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ADDIO AL PRINCIPE FILIPPO, IL 10 GIUGNO AVREBBE COMPIUTO 100 ANNI


Il principe FilippoPhilip Mountbattenduca di Edimburgo
(Hannah McKay/Pool via AP, File)

Stamattina a 99 anni (100 li avrebbe compiuti il prossimo 10 giugno) il principe Filippo d’Inghilterra, duca di Edimburgo, marito della regina Elisabetta II, nonché, dal 10 giugno 2011, Lord High Admiral della Royal Navy, titolo cedutogli dalla consorte in occasione del suo novantesimo compleanno, è morto. Una notizia che nel giro di pochi secondi ha scosso non solo il Regno Unito, ma tutto il mondo. Irriverente, ironico, sagace, simpatico, generoso Filippo è entrato nel cuore di molti in primis in quello di Elisabetta dal primo giorno del loro incontro.

Nato principe di Grecia, nipote del re di Grecia Costantino I  (casata degli Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, la stessa della Danimarca, che aveva dato il secondo sovrano alla Grecia nell’Ottocento, Giorgio I), prima del matrimonio rinunciò ai propri titoli greci, fu accolto nella Chiesa d’Inghilterra e adottò il cognome Mountbatten. Il giorno dopo il suo matrimonio, il 20 novembre 1947 ottenne il trattamento di ‘Altezza Reale’ da re Giorgio VI e il giorno seguente i titoli di duca di Edimburgo, conte di Merioneth e barone Greenwich. E dalla moglie Elisabetta II nel 1957 venne nominato principe del Regno Unito nel 1957.

Tutti lo ricordiamo come consorte della sovrana che ha sempre affiancato nei suoi impegni pubblici, dai viaggi ufficiali nel Commonwealth e nel mondo. Marito fedele capace di stare un passo indietro senza dovere fare i conti con inutili smanie di protagonismo, è stato il più longevo consorte di un monarca britannico: infatti il 19 aprile 2009, con 62 anni e 71 giorni di matrimonio, ha superato anche la regina consorte Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, moglie di re Giorgio III. Oltre agli attributi regali, Filippo è stato anche patrono di una serie di organizzazioni, incluso il The Duke of Edinburgh’s Award, un premio a lui dedicato, ed è stato a capo delle Università di Cambridge e di Edimburgo.

L’incontro con Elisabetta

Il 22 luglio 1939 Louis Mountbatten organizzò la visita di Giorgio VI e della regina consorte Elisabetta al Dartmouth Royal Naval College (Dartmouth), avendo cura di includere nell’invito anche le giovani principesse Elisabetta e Margaret e di assegnare al nipote Filippo il compito di intrattenerle mentre i genitori visitavano la struttura.

Elisabetta, che era cugina di terzo grado di Filippo, se ne innamorò ed essi cominciarono uno scambio di lettere. Nell’estate del 1946 Filippo decise di chiedere la mano della figlia a re Giorgio, il quale rispose positivamente alla richiesta; il fidanzamento fu ufficializzato nel ventunesimo compleanno di Elisabetta, il 21 aprile successivo.

Il fidanzamento fu annunciato al pubblico nel luglio del 1947. Filippo rinunciò ai suoi titoli regali greci e danesi, nonché alle sue pretese sul trono greco, oltre a convertirsi dalla religione ortodossa a quella anglicana; egli fu inoltre naturalizzato cittadino britannico in quanto discendente di Sofia di Hannover.

La sua naturalizzazione avvenne con il titolo di Lord Mountbatten il 18 marzo 1947, in quanto Filippo adottò il cognome di Mountbatten, proveniente dalla famiglia materna. La coppia si sposò il 20 novembre 1947 e Filippo ottenne anche il titolo di duca di Edimburgo, che fa parte della parìa britannica.

Il matrimonio si celebrò nell’abbazia di Westminster e la cerimonia fu registrata e trasmessa dalla BBC. Nel Regno Unito post bellico non era accettabile che i parenti tedeschi del duca fossero tra gli invitati alla cerimonia, incluse le tre sorelle sopravvissute, che avevano sposato principi tedeschi, molti dei quali avevano avuto relazioni con il partito nazista, ma fu presente la madre Alice. Dopo il loro matrimonio gli sposi presero residenza a Clarence House. I loro primi due figli furono Carlo (nato il 14 novembre 1948) e Anna (nata il 15 agosto 1950). Filippo proseguì la propria carriera militare, anche se il ruolo di sua moglie avrebbe finito sempre con il mettere in ombra la sua figura. Dapprima prestò servizio presso lo Stato Maggiore della Marina e successivamente all’Accademia navale di Greenwich.

