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EUROPA, PARLAMENTO EUROPEO E CONSIGLIO NON RAGGIUNGONO UN ACCORDO. FERMO IL PIANO DI RIPRESA


Dopo cinque cicli di negoziati interistituzionali sul QFP 2021-2027, dal 27 agosto 2020, ora i negoziati sono a un punto morto. Il Consiglio punta il dito contro il Parlamento europeo accusandolo di essere il principale responsabile in caso di ritardo del Piano di ripresa. La Presidenza tedesca insiste nel mantenere il Piano di ripresa e il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021-2027 come pacchetto, accusando il Parlamento europeo per la lentezza dei progressi.

Contrariamente a quanto affermato dal Consiglio, il Piano di ripresa e il QFP non sono collegati. Il Piano di ripresa richiede una decisione sulle Risorse Proprie (già presa dal PE), ma non ha bisogno di un accordo sul QFP.

E quindi, chi blocca cosa?

1. Il PE è pronto ad accelerare i negoziati, ma il Consiglio non mostra alcuna reale volontà di negoziare le richieste chiave del PE. In negoziati, entrambe le parti devono fare un passo per trovare un accordo

2. Il Piano di ripresa non ha bisogno del QFP per andare avanti

3. Il PE vuole il miglior risultato possibile, ma non a scapito delle priorità politiche fondamentali

4. I deputati sono ancora in attesa di una decisione finale del Consiglio sullo Stato di diritto

5. Il PE chiede una tabella di marcia giuridicamente vincolante sulle Risorse Proprie in modo che il debito del Piano di ripresa possa essere ripagato senza gravare sui futuri contribuenti



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