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BONAVERI, LEADER NELLA PRODUZIONE DI MANICHINI BIODEGRADABILI DI ALTA GAMMA, ADERISCE AL ‘FASHION PACT’


di Manuela Maresca

Bonaveri, l’azienda leader nella produzione di manichini di alta gamma rafforza il proprio impegno etico e ambientale con l’adesione al Fashion Pact, la coalizione mondiale di aziende di moda unite nella lotta contro il cambiamento climatico. Così un’altra azienda italiana (la decima) si aggiunge agli oltre 60 marchi internazionali, tra questi spiccano nomi come Chanel, Giorgio Armani, Ralph Lauren, Prada, Hermès, Karl Lagerfeld, Moncler, Nike, Stella McCartney, Adidas, Burberry, Ermenegildo Zegna, Salvatore Ferragamo, che si sono uniti alla coalizione guidata da Kering lo scorso agosto, per impegnarsi in un percorso sempre più sostenibile per ridurre l’impatto ecologico causato dal settore moda.

Il percorso di Bonaveri verso la sostenibilità inizia nel 2012. Oggi è l’unica azienda al mondo a produrre manichini biodegradabili, realizzati in BPlast, un biopolimero che deriva dalla canna da zucchero

Quella di Bonaveri, è una delle classiche storie del Made in Italy. Classe 1928, Romano, l’uomo che ha dato vita a questa azienda, al quale la moglie Adele di 88 anni e i due figli Andrea e Guido hanno dato l’ultimo saluto proprio ieri, nel Dopoguerra, aveva iniziato a manipolare la cartapesta per una sua attitudine artistica e la lavorava per realizzare i carri allegorici del Carnevale di Cento. Accorgendosi che i busti utilizzati nelle sartorie erano fatti dello stesso materiale, ebbe l’idea grazie al suo talento e all’ingegno, di produrre e realizzare queste figure in posa, busti da proporre ad atelier e sartorie. Così è nato il suo laboratorio artigianale dove ha iniziato a realizzare i primi manichini. Nel 1953 registra la sua azienda con il marchio Bonaveri e nella prima metà degli anni ’80, i figli Andrea e Guido, prendono il suo posto nella guida dell’impresa lasciandolo andare in pensione. Ma di fatto, poiché per Bonaveri questa azienda, la sua attività hanno sempre fatto parte del suo vissuto – non a caso la sua abitazione era anche di fianco alla fabbrica – lui in fabbrica non ha mai smesso di andarci pur non avendo l’operatività del diretto gestore degli affari. Oviamente non per mancanza di fiducia verso i figli, ma per puro amore per quello che ha sempre fatto nella vita.

Una storia fatta di sacrifici e passione, che ha portato la Bonaveri a diventare uno dei più importanti produttori di manichini nel mondo. Manichini “vestiti” delle griffe della moda, da Ferragamo a Zegna , da Valentino a Dolce&Gabbana, Brunello Cucinelli, Hermes, Burberry, e dei grandi musei del costume, da Londra a Parigi, fino al Metropolitan Museum di New York.

“Oggi più che mai la strada del progresso passa dal rispetto dell’ambiente, e da una diversa attenzione alla qualità dei processi, dei prodotti, dei messaggi”, ha dichiarato Andrea Bonaveri, Ceo dell’azienda di famiglia. “Per troppo tempo nel mondo della moda si è privilegiata la velocità e l’abbondanza sulla qualità e la ricerca di una giusta misura. Noi che facciamo manichini ci confrontiamo con un prodotto destinato a dover durare, e quindi a dover essere in grado di adattarsi. È stato per noi naturale continuare il nostro impegno per la qualità totale integrando i principi della sostenibilità e lavorando per ridurre la nostra impronta ambientale. L’adesione al Fashion Pact” conclude Bonaveri “ci stimola a proseguire nella ricerca di nuove strade a tutela del Pianeta”.

Il fashion Pact

Il Fashion Pact riunisce una coalizione di aziende globali leader del settore della moda e tessile (ready-to-wear, sport, lifestyle e lusso), oltre ai fornitori e distributori, tutti impegnati al raggiungimento di una serie di obiettivi condivisi e focalizzati su tre aree principali: arrestare il riscaldamento globale, ripristinare la biodiversità e proteggere gli oceani. Promosso come incarico affidato dal Presidente Francese Emmanuel Macron a François-Henri Pinault, Presidente e CEO di Kering, il Fashion Pact è stato presentato ai capi di stato in occasione del vertice del G7 di Biarritz, nell’agosto 2019.

L’impegno sostenibile dal manichino al packaging

Nel 2012, Bonaveri ha lanciato un ambizioso progetto di ricerca finalizzato alla riduzione delle emissioni di CO2 e dell’impronta ambientale. Con la collaborazione del Dipartimento di Design per la Sostenibilità del Politecnico di Milano è stata condotta un’analisi del ciclo di vita dei manichini, esaminando e misurando l’impatto di ogni fase del lavoro. La ricerca ha individuato nella materia prima la maggiore criticità e ha condotto Bonaveri alla ricerca di un nuovo polimero.

Anni di sperimentazione hanno condotto al B Plast®, una bio-plastica che deriva al 72% dalla canna da zucchero, e alla B Paint®, la prima vernice naturale composta esclusivamente da sostanze organiche rinnovabili (con resine ed oli al 100% di origine vegetale, tensioattivi privi di fosforo, solvente di origine vegetale ottenuto al 100% da bucce di arancia ed essiccante privo di sali di cobalto e nafta).
Il risultato è stato il primo manichino biodegradabile al mondo, generato da fonti rinnovabili.

B Paint® è la prima vernice naturale composta esclusivamente da sostanze organiche rinnovabili: il solvente di origine vegetale è ottenuto al 100% da bucce di arancia

Bonaveri ha continuato negli anni a investire nella ricerca di nuovi materiali, lavorando anche nella riduzione dell’impatto ambientale causato dal Packaging. Da una collaborazione con il Corso di Laurea in Design del Prodotto Industriale della Scuola di Ingegneria e Architettura dell’Università di Bologna è nato un nuovo packaging che ha consentito una riduzione dell’impatto ambientale quantificabile nel contenimento del 42% delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, nella diminuzione dei consumi di energia del 38% e nel risparmio di acqua del 56%. 


Per questo progetto, nel 2017 Bonaveri è stata selezionata tra i vincitori del “Bando CONAI per la prevenzione – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi” con il “Premio Speciale per il caso più meritevole dal punto di vista tecnico-progettuale”. L’azienda emiliana è stata premiata anche nell’edizione 2019 del Bando CONAI, ricevendo la menzione sia per le migliorie apportate agli stessi sia per il modello di imballaggio in cartone LARGE pensato per tutti i manichini fuori misura.



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