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DEREK CHAUVIN COLPEVOLE. ORA MANCA L’APPELLO


Ecco Derek Chauvin ammanettato mentre lascia l’aula del tribunale dopo la lettura del verdetto
(ph. AP)

di Patrizia Vassallo

Oggi c’era molta attesa per il verdetto del processo a Derek Chauvin, il poliziotto di Minneapolis divenuto noto a tutto il mondo per l’arresto di George Floyd.  La giuria di Minneapolis ha ritenuto Chauvin, colpevole di tutte le accuse per la morte di George, un verdetto che ha riavvolto il nastro delle memoria su quel ginocchio che ha premuto troppo a lungo sul collo di un uomo che era già ammanettato e a faccia in giù sul marciapiede e che continuava a dire che gli mancava il respiro.

Una pressione che gli faceva mancare sempre di più il respiro e che ha decretato la sua morte. Una morte che questa volta ha sollevato proteste di massa di persone che oltre a chiedere giustizia per George ora chiedono a gran voce nuove leggi per la riforma della polizia in tutta la nazione.

Il giudice del tribunale della contea di Hennepin Peter Cahill ha letto i verdetti di colpevolezza sui tre capi di imputazione con voce ferma: omicidio di secondo grado involontario; omicidio di terzo grado e omicidio colposo di secondo grado e alla fine dell’udienza ha ringraziato i giurati per il loro lavoro.

Chauvin non è apparso sorpreso e a dire il vero sul suo viso non è apparso nemmeno un cenno di imbarazzo, di inquietudine. Anzi lo sguardo sembrava quello dell’uomo libero che era prima, impermeabile alle emozioni. Ma ora qualcosa di nuovo nella sua vita è arrivato. E quello che è certo è che adesso potrebbe finire in prigione per il resto della sua vita.

La giuria popolare composta da sette donne e cinque uomini ieri ha trascorso circa 10 ore esaminando attentamente tutte le prove . Il processo è durato 14 giorni, con l’accusa che ha chiamato 38 testimoni in 11 giorni e la difesa che ha portato sette testimoni in due giorni. La prova schiacciante è stato il video che ha mostrato Chauvin che premeva il ginocchio sul collo di George per 9 lunghi minuti e 29 secondi. La colpa di George? Essere in possesso di una banconota da 20 dollari contraffatta fuori da una Cup Foods.

I pubblici ministeri dovevano dimostrare che la forza applicata da Chauvin in quella pressione è stato un “fattore causale sostanziale” nella morte di Floyd.

Per l’omicidio di secondo grado, la pena massima è di 40 anni, mentre l’omicidio di terzo grado prevede una pena massima di 25 anni e l’omicidio di secondo grado è punibile fino a 10 anni di carcere. Il procuratore Steve Schleicher lunedì ha detto che la morte di George  è stata  un ‘attacco criminale diretto’. “Credi ai tuoi occhi. Quello che hai visto accadere, è successo “, ha detto Schleicher a Chauvin, facendo riferimento al filmato della morte di  George.

L’avvocato difensore del poliziotto, Eric Nelson ha replicato asserendo che il suo cliente “non voleva usare intenzionalmente quella pressione, quella forza”, sostenendo che gli ufficiali sulla scena stavano “facendo il loro lavoro in una condizione altamente stressante”.

Ma il video dell’arresto di Floyd è diventato virale innescando proteste di massa degli Stati Uniti nella maggior parte delle principali città americane. Il presidente Biden ieri ha detto di avere pregato per “il giusto verdetto. Sono una buona famiglia e chiedono pace e tranquillità, non importa quale sia il verdetto”, ha aggiunto Biden rivolgendosi ai giornalisti. “Prego che il verdetto sia il verdetto giusto, che credo sarà schiacciante, a mio avviso”.

Il 12 marzo, circa due settimane prima dell’inizio della selezione della giuria, la città di Minneapolis ha annunciato di aver raggiunto un accordo che prevedeva un rimborso di 27 milioni di dollari per la causa civile intentata dalla famiglia Floyd. Ora manca l’appello per scrivere la parola fine su questa triste storia. L’ultima chance per Chauvin.



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