“Non esistono scommesse impossibili”, questo era quello che diceva sempre Gino Strada, il fondatore di Emergency, morto lo scorso 13 agosto, e così è stato titolato anche l’evento che si è tenuto ieri sera al teatro Dal Verme di Milano per regalare un tributo a un uomo che ha trascorso più di 25 anni della sua vita tra guerre e povertà per aiutarne le vittime. Un appuntamento al quale tanta gente con la stessa determinazione e volontà con le quali Gino ha portato a termine tanti suoi progetti, ha voluto esserci. Lo sa bene Teresa Sarti, la moglie di Gino, cofondatrice con il marito della ONG Emergecy, della quale è stata anche la prima presidente che intervistata in apertura da Fabio Fazio, che ha condotto l’evento, ha ricordato con commozione il suo Gino.
Perché i veri grandi sono quelli semplici, ma più determinati e coraggiosi di chi a volte spende più parole che fatti nella vita. All’evento hanno partecipato tanti amici e sostenitori di Strada con letture evocative che hanno toccato tanti aspetti che solo chi come lui è stato al fronte conosceva bene. Le guerre, le bombe H, ma non quelle dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, i due attacchi nucleari, programmati sul finire della seconda guerra mondiale, dagli Stati Uniti contro il Giappone, che segnarono l’epilogo del conflitto, ma molto più potenti. Di quelle che possono spazzare via aree molto più grandi. Città come Londra, Parigi, Berlino, Roma, in un soffio. “Ma noi presi dagli impegni del quotidiano non facciamo più caso a nulla”, diceva Gino, “ma questa è una realtà che ci tocca molto più da vicino di quanto possiamo pensare”.
Tanti gli amici famosi che si sono avvicendati sul palco per ricordare Gino da Luca Zingaretti in apertura, e a seguire Marco D’Amore, Valentina Carnelutti, Neri Marcorè, Teresa Mannino, Valerio Aprea, Claudio Santamaria, Carla Signoris, Daniele Silvestri, Michele Serra, Camila Raznovich, Dori Ghezzi. E poi Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, che commosso sul palco ha ricordato quando Gino lo chiamava per invitarlo a cena perché aveva preparato un buon brodo. Anche il sindaco Giuseppe Sala ha ricordato l’uomo e l’amico, un connubio indissolubile, come lo è e resterà il ricordo di Guerra nel cuore di tanta gente. Anche di quella piccola parte di spettatori che ieri sera ha riempito il teatro e che al termine dell’evento lo ha salutato con una standing ovation.
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