Continua per la quarta settimana consecutiva l’aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione che, a livello nazionale, è ormai prossimo a 100 casi per 100,000 abitanti. È stabile invece, a livello nazionale, la velocità di trasmissione nella settimana di monitoraggio corrente con un Rt elevato nella maggior parte delle regioni Italiane, sempre al di sopra della soglia epidemica.
L’Rt calcolato sui soli casi ospedalizzati si mantiene oltre la soglia epidemica con conseguente aumento nei tassi di occupazione sia in area medica che in terapia intensiva. Nell’attuale contesto di riapertura, una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali vigenti, in particolare gli ultraottantenni, rappresentano, per il Ministero della Salute, gli strumenti principali per prevenire significativi aumenti di casi clinicamente gravi di COVID-19 e favorire un rallentamento della velocità di circolazione del virus SARS-CoV-2.
“La curva del contagio sale nel nostro Paese e, ancora di più, nei Paesi europei vicini all’Italia. Il vaccino è lo strumento principale per ridurre la diffusione del virus e le forme gravi di malattia. È giusto, quindi, anticipare al 22 novembre la campagna per i richiami vaccinali per la fascia d’età 40-59 anni”, ha ribadito alcuni giorni fa il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Nella settimana dal 10 al 16 novembre “netto incremento della circolazione virale con impatto ospedaliero” al momento contenuto “grazie ai vaccinale”. Rispetto alla precedente, si rileva un aumento del 32,2% di nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2 (54.370 rispetto a 41.091), un aumento del 15,5% dei ricoveri di pazienti con Covid-19 che presentano sintomi (3.970 rispetto a 3.436) e un aumento del 14,3% delle terapie intensive (481 rispetto a 421). E’ quanto rileva il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. In 7 Province si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste, Bolzano, Gorizia, La Spezia, Forlì-Cesena, Padova e Vicenza. E quanto rileva il monitoraggio. Per la quarta settimana consecutiva si conferma un incremento dei nuovi casi settimanali, come documenta anche la media giornaliera, “che in un mese è triplicata: da 2.456 il 15 ottobre a 7.767 il 16 novembre”. In tutte le Regioni, tranne Calabria e Umbria, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi, che va dal 0,7% della Puglia al 180% della Valle D’Aosta.
Punti chiave
Si registra ancora un forte aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 88 per 100.000 abitanti (8/11/2021–14/11/2021) vs 62 per 100.000 abitanti (1/11/2021 – 7/11/2021), dati flusso ISS, pertanto molto al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti
Nel periodo 27 ottobre – 9 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,21 (range 1,14 – 1,26), stabile rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica. É invece in leggera diminuzione, ma ancora sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,09 (1,04-1,14) al 9/11/2021vs Rt = 1,14 (1,1-1,19) al 2/11/2021).
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stato pari al 5,3%, e in aumento rispetto alla settimana precedente (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 16/11/2021); il numero di persone ricoverate passa da 421 (9/11/2021) a 481(16/11/2021). Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta ed è pari al 6,9%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 3.436 (9/11/2021) a 3.970 (16/11/2021).
Tutte le regioni italiane risultano classificate a rischio moderato solo 11 riportano un’allerta di resilienza. In forte aumento risultano i nuovi casi non associati a catene di trasmissione (15.773 vs 11.001 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (34% vs 34% la scorsa settimana). Risulta in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% vs 48%). E in aumento la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (21% vs 18%).
Il ministero della Salute ribadisce che è opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale. Inoltre “una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti”, cos’ si legge in una nota ministeriale.
Il Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2 si compone di due documenti.
- il documento Elementi di preparazione della strategia vaccinale, presentato dal ministro della Salute al Parlamento il 2 dicembre 2020 (Decreto 2 gennaio 2021)
- le Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19del 10 marzo 2021, con le quali sono state aggiornate le categorie di popolazione da vaccinare e le priorità.
Il Piano, elaborato da Ministero della Salute, Commissario Straordinario per l’Emergenza, Istituto Superiore di Sanità, Agenas e Aifa, è stato adottato con Decreto del 12 marzo 2021.
Il 13 marzo 2021 è stato diffuso il Piano vaccinale del Commissario straordinario per l’esecuzione della campagna vaccinale nazionale.
Elaborato in armonia con il Piano strategico nazionale del Ministero della Salute, fissa le linee operative per completare al più presto la campagna vaccinale.
A partire dal 20 settembre 2021 è stata avviata la somministrazione, in tutta Italia, della dose aggiuntiva di vaccino anti COVID-19 alle persone trapiantate e immunocompromesse.
Dal 27 settembre via libera alla somministrazione di dosi di richiamo “booster”, progressivamente, a favore delle seguenti categorie:
- persone di 80 anni e più
- personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani
- esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario
- persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti di età uguale o maggiore di 18 anni
- persone di 60 anni e più .
A partire dal 1° dicembre 2021 sarà possibile procedere con la somministrazione della dose “booster”, con vaccino a m-RNA, anche alle persone di età compresa tra i 40 e i 59 anni.
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