Dal 1949 fu stazionato a Malta sul cacciatorpediniere HMS Chequers, della Mediterranean Fleet britannica. Nel 1950 fu promosso al grado di tenente comandante (corrispondente all’italiano capitano di corvetta) e ottenne il comando dello sloop HMS Magpie sul quale, il 2 febbraio 1952, fu promosso a comandante (corrispondente all’italiano capitano di fregata).

Durante la malattia di re Giorgio VI, Elisabetta e Filippo furono nominati consiglieri privati (4 novembre 1951), dopo aver fatto un viaggio da costa a costa in Canada. Alla fine di gennaio dell’anno successivo cominciarono un tour nel Commonwealth. Il 6 febbraio 1952, quando la coppia si trovava in Kenya, il padre di Elisabetta morì e lei fu chiamata a succedergli al trono. Fu Filippo a portare ad Elisabetta la notizia della morte del padre alla Sagana Lodge e la coppia ripartì immediatamente per il Regno Unito.

L’ascesa di Elisabetta al trono, con l’incoronazione nel 1953, portò a galla la questione del nome da affidare alla casata regnante del Regno Unito. Lo zio di Filippo, Luigi, aveva scelto il cognome Mountbatten ed Elisabetta avrebbe dovuto come da tradizione assumere il cognome del marito con l’atto di matrimonio. La regina Mary di Teck, nonna paterna di Elisabetta, fece sapere attraverso il Primo ministro Winston Churchill che la casata regnante avrebbe dovuto mantenere il nome di Windsor.

 Solo nel 1955, dopo la morte della regina Mary e le dimissioni di Churchill, fu emesso un decreto che prevedeva la possibilità di usare il cognome Mountbatten-Windsor. Per consolidare il ruolo del marito, Elisabetta II (dopo la sua incoronazione) prescrisse che Filippo avrebbe avuto precedenza e preminenza su chiunque in occasione di tutti gli incontri, ad eccezione delle cause prescritte dall’Act of Parliament. E questo significava che aveva precedenza anche su suo figlio, principe di Galles, ad eccezione che nel parlamento britannico.

Filippo però si è sempre limitato ad accompagnare la regina dovunque e a prendere posto al suo fianco.

L’anima green di Filippo

Sin dalla sua visita in Antartide del 1956, si è impegnato per sensibilizzare l’opinione pubblica sul rapporto uomo-ambiente, tema sul quale ha anche pubblicato degli scritti. Patrono di un numero altissimo di organizzazioni nate per difendere l’ambiente, (nel 2008 erano giunte circa a 800), si è concentrato anche sull’importanza dell’industria, compiendo visite a diversi stabilimenti industriali. Nel 1961 divenne presidente del WWF per il Regno Unito, nel 1986 presidente e presidente emerito dal 1996.

Fu lui a consigliare a Carlo di sposare Diana

All’inizio del 1981 Filippo scrisse a suo figlio Carlo, consigliandogli di sposare Diana Spencer e di rompere la sua precedente relazione con Camilla Parker-Bowles.

Su pressione anche della madre, Carlo avanzò la proposta di matrimonio nel febbraio dello stesso anno: sei mesi dopo i due si sposarono. Dal 1992 il matrimonio cominciò a incrinarsi; la regina e Filippo cercarono di trovare un accordo per riconciliare i due, ma senza successo.

Filippo scrisse a Diana, esprimendole il suo disappunto sia per le relazioni extraconiugali di Carlo, sia per le sue, chiedendole di esaminare le loro colpe da un altro punto di vista.

Diana trovò la lettera dura da accettare, ma apprezzò a ogni modo il buon intento del suocero, anche se Carlo e Diana divorziarono successivamente.

Filippo sostenne la regina anche e soprattutto quando la morte di Diana, avvenuta il 31 agosto 1997, provocò grande ostilità dell’opinione pubblica nei loro confronti. Ma anche in quell’occasione la regina su suggerimento del marito e dell’allora primo ministro Cameron riuscì a risalire la china. Come? Con un discorso pubblico che venne trasmesso dalla BBC dove elogiava la nuora morta tragicamente. Chi ha seguito i funerali ha tutt’oggi impressa nella mente i volti di Filippo, William, Henry, Carlo e il fratello di Diana, Charles Spencer, mentre camminavano dietro la bara in segno di grande lutto e rispetto per la principessa tanto amata.

Filippo ed Elisabetta successivamente dovettero anche fare i conti con le accuse del padre dell’allora compagno di Diana, Dodi Al-Fayed, il quale accusò Filippo e la famiglia reale britannica di essere i mandanti dell’omicidio di Diana. Accuse che fecero aprire un’inchiesta che si concluse nel 2008 senza colpevoli.

