La variante del coronavirus rischia di fare riavvolgere il nastro della ripresa dell’economia globale ai livelli pre-pandemia, ha affermato l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nelle sue ultime prospettive economiche. La massima priorità politica per i governi rimane la necessità di garantire che i vaccini siano prodotti e il più rapidamente possibile, comprese le dosi di richiamo. “Ciò salverà vite, conserverà i redditi, consentirà la riapertura dei confini in sicurezza e aiuterà ad affettare alcuni vincoli di approvvigionamento. La ripresa rimarrà precaria e incerta in tutti i paesi fino a quando non sarà raggiunta”. Secondo le ultime stime si prevede che la crescita globale quest’anno sarà del 5,6%, l’anno prossimo del 4,5% e nel 2023 del 3,2%. Per il Regno Unito, del 6,9% quest’anno, del 4,7% nel 2022 e del 2,1% nel 2023.
In Italia scatta l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto all’interno dei centri storici. La prima città ad adottare questa misura preventiva anti-Covid è stata Padova il cui sindaco Sergio Giordani ha detto che è stata una decisione sofferta ma indispensabile per non rischiare “la serrata”, improponibile in un periodo così decisivo per il commercio, a ridosso delle festività natalizie. A Milano l’obbligo varrà fino al 31 dicembre nelle zone più centrali della città (dalla zona del Castello sforzesco fino a San Babila). Il sindaco, Beppe Sala, lo scorso 29 novembre ha chiarito di non ritenere necessaria un’estensione in altri luoghi del capoluogo meneghino e lo ha ribadito ieri sera, mercoledì 1 dicembre, al “Maurizio Costanzo Show” giunto quest’anno alla 40esima edizione.
Anche a Bergamo il sindaco Giorgio Gori ha deciso la stessa misura, con validità fino al 1° gennaio. Decisione speculare a quelle di Bologna, Trento, Aosta (dove però si applica solo nei weekend), Pesaro e in ultimo in alcuni dei comuni tra Brescia e l’hinterland. Anche a Monza, Venezia a Jesolo chi cammina senza mascherina nei luoghi all’aperto andrà incontro a sanzioni.
Roma e Firenze
Anche a Roma il sindaco Roberto Gualtieri ha firmato l’ordinanza affinché diventi un obbligo indossare la mascherina a partire dalle ore 10 di sabato prossimo 4 dicembre, fino alla mezzanotte di venerdì 31 dicembre nelle vie dello shopping individuate dalla Questura e sottoposte a misure straordinarie di controllo e in tutti i luoghi in cui non è possibile garantire il distanziamento interpersonale. Un obbligo che esclude i bambini sotto i 6 anni, le persone con disabilità e quelle impegnate in attività sportiva. “Spetta innanzitutto alle romane e ai romani con i loro comportamenti garantire l’applicazione”, ha detto Gualtieri. “Valuteremo gli effetti dell’ordinanza e l’andamento della curva dei contagi, e siamo pronti, se sarà necessario, a rafforzare il provvedimento con un obbligo generalizzato”. L’obbligo di mascherina sarà previsto nel cosiddetto Tridente, nel centro storico (via del Corso, via di Ripetta, via del Babuino, piazza di San Lorenzo in Lucina, piazza del Parlamento, piazza San Silvestro, largo Chigi, largo Carlo Goldoni, piazza di Spagna, piazza del Popolo, via della Croce, via dei Condotti; via Borgognona e via Frattina) e in altre aree dello shopping come: via Cola di Rienzo, via Marcantonio Colonna, via Fabio Massimo, piazza Cola di Rienzo, via Ottaviano, viale Giulio Cesare, via Candia e viale Libia. Il Campidoglio ha inoltre chiarito che, tenuto anche conto dell’Ordinanza del Ministero della Salute del 22 giugno 2021, l’obbligo all’uso della mascherina va applicato in modo rigoroso in tutte le zone dove si possono verificare assembramenti e affollamenti (altre vie dello shopping, luoghi di aggregazione, mercati, mercatini natalizi, fiere di vario genere, esposizioni e qualsiasi altro evento organizzato per le festività natalizie all’aperto) dove, in accordo con il Prefetto e i vertici delle Forze dell’Ordine, verranno rafforzati i controlli.
Anche Firenze si appresta a fare la stessa cosa, come ha detto lo stesso sindaco Dario Nardella. E ora la speranza del ministro della Salute Roberto Speranza è che questo obbligo venga esteso nel periodo Natalizio in più comuni possibili in tutta Italia.
In africa aumento esponenziale dei contagi
I casi di coronavirus in Africa sono aumentati del 54% nell’ultima settimana, soprattutto nell’area meridionale. Lo ha detto l’Oms in un briefing sull’andamento della pandemia nel continente precisando che sono in corso delle ricerche per capire se l’impennata sia dovuta alla variante Omicron. Preoccupa la situazione dei vaccini visto che solo il 7,5% della popolazione in Africa (102 milioni di persone) hanno ricevuto due dosi del farmaco anti-Covid.
Secondo le previsioni dell’Ecdc, la variante Omicron dovrebbe rappresentare oltre la metà di tutte le infezioni da Covid in Europa entro i prossimi mesi: è quanto si legge in un nuovo report del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. I dati preliminari dal Sudafrica sulla variante Omicron “suggeriscono che potrebbe avere un sostanziale vantaggio di crescita rispetto alla Delta e, in tal caso, i modelli matematici indicano che Omicron dovrebbe causare oltre la metà di tutte le infezioni da SARS-CoV-2 nell’UE/SEE entro i prossimi mesi”. I casi di Omicron in Europa, ricorda Ecdc, finora sono 70 in 13 Paesi.
Respinto il ricorso di un medico abruzzese contro la sospensione per il suo rifiuto di vaccinarsi
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di un medico abruzzese contro la sospensione per il suo rifiuto di vaccinarsi, rifiuto motivato “sulla base di dubbi scientifici certo non dimostrati”. Con una motivazione molto semplice scritta nella sentenza: “Il personale sanitario per legge, e ancor prima per il cosidetto ‘giuramento di Ippocrate’, è “tenuto in ogni modo ad adoperarsi per curare i malati, e giammai per creare o aggravare il pericolo di contagio del paziente con cui nell’esercizio della attività professionale entri in diretto contatto”.
Vaccino per i bambini nella fascia di età 5-11 anni
L’Aifa ha approvato l’utilizzo del vaccino per la fascia di età 5-11 anni. A dicembre, per la precisione a partire da metà mese, le dosi saranno rese disponibili in modo che tutte le strutture vaccinali delle Regioni e Province autonome, saranno in grado di procedere alla vaccinazione dei bambini a partire dal giorno 16 dicembre. Le dosi rappresentano una prima tranche – è prevista la distribuzione di 1,5 milioni di dosi pediatriche di vaccino mRna-Pfizer – che sarà poi integrata a gennaio.
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