di Patrizia Vassallo
La visita di Josep Borrell a Mosca non avrebbe dovuto avere luogo, hanno affermato numerosi deputati, che hanno anche criticato il Consiglio per non aver reagito all’aggressività russa.
In un dibattito martedì pomeriggio con il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell sulla situazione in Russia, alcuni deputati hanno difeso lo scopo della sua visita, mentre molti altri hanno condannato il suo viaggio a Mosca. Questi hanno sottolineato che non è arrivato in un buon momento, a causa del prolungato deterioramento delle relazioni UE-Russia, della continuata aggressione russa in Ucraina, della repressione dei manifestanti, oltre che per l’espulsione dei diplomatici UE dal paese e i tentativi di omicidio, da parte dei servizi segreti, e l’imprigionamento del leader dell’opposizione Alexei Navalny.
Borrell, nella sua dichiarazione di apertura, ha detto che è andato a Mosca per capire, con la diplomazia di principio, se il governo russo era interessato ad affrontare le differenze e invertire gli sviluppi negativi nelle relazioni UE-Russia. “Il governo russo sta percorrendo una china autoritaria pericolosa. Si restringe lo spazio per la società civile e per le libertà di espressione e sembra non esserci spazio per lo sviluppo di alternative democratiche. Le autorità russe nel caso Navalny hanno dimostrato come siano spietate nell’affrontare casi di questo tipo”, ha detto Borrell, nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo
I tentativi russi di minare l’UE
Molti deputati hanno sottolineato che il governo russo non è interessato a invertire la tendenza negativa nelle relazioni con l’UE, finché l’Unione europea continua a sollevare questioni relative ai diritti umani e allo Stato di diritto. Hanno anche fortemente criticato il comportamento e l’atteggiamento del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov verso l’UE e Josep Borrell, durante i loro incontri e la conferenza stampa, che avevano l’obiettivo di minare l’immagine dell’UE. I deputati hanno anche stigmatizzato l’incapacità dei governi nazionali dell’UE, in seno al Consiglio, di mettere in atto una reazione più decisa contro la Russia, comprese ulteriori sanzioni. Alcuni, infine, hanno criticato alcune capitali dell’UE per non aver risposto in modo appropriato al deterioramento delle relazioni UE-Russia, ad esempio fermando il gasdotto Nord Stream II.
Non solo Navalny è finito nel mirino delle autorità russe. Anche il noto regista Kirill Serebrennikov è stato silurato e ora deve dire addio al suo incarico alla guida del Centro teatrale Gogol. Sul suo account Instagram, il regista ha pubblicato un documento dell’assessorato alla Cultura del Comune di Mosca in cui gli viene notificato che il contratto scade il 25 febbraio ed evidentemente non gli sarà rinnovato.
A riportarlo la testata online Meduza. A giugno Serebrennikov è stato condannato a tre anni per appropriazione indebita, ma con la sospensione condizionale della pena, in un controverso processo da molti ritenuto di matrice politica.
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