Durante il giubileo d’oro di Elisabetta II nel 2002, a Filippo furono resi gli onori per i cinquant’anni di ruolo di principe consorte svolto magistralmente, pur con qualche gaffe e situazione imbarazzante, che gli hanno valso tuttavia l’affetto di gran parte del suo popolo.

Problemi di salute, riduzione degli incarichi, pensionamento e morte

Nell’aprile 2008 al principe Filippo fu diagnosticato un tumore alla prostata. Il palazzo reale chiese di mantenere la riservatezza della famiglia almeno su questi eventi che impedivano a Filippo di presiedere con regolarità a tutti i momenti pubblici in programma.

Il 23 dicembre 2011, mentre si trovava nella residenza reale di Sandringham (Norfolk), fu ricoverato d’urgenza presso il Papworth Hospital, nel Cambridgeshire, dopo aver accusato forti dolori al petto. In seguito, nella notte tra il 23 e il 24 dicembre, subì un’angioplastica per lo sblocco di un’arteria coronarica, che rese necessaria l’applicazione di uno stent coronarico.

Il 4 maggio 2017 Buckingham Palace annunciò ufficialmente il ritiro del principe da tutti gli impegni pubblici a partire dall’agosto seguente.

Il 2 agosto 2017, all’età di 96 anni, si è svolto il suo ultimo incarico ufficiale da principe consorte. Dopo ben 65 anni di servizio e circa 22.000 impegni ufficiali accumulati, il principe si è congedato dalla vita pubblica assistendo, nei giardini di Buckingham Palace, alla sfilata della Marina britannica in occasione della ricorrenza della sua fondazione nel 1664.

Il polo è sempre stato il suo passatempo preferito sin da ragazzo e ha continuato a praticarlo sino in tarda età.

Filippo è stato anche un abile yachtsman inoltre si dilettava anche nella pittura a olio ed era un collezionista di opere di arte contemporanea, che sono esposte a Buckingham Palace, al castello di Windsor, a Sandringham House e al castello di Balmoral.

In tarda età ha riscoperto il fascino della sua religione d’origine, quella greco-ortodossa. Apparteneva alla Massoneria ed era membro della Navy Lodge Nº 2612, nella quale fu iniziato il 5 dicembre 1952, una loggia massonica appartenente alla Gran loggia Unita d’Inghilterra con sede a Londra, che recluta i propri membri tra gli ufficiali della Royal Navy.

Il duca di Edimburgo resterà nella storia del Regno Unito per l’umanità e l’empatia dimostrata in tutti questi anni, devoto marito di Elisabetta che ora dovrà fare i conti con un altro purtroppo triste record: probabilmente il dolore più grande della sua vita, la scomparsa dell’adorato Filippo.

“È con profondo dolore che Sua Maestà la Regina annuncia la morte del suo amato marito, Sua Altezza Reale il Principe Filippo, Duca di Edimburgo”, questo il post di Buckingham Palace pubblicato venerdì  su Twitter. “Sua Altezza Reale è morta pacificamente questa mattina al Castello di Windsor.” E secondo quanto riferito, la regina era al suo fianco durante la transizione. “Ci sono stati momenti di grande lucidità e gioiosa convivialità, anche verso la fine”, ha scritto Richard Kay, Editor-at-Large del Daily Mail  ed ex alto corrispondente reale.

Il principe Harry e il principe Filippo durante la finale della Coppa del mondo di rugby 2015 tra la Nuova Zelanda e l’Australia allo stadio di Twickenham il 31 ottobre 2015 a Londra
(ph. Getty Images)

Il principe Harry torna a casa per l’ultimo saluto all’adorato nonno

Il principe Harry dopo avere saputo della morte dell’adorato nonno, si è messo subito in contatto con tutti i  membri della famiglia reale britannica, incluso suo padre, il principe Carlo e ora è in partenza per il Regno Unito per presenziare al suo funerale.   Sarà il primo ritorno di Harry in Gran Bretagna da quando lui e Meghan si sono trasferiti in California un anno fa – e fonti ben informate dicono che viaggerà da solo, visto che la moglie oramai è agli ultimi mesi di gravidanza.

Insomma se dopo l’intervista con Oprah Winfrey, Harry sembrava avere compromesso per sempre i rapporti con Buckingham Palace ora di fronte a un dolore così grande acredini e risentimenti sembrano essere passati in secondo piano. Harry ha chiamato anche le sue cugine Beatrice ed Eugenia per informarle dei suoi piani, che pare prevedano anche un ritorno a casa per ora non ancora contestualizzato e definitivo. Insomma comunque un grande passo!



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