La lotta al Covid presto potrà contare non soltanto su vaccini e anticorpi monoclonali, ma anche su cure antivirali specifiche. E la pillola anti-Covid, come dimostrano i primi risultati sperimentali, sarebbe una promettente soluzione molto più semplice ed efficace. Di fatto si tratta di un nuovissimo trattamento che arriva d’Oltreoceano che secondo gli esperti dimezzerebbe il rischio di morte e ricovero di pazienti infettati non vaccinati.
Si tratta di un farmaco molto costoso (600 euro per ciclo di terapia) ma efficace se eseguito entro cinque giorni dall’esordio dei sintomi.
Cosa sappiamo della pillola anti-Covid?
La pillola anti-Covid è un farmaco antivirale messo a punto da due aziende americane, capace di ridurre del 50% il rischio di ospedalizzazione e morte in pazienti adulti con infezione lieve o moderata (non vaccinati) ma a rischio di malattia grave per la presenza di fattori come obesità, età avanzata, diabete o malattie cardiovascolari). Il suo principio attivo (analogo ad altri farmaci ribonucleosidici) agisce inserendosi in un filamento di Rna virale di nuova formazione, impedendogli di crescere e di replicarsi.
Quindi, contrariamente ai principali vaccini anti-Covid, questa pillola non va a neutralizzare la proteina spike del virus (altamente mutagena), ma interviene contro la polimerasi virale, un enzima di cui il nuovo coronavirus necessita per replicarsi all’interno dell’organismo. In questo modo il farmaco manterrebbe una efficacia costante indipendentemente dalle varianti (Delta, Gamma e Mu), bloccando il virus Sars-CoV-2 senza chiamare in causa il sistema immunitario.
Come si somministra la pillola anti-Covid?
Il farmaco va assunto per via orale sotto controllo medico, scrive si legge su Pagine mediche: “quattro pillole da prendere due volte al giorno per cinque giorni. La sua efficacia è dimostrata soprattutto se il ciclo terapeutico si comincia nelle prime fasi dell’infezione, ovvero entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi”.
Il fattore tempo nella diagnosi sembra dunque essere fondamentale per garantire il buon esito della terapia, ma intercettare precocemente la malattia non è sempre scontato: non è detto infatti che un paziente all’esordio dei sintomi (comuni, ad esempio, all’influenza stagionale) venga subito sottoposto a tampone. In ogni caso va detto che la pillola anti-Covid non ha ancora ricevuto l’autorizzazione di emergenza dalla FDA – Food and Drug Administration americana – e non sarà disponibile per almeno alcuni mesi.
Positivi ai test Covid
Sono 2.732 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 2.668. Sono invece 42 le vittime in un giorno, due in più di ieri. Cifra record di tamponi: sono 506.043. Ieri erano stati 324.614. Il tasso di positività è in calo, allo 0,5% rispetto allo 0,8% di ieri. Sono 357 i pazienti in terapia intensiva per il Covid , 2 in meno rispetto a ieri. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 2.445, rispetto a ieri sono 34 in meno.
L’incidenza settimanale a livello nazionale è al di sotto della soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti. Quasi tutte le Regioni/PPAA sono classificate a rischio epidemico basso, nessuna Regione/PPAA presenta un rischio epidemico alto. La variante delta rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia. Questa variante è anche dominante nell’intera Unione Europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità. Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione e il mantenimento di una elevata risposta immunitaria, in particolare nelle categorie a rischio, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti.
Fondamentale è garantire un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini per realizzare il contenimento dei casi; mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti raccomandati per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale, questa la linea del capo del Consiglio, Mario Draghi.
Proteste per il green pass
Proseguono le proteste in prima linea dei no vax in tutta Italia. Tra queste ha fatto notizia quella del vicequestore Nunzia Alessandra Schilirò che le è costata la sospensione dal servizio. Per la precisione il giorno dopo avere partecipato e parlato sul palco della manifestazione No Green Pass del 25 settembre a San Giovanni a Roma, ha raccontato la Schilirò ospite di Francesco Facchinetti e Sabrina Scampini nel programma “105 Kaos” in onda su Radio 105.
“Non mi aspettavo la sospensione, o meglio me l’aspettavo nell’immediatezza, ma è arrivata martedì a scoppio ritardato. Io ho esercitato il mio diritto di dissentire”, ha spiegato la Schilirò, “che è un diritto che prevede la Costituzione. Io non sono d’accordo con il Green Pass, ma non ho mai detto che la legge non va rispettata, che il Green pass non va rispettato, non ho mai incitato nessuno a violarlo. La disobbedienza civile indica una resistenza di tipo culturale“, ha spiegato il vicequestore sospeso. “Gandhi è l’emblema della nonviolenza. Io parlavo di un dissenso pacifico, la legge sul Green pass ci dà una grande alternativa: se tu hai il Green pass vai a lavorare, vai al cinema, vai al ristorante, se non ce l’hai stai a casa. La forma di dissenso pacifico significa stiamo a casa. Io ho parlato per me per quello che avrei fatto io, ho chiesto ai nostri governanti cosa sarebbe successo se tutti noi contrari al Green pass fossimo rimasti a casa. Io non ho alcuna intenzione di entrare in politica perché questa politica non mi interessa. Io sto facendo questa lotta quando avrei potuto stare comodamente in ufficio, a fare la mia carriera. Ormai è cosa nota, io ho un certificato rilasciato da un medico con il quale potrei andare all’hub vaccinale e avere l’esonero. Per me è una battaglia importante questa. Io chiedo l’applicazione della legge, il Green pass vìola la legge. Sarà poi un giudice a darmi ragione o torto. Io ho espresso il mio dissenso come libera cittadina a una legge perché se siamo ancora in democrazia è possibile esprimere il proprio parere. Io sono anche una poliziotta e ho il dovere di difendere la nostra Costituzione che applicando il Green pass viene violata” ha concluso al termine del programma.
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