A un anno dall’adozione del nuovo patto sulla migrazione e l’asilo, la Commissione europea oggi ha presentato una relazione sulla migrazione e l’asilo e parlato del nuovo piano d’azione rinnovato dell’UE contro il traffico di migranti e delle sanzioni nei confronti dei datori di lavoro che non rispetteranno la nuova normativa. Tutte iniziative sviluppate nell’ambito dell’approccio globale alla migrazione del nuovo patto sulla migrazione e asilo che mirano a prevenire lo sfruttamento organizzato dei migranti e a ridurre la migrazione irregolare con l’obiettivo di smantellare anche i gruppi della criminalità organizzata.
“È trascorso un anno da quando abbiamo presentato le nostre proposte per un nuovo patto sulla migrazione e l’asilo”, ha detto Margaritis Schinas, Vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo . “Se da un lato i progressi a livello di adozione sono stati oltremodo lenti, dall’altro continuano a emergere sfide migratorie di natura nuova e meno nuova. Tutti questi sviluppi, dalla continua pressione nel Mediterraneo centrale al deterioramento della situazione in Afghanistan e alle nuove pressioni sulle nostre frontiere orientali, dimostrano l’assoluta necessità di un quadro europeo sostenibile in materia di asilo e migrazione. Le proposte del patto, se adottate, potrebbero migliorare notevolmente la capacità degli Stati membri di affrontare una vasta gamma di problematiche attualmente presenti. Se c’è qualcosa che abbiamo imparato negli ultimi anni è che in tali situazioni agire individualmente non è un’opzione praticabile. È giunto il momento di unire le forze per trovare soluzioni. Se da un lato i progressi a livello di adozione sono stati oltremodo lenti”, ha sottolineato Schinas, “dall’altro continuano a emergere sfide migratorie di natura nuova e meno nuova. Tutti questi sviluppi, dalla continua pressione nel Mediterraneo centrale al deterioramento della situazione in Afghanistan e alle nuove pressioni sulle nostre frontiere orientali, dimostrano che la necessità di fare qualcosa non si può più rimandare. Le proposte del patto, se adottate, potrebbero migliorare notevolmente la capacità degli Stati membri di affrontare una vasta gamma di problematiche attualmente presenti. Se c’è qualcosa che abbiamo imparato negli ultimi anni è che in queste situazioni agire individualmente non è un’opzione praticabile. È giunto il momento di unire le forze per trovare soluzioni”.
Progressi importanti riconosciuti anche Ylva Johansson, Commissaria europea per gli Affari interni: “Abbiamo compiuto importanti progressi per quanto riguarda il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo e gli avvenimenti recenti ci indicano quanto sia urgente compiere progressi su proposte fortemente equilibrate: le proposte relative allo screening e a Eurodac consentiranno di effettuare verifiche adeguate su tutti coloro che arrivano nell’UE, venendo nel contempo completate dalle nostre proposte relative alla solidarietà. Raggiungere un accordo sul nostro regolamento sul quadro per il reinsediamento aiuterà l’Europa a esprimersi con una voce più decisa sulla scena mondiale, mostrando come l’UE e gli Stati membri offrono nella pratica protezione alle persone che ne hanno bisogno. Ora che abbiamo trovato un equilibrio, abbiamo bisogno di risultati concreti”.
Relazione sulla migrazione e l’asilo: il nuovo patto un anno dopo
La relazione odierna ha fatto il punto sui progressi compiuti e sui principali sviluppi della politica in materia di migrazione e asilo nell’ultimo anno e mezzo, individuando le sfide principali ed evidenziando le prospettive di progressi, indicando le misure che porteranno a una politica più solida, sostenibile ed equa in materia di migrazione e asilo. Ponendo l’accento sulla risposta immediata dell’UE alla situazione in Afghanistan, sul sostegno dell’UE alla Grecia e sulla reazione agli arrivi dalla Bielorussia; fornendo informazioni dettagliate sui progressi compiuti nel rafforzamento del quadro legislativo e una panoramica completa della cooperazione con i paesi partner, sulla base del nuovo approccio definito nel patto. Esamina inoltre i progressi compiuti in materia di integrazione e inclusione.
L’UE ha intrapreso numerose azioni per migliorare la propria capacità di far fronte alle sfide in evoluzione della gestione della migrazione. Ma d’ora in poi sarà fondamentale compiere progressi rapidi e costruttivi sui fascicoli legislativi del quadro del nuovo patto. Ciò rafforzerà ulteriormente la capacità dell’Europa di proteggere le proprie frontiere, accogliere con umanità tutti coloro hanno il diritto di entrare nell’UE e trattare con dignità coloro che invece non godono di tale diritto, in linea con i valori e i principi dell’Unione.
Piano d’azione rinnovato dell’UE contro il traffico di migranti
(2021 – 2025)
Prevenire e combattere il traffico di migranti è un obiettivo strategico fondamentale del nuovo patto sulla migrazione e l’asilo e della strategia dell’UE per l’Unione della sicurezza, che richiede cooperazione e coordinamento internazionali costanti. Sulla base sui progressi compiuti dal primo piano d’azione dell’UE contro il traffico di migranti (2015-2020), la Commissione, in collaborazione con l’Alto rappresentante, intende:
- sviluppare partenariati operativi per la lotta contro il traffico di migranti con strumenti concreti nell’ambito di partenariati globali, equilibrati, su misura e reciprocamente vantaggiosi in materia di migrazione, consolidando ulteriormente la fiducia e la cooperazione reciproca;
- sviluppare ulteriormente tutti gli strumenti operativi, giuridici, diplomatici e finanziari a disposizione dell’UE per rispondere alla strumentalizzazione della migrazione irregolare da parte degli attori statali, anche adottando misure conseguenti in vari settori politici quali i visti, gli scambi commerciali, lo sviluppo, l’assistenza finanziaria, ecc. La sospensione parziale dell’accordo relativo alla facilitazione del rilascio dei visti con la Bielorussia, proposta oggi dalla Commissione, è un esempio di tali misure;
- migliorare l’attuazione del quadro giuridico per sanzionare i trafficanti, anche attraverso il protocollo delle Nazioni Unite per combattere il traffico di migranti via terra, via mare e via aria, addizionale alla convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, e, all’interno dell’UE, il “pacchetto sul favoreggiamento”;
- migliorare l’attuazione del quadro giuridico per la protezione dallo sfruttamento, incluse la direttiva antitratta, la direttiva sui diritti delle vittime, la direttiva riguardante il titolo di soggiorno e la direttiva sulle sanzioni nei confronti dei datori di lavoro;
- rispondere all’evoluzione delle pratiche online nonché degli strumenti che facilitano il traffico, rafforzando la cooperazione operativa e lo scambio di informazioni tra le autorità nazionali e le agenzie dell’UE;
- aumentare la ricerca e la raccolta di dati per una migliore comprensione delle tendenze migratorie, della natura e della portata delle reti criminali, delle ripercussioni delle politiche antitraffico e del modus operandi delle reti criminali.
Entro la fine del 2022 la Commissione attuerà le misure presentate nella comunicazione e riferirà sui risultati raggiunti nella prossima relazione di attuazione, prevista al più tardi nel 2024. E alla luce dei progressi compiuti, valuterà se saranno nel caso giustificate modifiche del quadro giuridico esistente.
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