di Patrizia Vassallo
“In questo anno appena trascorso tutti hanno compreso l’importanza di un Servizio Sanitario Nazionale forte”, questa la dichiarazione scritta in una nota stampa del Ministro della Salute, Roberto Speranza. “In pochi mesi abbiamo accresciuto di oltre 6 miliardi di euro il fondo sanitario, più che negli ultimi 5 anni sommati insieme. Nella Legge di Bilancio appena approvata confermiamo questo aumento del Fondo e aggiungiamo un altro miliardo. Oltre ad altri 2 miliardi sull’edilizia sanitaria. Ma la risorsa più importante sono le persone: i nostri medici, i nostri infermieri e i nostri professionisti sanitari. Abbiamo assunto oltre 60mila persone e finanziato aumenti di stipendio stabili per circa 1 miliardo di euro con l’aumento dell’indennità di esclusività per medici e dirigenti sanitari e l’introduzione dell’indennità infermieristica. E sul fronte vaccini? Tanti i passi avanti. Ma tanti ancora i dubbi sulla loro efficacia semplicemente perché quel 5% che ancora manca per arrivare a quota 100% sul fronte della sicurezza assoluta muove ancora qualche critica. Ma gli scienziati sono fiduciosi. E mettono la mano sul fuoco sui vaccini mRNA prodotti da Pfizer/BioNTech e Moderna. Perché i vaccini a mRNA sono importanti? Perché sebbene siano costosi da sviluppare possono essere prodotti in serie a un costo relativamente basso e possono anche essere rapidamente riprogettati per far fronte a una mutazione del virus, quindi anche se al momento non ci sono richieste su questo fronte, questa opportunità è un vero e proprio asso nella manica necessario da usare nel prossimo futuro, come dimostrato dal nuovo ceppo identificato in Gran Bretagna e Sud Africa. I vaccini tradizionali utilizzano ceppi virali incompleti, morti o indeboliti. Un vaccino a mRNA invece trasforma le cellule del corpo in fabbriche di vaccini, innescando un’immunità forte e duratura contro il virus. È questa caratteristica che rende il vaccino mRNA probabilmente l’arma più potente nella lotta contro Covid-19
COME SONO FATTI I VARI VACCINI ANTI COVID-19
Esistono diversi vaccini in fase avanzata di studio basati su tecnologie diverse:
– I primi due vaccini studiati in Cina si basano su metodi tradizionali: utilizzano il virus originale inattivato che provoca la risposta immunitaria ma che non può causare un’infezione;
– Altri vaccini (come quello dell’Università di Oxford e quello Russo) utilizzano un adenovirus innocuo, che infetta gli scimpanzé; gli scienziati lo hanno modificano geneticamente per assomigliare al coronavirus in modo che provochi una risposta immunitaria specifica contro le principali proteine del nuovo coronavirus, il SARS-CoV-2;
– Esiste poi una tecnica completamente innovativa (vaccino Pfizer e Moderna) che è basata sull’iniezione di pezzi del codice genetico (RNA) del coronavirus nelle cellule umane. Queste riescono così a produrre le stesse proteine virali del Coronavirus in modo che l’organismo possa sviluppare una risposta immune specifica.
COME FUNZIONANO QUESTI NUOVI VACCINI A RNA
Questa nuova tecnologia utilizza quella parte del codice genetico del coronavirus SARS-CoV-2 che contiene le istruzioni per costruire la principale glicoproteina del virus, che rappresenta il principale antigene, la proteina ‘spike’, un vero e proprio “uncino” utilizzata dal virus per agganciarsi alle cellule del tratto respiratorio, entrare dentro di queste e replicarsi.
Il vaccino contiene nanoparticelle lipidiche (formate da grasso) che circondano una striscia di materiale genetico, l’RNA messaggero (mRNA). Quando il vaccino viene iniettato, la capsula di grasso trasporta il suo carico nelle cellule umane e l’RNA messaggero le istruisce a costruire la proteina spike, insegnando così al sistema immunitario a riconoscere e bloccare il coronavirus, dato che questo utilizza proprio la proteina spike per legarsi alle cellule umane.
Questa proteina spike è quella che il sistema immunitario umano è in grado di riconoscere e verso la quale produce anticorpi detti neutralizzanti (cioè in grado di neutralizzare il virus). Infatti, appena viene riconosciuta, attiva le difese dell’organismo a produrre le cellule B e i linfociti T, specializzati nel distruggere le cellule infette.
Il vaccino, trasferendo nella cellula sana il materiale genetico che rappresenta il messaggio di codifica (RNA messaggero), induce la produzione di questa proteina ‘nemica’ anche in assenza del virus, permettendo all’organismo di prepararsi a neutralizzarla.
Gli scienziati considerano il filamento di mRNA un agente relativamente sicuro. Si presenta comunemente in natura e, in organismi semplici come i virus, è relativamente instabile e si decompone facilmente. Questa relativa fragilità significa che il frammento di mRNA utilizzato nel vaccino è, in teoria, incapace di penetrare nel nucleo di qualsiasi cellula che incontra e non può influenzare i cromosomi che formano il tronco del DNA umano. Si ritiene pertanto che i rischi solitamente associati alla terapia genica – di mutazioni involontarie alle cellule umane che potrebbero portare ad alcuni tumori e difetti alla nascita a lungo termine – siano bassi. Uno studio del professore Stefaan de Smedt, presso l’Università di Ghent in Belgio, ha scoperto che il vaccino a mRNA ha prodotto sintomi tra cui reazioni cutanee, dolore, affaticamento, febbre e persino paralisi facciale. Una delle principali cause di preoccupazione è stata una risposta immunitaria inaspettata in alcuni soggetti, “causando addirittura un calo anziché un aumento delle prestazioni del sistema immunitario”, ha detto de Smedt nella sua recensione, pubblicata lo scorso anno sulla rivista Nano Today.
