“Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il #ddlZan è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare”, questo è ciò che ha scritto il Deputato del Partito Democratico, Alessandro Zan sul suo profilo Twitter dopo la votazione in Senato del decreto che porta il suo nome. “La Lega ha proposto la tagliola sul #ddlZan per affossare la legge, per non dare al Paese una legge di civiltà, e la richiesta del voto segreto è la conferma del tentativo di affossamento”. Sono stati 288 i senatori presenti in Aula per il voto sulla cosiddetta ‘tagliola’ sul ddl Zan e 287 i votanti. Insomma questo decreto non s’ha da fare, la votazione non lascia dubbi.
Chi i presenti e gli assenti? Della Lega erano assenti sul totale di 64 solo 2 senatori e in Forza Italia ne mancavano 3 rispetto al totale di 49: Niccolò Ghedini, Renato Schifani e Massimo Ferro. Per Fratelli d’Italia, invece, erano presenti tutti i 21 senatori. Due gli assenti nel Pd, due in Italia Viva su 16 e 2 nel M5s sul totale di 74. Per il gruppo delle Autonomie solo un’assenza su 8 senatori, così come per L’alternativa c’è (ex M5s, che sono oggi nel gruppo Misto): presenti 3 su 4. “Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà”, ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta.
“Punita l’arroganza di Letta. Ha rifiutato ogni dialogo e ogni proposta di cambiamento arrivate dalle famiglie, dalle associazioni, dal Papa e da esponenti del mondo LGBT e femminista. Risultato? #DDLZan bocciato, mesi e anni di discussioni inutili”, ha replicato Matteo Salvini, il leader della Lega”.
“Chi oggi gioisce per questo sabotaggio dovrebbe rendere conto al Paese che su questi temi ha già dimostrato di essere più avanti delle aule parlamentari”, ha scritto su Twitter Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle.
“L’esito del voto al Senato sul ddl Zan conferma quanto sottolineato più volte: la necessità di un dialogo aperto e non pregiudiziale, in cui anche la voce dei cattolici italiani possa contribuire all’edificazione di una società più giusta e solidale”, così il cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Cei, ha commentato lo stop dell’Aula del Senato al testo del ddl Zan in materia di violenza e discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere. “Il voto del Senato”, ha proseguito Bassetti, “offre un’ulteriore considerazione nel segno del concetto stesso di democrazia: una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza. Tra l’approvazione di una normativa ambigua e la possibilità di una riflessione diretta a un confronto franco, la Chiesa sarà sempre a fianco del dialogo e della costruzione di un diritto che garantisca ogni cittadino nell’obiettivo del rispetto reciproco”.
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