“Penso che quando i senatori sono stati lasciati liberi di riflettere, hanno espresso il loro pensiero senza ordini di partito e della dittatura del mainstream del politically correct. Hanno riferito che l’impianto della legge è liberticida ed hanno preso la decisione che potesse tutelare maggiormente il popolo italiano. Così facendo, hanno votato per la libertà di tutti. Ieri abbiamo assistito a un sussulto della democrazia rappresentativa, che si è presa una piccola rivincita”. Ai microfoni di iNews24, Domenico Menorello, coordinatore di Polis Pro Persona, network di associazioni di impostazione cattolica, avvocato ed ex parlamentare di Scelta Civica, spiega perché non è d’accordo con il Ddl Zan. “Crediamo che l’impianto complessivo del Ddl Zan abbia poco a che fare con l’omofobia, rispetto a cui siamo tutti contrari. Così com’è, è una proposta liberticida perché inserisce reati di opinione su materia di identità sessuale. Sulla cosiddetta cultura gender tutti hanno la stessa opinione. E pensarla diversamente non può essere l’occasione per finire davanti a una Procura della Repubblica a spiegarsi”. Secondo il coordinatore di Polis Pro Persona, esistono già tutele per la comunità Lgbt+: “Chiariamo innanzitutto che abbiamo il massimo rispetto di ogni persona. Il sistema del diritto penale attuale è garanzia per tutti di tutela e protezione, anche laddove ci fossero deprecabili atteggiamenti discriminatori nei confronti degli omosessuali. Il sistema penale contiene efficienti misure di protezione”. Da cambiare, nel Ddl Zan così com’è, secondo Menorello c’è il reato di opinione: “Consideriamo innanzitutto che i reati di opinione sono già di per sé un’eccezione del sistema ordinamentale penale italiano, quindi (com’è attualmente il Ddl Zan ndr.) avrebbe compromesso gravemente la libertà di espressione. Poi siamo nettamente contrari all’introduzione dell’indottrinamento ideologico nelle scuole. Il gender è un’ideologia secondo la quale la realtà non esiste. Esiste solo un soggettivismo esasperato. Portare questo tema nelle scuole significherebbe farlo diventare un’ideologia di Stato che contraddirebbe la natura stessa della laicità dello Stato. Sostanzialmente siamo contrari perché sotto le mentite spoglie di una lotta all’omotransfobia, si introducono più reati di opinione con la compressione della libertà di espressione e di associazione. Moltissime associazioni potrebbero essere chiuse, laddove gli statuti non venissero considerati coerenti”.
“Lo stop al ddl è stato causato dai franchi tiratori nel M5s e soprattutto nel Pd. Noi avevamo detto che ci sarebbero stati dei problemi proprio perché sapevamo che non sarebbe stato semplice farlo passare così com’era, per di più con il voto segreto”, ha detto il deputato di Italia Viva, Gennaro Migliore, intervistato da iNews24 che ha poi proseguito: “Invece che riflettere su questo si è voluta creare una narrazione per cui la responsabilità della bocciatura fosse riconducibile a Italia Viva, e questo nonostante i 23 voti di scarto rispetto ai quali i 12 senatori presenti di Iv non potevano comunque essere determinanti”. Migliore ha poi spiegato: “Noi abbiamo votato contro la mozione della destra e trovo assolutamente insensato che invece di riflettere su chi siano stati i franchi tiratori si cerchi invece di addossare la colpa su un partito che ha avuto come unico obiettivo quello di salvare questa legge”. Sull’ennesimo viaggio di Matteo Renzi in Arabia Saudita, che ne ha impedito la presenza ieri in Senato, Migliore ha commentato: “A me pare che ci si stia occupando più del viaggio di Renzi che del fatto che migliaia di persone non saranno protette da una legge che avrebbe invece potuto tutelarle. Ripeto, qui non stiamo parlando di un voto, ma di ben 23 voti di differenza, quindi cerchiamo di non inquinare ulteriormente questo dibattito”. Sulle dichiarazioni di La Russa che aveva annunciato la nascita di una maggioranza a seguito dell’affossamento della legge Zan, Migliore ha poi concluso: “Se La Russa pensa di fare una nuova maggioranza con i franchi tiratori del Pd e del M5s, allora buon per lui, buona fortuna!”
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha detto la sua sulla débâcle del Ddl Zan. “La responsabilità politica, umana e morale è di chi ha voluto forzare sapendo di non avere i numeri. Pd e M5S dovrebbero scusarsi e invece aggrediscono noi. Quanto è squallida la propaganda di chi non sa fare politica e aggredisce gli avversari?”
“Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà”, ha replicato Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, accusando direttamente Italia Viva dell’affossamento del Ddl Zan e lanciando l’idea di una “raccolta firme per un disegno di legge d’iniziativa popolare” per salvare il provvedimento. Un’iniziativa accolta anche dal ‘padre’ del ddl, Alessandro Zan, che, come il segretario, accusa Iv di manovre politiche in vista dell’elezione del Presidente della Repubblica. Pure Luigi Di Maio, ministro degli Esteri del Movimento 5 Stelle, tramite un post su Facebook definisce “vergognoso” quanto successo ieri al Senato.
Letta dai microfoni di Radio Immagina, ha parlato di “rottura della fiducia” con il partito di Matteo Renzi aggiungendo: “Ieri sul ddl Zan hanno fatto le prove generali dei giochi per il Quirinale o di alleanze politiche. E lo hanno fatto sui diritti delle persone”. La replica di Renzi arriva senza risparmiarsi un solo colpo: “Io che ho firmato la legge sulle unioni civili, dico che il disegno di legge Zan è fallito per colpa, responsabilità e scelta del Pd e del M5s”. Anche coordinatore di Italia Viva Ettore Rosato risponde a Letta: “Rotta la fiducia? È vero, si è rotta quando l’apertura di Letta si è mostrata una finzione”.
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