di Matt Collins
Nora Dannehy, uno dei principali pubblici ministeri di una squadra guidata dal dal procuratore John Durham del Connecticut, nominata lo scorso anno per condurre un’indagine sulla tanto questione dibattuta concernente l’interferenza russa nelle elezioni presidenziali del 2016, si è dimessa. A comunicarlo un portavoce dell’ufficio del procuratore. Le ragioni delle dimissioni non sono state ancora rese note, e non è detto che la Dannehy le espliciti. Quello che è certo è che lei fosse uno dei pm più coinvolti nelle indagini con il compito non solo di verificare se Trump avesse o meno dei legami nascosti con il Cremlino, ma anche di fare verifiche su come l’FBI e altre agenzie federali avevano deciso di indagare sull’interferenza russa nelle elezioni presidenziali del 2016.
Ieri un portavoce dell’ufficio del procuratore Durham, ha confermato l’uscita della Dannehy , comunicata per la prima volta da The Hartford Courant, senza aggiungere ulteriori commenti.
Ora c’è chi dice che la partenza della Dannehy lascia la squadra senza l’ausilio di uno dei pm più esperti.
La nomina di Durham da parte del procuratore generale William Barr è stata resa pubblica subito dopo il rilascio del rapporto del consigliere speciale Robert Mueller sull’interferenza elettorale russa. Nell’ultimo anno e mezzo la Dannehy ha interrogato ex funzionari delle forze dell’ordine e dell’intelligence – tra i quali l’ ex direttore della CIA John Brennan – sulle decisioni prese nel corso dell’indagine sulla Russia, diventando uno dei principali leader della squadra. Quindi lascia più che perplessi la sua uscita.
La chiave di volta saranno le elezioni. Ovviamente ci sono pressioni da parte di chi vuole concludere presto le indagini e comunque prima delle elezioni. Tra questi pure Trump. Ma c’è anche chi dice che la politica in questo caso non c’entra visto che Biden non è coinvolto nelle indagini e quindi qualsiasi risultato arrivasse, compresa la vittoria della leadership democratica, le indagini potrebbero comunque continuare oppure fermarsi.
Giovedì durante una conferenza stampa, Trump ha dichiarato di volere leggere presto i risultati dell’indagine, affermando che Durham è un “uomo molto, molto rispettato”.
L’indagine finora ha prodotto solo un’accusa penale, contro un ex avvocato dell’FBI accusato di aver alterato un’e-mail relativa alla sorveglianza di un ex aiutante della campagna di Trump. Non è chiaro se Durham sarà in grado di concludere il suo lavoro prima delle elezioni, anche se Barr non ha escluso la possibilità di ulteriori accuse penali.
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