Ci sono effetti a lungo termine?
Poiché questi vaccini sono così nuovi, non ci sono dati sul loro impatto a lungo termine sulla salute umana. Il vaccino Covid-19, come prima terapia a base di mRNA, non è stato ufficialmente approvato per l’uso e i jab Pfizer e Moderna sono stati entrambi autorizzati solo per uso di emergenza. I sostenitori dei vaccini a mRNA affermano che la tecnologia esiste da 30 anni ed è teoricamente sicura. Ed eventuali gravi problemi di salute avrebbero già dovuto essere rilevati, attraverso esperimenti sugli animali o studi clinici. Una massiccia diffusione di vaccini a mRNA per combattere la pandemia Covid-19 aprirebbe un nuovo capitolo nella storia della medicina, con potenziali cure che utilizzano lo stesso metodo per malattie come influenza, cancro e Aids. Ma i critici avvertono che dopo decenni di ricerca, nessuno dei candidati al vaccino con mRNA ha completato gli studi clinici. Vaccinare interi paesi – o persino continenti – con una tecnologia che non è stata approvata per l’uso formale ha i suoi rischi. L’approccio tradizionale può essere più costoso o meno efficace, ma ha dati solidi sulla sicurezza a lungo termine, dicono. Tra i paesi che stanno investendo sullo sviluppo dei vaccini mRNA per il Covid-19, gli Stati Uniti e la Germania in pole position, la Francia non utilizza la tecnologia a causa di problemi di sicurezza, secondo l’Istituto Pasteur. La Cina ha scommesso su vecchie e nuove tecnologie, sviluppando cinque diversi tipi di vaccini. Per quale motivo? Perché Gao Fu, capo del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha affermato che i vaccini a mRNA per Covid-19 sono stati inizialmente sviluppati per trattare i malati di cancro e quindi dovrebbero essere stabilite regole diverse prima che questa nuova tecnologia possa essere applicata a persone sane, ha detto. “Non sto dicendo che ci saranno [sicuramente] alcuni effetti collaterali in futuro, ma almeno [il rischio] non è stato escluso”, ha detto Gao al portale di notizie online ThePaper.cn martedì. “Poiché è la prima volta che gli esseri umani usano vaccini a mRNA su popolazioni sane, quindi c’è un problema di sicurezza da valutare.” E in Africa? Come già l’Algeria prima di Natale, anche la Guinea ha annunciato di puntare sul vaccino russo Sputnik V. “Ne abbiamo ordinate due milioni di dosi per iniziare a vaccinare le fasce più fragili della popolazione”, ha annunciato l’agenzia sanitaria nazionale, “e per rispondere all’esigenza di questa sfida, ci siamo però rivolti anche alla Cina, come già avevamo fatto in seguito all’epidemia di Ebola”. Il Marocco invece ha scelto il vaccino cinese della Sinopharm, al quale però ha affiancato anche quello di Astra Zeneca: 65 milioni le dosi ordinate per una campagna che il governo annuncia come gratuita e volta a raggiungere quasi il 70% della popolazione.
L’agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato il commercio del vaccino
L’Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato l’immissione in commercio del vaccino anti COVID-19 Comirnaty, sviluppato da BioNTech e Pfizerpartita il 27 dicembre 2020, appena una settimana fa. “Credo che quella di oggi [27 dicembre 2020] sia una giornata eccezionale” aveva detto il Presidente Giorgio Palù, “perché abbiamo a disposizione, ad appena dieci mesi dalla pubblicazione delle sequenze del genoma del virus, un vaccino contro il COVID-19 con un’efficacia altissima, intorno al 95%, e altri 5- 6 sono nella pipeline”. Quella di AIFA non è soltanto una presa d’atto dell’approvazione europea” , aveva aggiunto il direttore generale Nicola Magrini, “perché oltre ad autorizzarne l’immissione in commercio e la rimborsabilità per tutti a carico del SSN, l’AIFA ha previsto un programma di attività di informazione e comunicazione sui vaccini per il COVID-19, a partire da una serie di risposte alle domande più frequenti, già disponibili sul sito di AIFA. Il vaccino vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) (tipo di vaccino: RNAMetodo di somministrazione: Iniezione intramuscolare) è approvato per tutta la popolazione al di sopra dei 16 anni”, aveva spiegato Magrini, “non ha controindicazioni assolute e non sono richieste accortezze particolari per sottopopolazioni specifiche come anziani, immunodepressi o soggetti con disturbi della coagulazione e rischi di sanguinamento. Non esistono controindicazioni neppure per le donne in gravidanza e in allattamento. Il 27 è il giorno di vaccinazione europeo, un appuntamento simbolico che ci fa sentire parte di una comunità più ampia, nell’ambito di una pandemia globale, e che inaugura la campagna di vaccinazione di massa che si svolgerà in tutta Europa”.
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