di Patrizia Vassallo
Nel 2020, il settore culturale e creativo dell’UE ha subito perdite sul fatturato di oltre il 30%, una perdita cumulativa di 199 miliardi di euro – con i settori della musica e delle arti dello spettacolo che hanno subito perdite rispettivamente del 75% e del 90%. Con una risoluzione adottata oggi, i deputati hanno affermato che gli Stati membri dovrebbero garantire che i freelance e i lavoratori autonomi, compresi gli artisti e i lavoratori culturali, abbiano accesso alla contrattazione collettiva. Il testo, non legislativo, è stato approvato con 543 voti favorevoli, 50 contrari e 107 astensioni.
Mobilità transfrontaliera
Le differenze legislative a livello nazionale sullo status giuridico degli artisti ostacolano la collaborazione e il lavoro transfrontaliero. I Paesi UE dovrebbero riconoscere a livello transfrontaliero le competenze, le qualifiche e i diplomi culturali e creativi, oltre a rimuovere tutti gli altri ostacoli relativi alla circolazione transfrontaliera e al lavoro rivedendo, ad esempio, i requisiti amministrativi su visti, tassazione e sicurezza sociale. Da tempo i deputati europei chiedono anche programmi specifici dedicati alla mobilità dei giovani creatori e innovatori, al fine di promuovere gli scambi e l’innovazione nei settori della cultura e della creatività.
Introiti da copyright e piattaforme di streaming
A causa della pandemia, sia gli artisti sia il pubblico stanno diventando sempre più dipendenti dalle piattaforme di streaming digitale, che impongono “clausole di buyout” agli autori, acquistando da loro il pieno diritto d’autore in cambio di un pagamento una tantum e privando così gli autori delle loro royalties. I deputati chiedono alla Commissione di garantire che le entrate siano debitamente ed equamente distribuite a tutti i creatori, artisti e titolari di diritti esortando la Commissione a sanzionare gli Stati membri che non rispettano i loro obblighi. “Anche prima della pandemia molti artisti si trovavano in difficoltà e avevano bisogno di un secondo reddito per avere una vita decente. Esortiamo gli Stati membri e la Commissione a prendere misure specifiche per affrontare il reddito instabile, il lavoro non retribuito e l’insicurezza sul lavoro, e per salvaguardare uno standard minimo di reddito per gli artisti e i professionisti della cultura. Inoltre, dobbiamo evitare gli oneri burocratici come i permessi di lavoro o i permessi per organizzare festival e la doppia tassazione per gli artisti che lavorano oltre confine”, ha detto Monica Semedo (Renew, LU)
Oggi Spotify for Artists ha annunciato una nuova integrazione con Shopify attraverso cui gli artisti avranno nuove opportunità di aumentare i ricavi, ad esempio attraverso il merchandise. Con questa collaborazione, ogni artista che usa Spotify for Artists ora potrà connettersi al suo negozio Shopify e gestire facilmente l’inventario e controllare quali articoli sono presenti sulle loro pagine.
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