Trump si sono scontrati con i manifestanti di Black Lives Matter per le strade del centro. C’è stata una sparatoria e un uomo è morto. La polizia ha emesso un appello per avere foto e raccogliere testimonianze oculari dell’omicidio nella tarda notte di sabato, avvenuto circa 15 minuti dopo che una carovana di circa 600 veicoli che facevano parte di una manifestazione pro-Trump aveva lasciato il centro. Le indagini sono in corso. La polizia non ha rilasciato alcuna informazione sul caso ma ha affermato di stare già vagliando alcuni video pubblicati sui social media che mostrano la sparatoria.

Un fotografo freelance dell’Associated Press ha detto di avere sentito tre colpi di arma da fuoco e poi ha visto i medici della polizia che hanno soccorso la vittima, che sembrava essere un uomo bianco. Il freelance ha detto che l’uomo indossava un cappello con le insegne di Patriot Prayer.

Nelle due ore successive alla sparatoria, i manifestanti si sono riuniti in centro e ci sono stati sporadici combattimenti e sono stati compiuti atti di vandalismo, e dieci persone sono state arrestate.

Trump dopo la morte del suo sostenitore ha pubblicato una raffica di tweet e retweet, che incolpavano il sindaco di Portland, Ted Wheeler per i disordini. Anche il segretario ad interim per la sicurezza interna Chad Wolf ha accusato i funzionari locali di non “proteggere le loro comunità”.

Durante l’estate Trump ha dichiarato che le città americane sono sotto assedio a causa della violenza e dell’illegalità. Trump punta il dito contro i democratici sollevando un’altra problematica che sta molto a cuore agli americani e in particolare a quelli che lo hanno sostenuto confidando nel suo slogan ‘Make America Great Again’. Il suo rivale, il democratico, Joe Biden, nonostante il sì della Harris, alla possibile vice-presidenza degli Stati Uniti, che tra l’altro sarebbe la prima donna a calarsi in questo ruolo, sembrava avere guadagnato terreno, invece ora sembra che con fatica cerchi di conquistare qualche consenso in più. Tentando di riguadagnare il sostegno degli elettori suburbani, in particolare delle donne, che lo hanno abbandonato. Insomma a circa nove settimane dal giorno delle elezioni, l’America nella stretta del Covid e dei disordini non si capisce ancora che strada voglia prendere. Ma tanti saranno ancora i colpi di scena in questa corsa alle Presidenziali.



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